Traduci

11 OTTOBRE: GIORNATA MONDIALE DELLE BAMBINE

cms_27835/0.jpgAvrei voluto parlare della Giornata Mondiale delle Bambine 2022 annunciando traguardi raggiunti in tema della centralità dei diritti delle giovani donne.

Avrei desiderato oggi festeggiare la diffusa consapevolezza del ruolo fondamentale dell’educazione, della prevenzione e dell’empowerment di bambine e ragazze.

Quando, nel dicembre 2011, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato l’11 ottobre come la Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze io ero una bimba che sognava per le bambine di tutto il mondo la mia stessa felicità di avere una famiglia che mi avrebbe garantito tanto amore, la possibilità di studiare e di assecondare le mie inclinazioni.

cms_27835/1.jpg

Non è stato così. Oggi soffro per le bambine senza diritti e riporto i dati agghiaccianti del Servizio Analisi Criminale che mostrano un costante aumento a livello nazionale dei crimini ai danni di minorenni: +89% dal 2004.

Il numero dei reati commessi in danno di minori in Italia nel 2021 (riferiti alle fattispecie di cui agli artt. 570, 571, 572, 574, 575, 591, 600 bis, 600 ter, 609 bis, 609 ter, 609 quater, 609 quinquies del codice penale) segna uno sconfortante record, superando per la prima volta quota 6mila. Tra questi sono 571 quelli commessi nella Regione Lazio, aumentati del 23% rispetto al 2020: di questi, 216 maltrattamenti (+17% dal 2020) e 115 (+34% dal 2020) violenze sessuali, queste ultime al 92% su bambine e ragazze (106).

cms_27835/2_1665452788.jpg

A livello nazionale, lo sconfortante dato totale dei reati su minori è stato di 6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze e alimentati dalla violenza sessuale, che registra anch’essa un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88% delle vittime. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale[1], sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022 in occasione della Giornata Mondiale delle Bambine.

Guardando alle altre regioni italiane, la Lombardia si conferma come la regione con il maggior numero di crimini contro minori 1175 nel 2021. A seguire nelle altre regioni italiane i reati sono stati 787 in Emilia-Romagna, 564 in Sicilia, 488 in Veneto. E ancora 427 in Piemonte, 405 in Toscana, 359 in Campania, 253 in Puglia, 186 in Liguria, 170 in Calabria, 163 in Trentino-Alto Adige, 156 in Sardegna, 152 in Friuli-Venezia Giulia, 114 nelle Marche, 102 in Umbria, 99 in Abruzzo, 47 in Basilicata, 18 in Molise, 9 in Valle d’Aosta.

IL NUOVO DOSSIER INDIFESA: I REATI SUI MINORI IN ITALIA

cms_27835/3.jpgDa oltre 10 anni la Campagna inDifesa di Terre des Hommes, nata nel 2012 in occasione della prima Giornata Mondiale delle Bambine e Ragazze, è impegnata per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle gravi violazioni dei diritti delle bambine e delle ragazze che ogni giorno si verificano nel mondo e sull’importanza di assicurare loro protezione e sostegno. Nel corso degli anni, la Fondazione si è impegnata per cambiare la vita di centinaia di migliaia di bambine e ragazze tramite progetti per l’educazione inclusiva di qualità, la prevenzione di matrimoni e gravidanze precoci, il contrasto allo sfruttamento lavorativo, la protezione di bambine e bambini rifugiati e di ragazze vittime di abusi e violenze in diversi paesi del mondo.

Il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, ha registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi). In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (aumentata in un anno del 41%) e violenza sessuale (rispettivamente 88% e 87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).

I dati sono convergenti con quelli delle Nazioni unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner. Cifre che, calcola l’Organizzazione mondiale della sanità, sono pressoché invariate da 10 anni.

cms_27835/4.jpgNei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile.

L’aumento dall’anno precedente è limitato al 5%, ma nel 2020 era stato toccato il record con 2.337 casi, mentre il dato dal 2004 è aumentato del 233%.

«Nel 2021 si assiste, per quasi tutti i reati analizzati, a un incremento dal 2020, anno tuttavia particolare perché segnato dalle restrizioni legate alla pandemia. Dai dati emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime», ha dichiarato nel rapporto di Terre des Hommes Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Facendo riferimento alle «gravi conseguenze psicologiche protratte nel tempo», ha sottolineato inoltre «la necessità di prevenire e contrastare i reati, nonché dell’azione sinergica di tutti gli attori, istituzionali e non, a sostegno delle vittime».

Terre des Hommes esprime la speranza che gli aumenti rilevati siano il frutto dell’emersione di quello che Delfini chiama, giustamente, il “numero oscuro dei casi non denunciati”. Ciò in riferimento anche a una possibile maggior conoscenza della legge 69/2019, cosiddetta “Codice Rosso”, contro la violenza domestica e di genere e all’azione sul territorio delle Forze di polizia.

cms_27835/5.jpgAncora, nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del citato Servizio interforze.

Il dato totale mostra un aumento nel tempo di questo reato, con 7 negli ultimi 5 mesi del 2019, 8 nel 2020 e 20 nel 2021. Le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio.[2]

SPORT: SETTORE DA MONITORARE E RISORSA DI EMPOWERMENT

Il mondo dello sport è uno degli ambiti da tenere sotto osservazione a proposito di abusi su minori, ma è al contempo una preziosa risorsa per l’empowerment femminile e per favorire la parità di genere.

cms_27835/6.jpgUna rilevazione in 6 Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) ha di recente contestualizzato il fenomeno[3]: il 75% di atlete e atleti ha riferito di aver subito almeno una violenza prima dei 18 anni (per il 44% emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% con contatto fisico), la maggioranza non ha denunciato e solo il 4-6% ha chiesto aiuto in ambito sportivo.

Per approfondimenti : Campagna indifesa https://terredeshommes.it/indifesa/


[1] Dati consolidati: Fonte SDI/SSD.

[2] https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2022-02/induz_matrimoni.pdf

[3] “Cases: General Report”: indagine condotta in sei Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) e altrettante Università intervistando 10.302 atlete e atleti di età compresa fra i 18 e i 30 anni

Data:

11 Ottobre 2022