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160 mila morti nel mondo. Un milione di casi in Europa.

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Sono oltre 160mila i morti nel mondo a causa del coronavirus e oltre i due milioni i contagiati. Questi gli ultimi dati riportati dalla Johns Hopkins University che parla di 2.330.259 contagi confermati al livello globale e 160.017 vittime. Sono 598.228 le persone guarite.

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L’Europa ha superato quota 1 milione di persone, colpite da Covid-19 (1.018.221 per l’esattezza) ed è sempre più vicina ai 99mila morti (98.852). Il bilancio, aggiornato ad oggi, arriva dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), dal quale risulta che la Spagna è al primo posto per numero di casi con 191.726 contagiati, mentre spetta all’Italia il triste primato dei decessi con 23.227 vittime.

Sul fronte dei casi dunque – secondo l’Ecdc – l’Italia è al secondo posto con 175.925 contagi, seguita da Germania (139.897), Regno Unito 114.217 e Francia (111.821). Quanto al bollettino dei decessi, l’Italia è seguita da Spagna (20.043), Francia (19.323), Regno Unito (15.464) e Belgio (5.453).

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Sono 23660 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 433 decessi, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. I casi attualmente positivi sono 108257, con un incremento di 486 unità nelle ultime 24 ore. I guariti, nel complesso, sono 47055, vale a dire 2128 in più rispetto a ieri. Le persone ricoverate con sintomi sono 25033 (+26), mentre continua a scendere il numero dei pazienti in terapia intensiva: sono 2635 (-98). In isolamento domiciliare 80589 persone (+558).I tamponi effettuati salgono a 1.356.541.

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“È assolutamente troppo presto per iniziare la fase due, i numeri, soprattutto in alcune Regioni, sono ancora pieni di una fase uno che deve ancora finire. È assolutamente importante non affrettare e continuare”. Lo ha detto a Sky TG24 il membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi.

“Il piano del ministro Speranza, articolato su cinque punti e che sta preparando la fase due – ha fatto sapere – è quello da attuare ed è basato su distanziamento sociale, rafforzamento del servizio sanitario nazionale sia nella parte territoriale che nella parte ospedaliera e poi sulla diagnostica estesa ma mirata e sul tracciamento. Questa è la fase preparatoria, però non c’è dubbio che potrà partire, soprattutto in alcune Regioni, quando conteremo i nuovi casi sulle dita di una mano e non certamente con numeri a quattro cifre”.

“Stiamo facendo dei modelli che studiano quando presumibilmente ci sarà l’azzeramento dei contagi nelle prossime settimane o in certi casi nei prossimi mesi – ha continuato Ricciardi – soltanto sulla base di quei numeri si potrà dare il via libera, perché altrimenti quello che succede, come è successo nel passato, è che nel momento in cui si allentano le misure di sicurezza la pandemia riesplode con una seconda ondata, che il passato ci dice che molto spesso è peggiore della prima. Non ce lo possiamo permettere perché significherebbe richiudere prontamente tutte le attività, risigillare tutti a casa in maniera forte e soprattutto esercitare quella pressione sul servizio sanitario nazionale che poi si traduce in malati, intubati e morti. È una cosa che non vogliamo che si ripeta”.

In ogni caso, “nella seconda fase proponiamo di estendere la tamponatura ai sintomatici molto lievi, quelli che hanno un solo sintomo e che esordiscono con un colpo di tosse e soprattutto con la febbre, e isolarli immediatamente nel caso risultino positivi e poi tracciarli tecnologicamente in modo tale da risalire ai contatti in modo rapido”.

Data:

20 Aprile 2020