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2 giugno, le Frecce e la parata. Mattarella: “I valori del ’46 ci guidano”

cms_6405/festa_2giugno_23016.jpgIl tricolore si staglia sul cielo azzurro di Roma. A dare il via alle celebrazioni per la festa del 2 giugno, le Frecce Tricolori che hanno salutato cittadini e Capo dello Stato volando in formazione sull’Altare della Patria e disegnando una lunga scia di rosso, bianco e verde in onore della Repubblica italiana.
Con gli onori militari al presidente della Repubblica si è poi ufficialmente aperta la sfilata militare ai Fori Imperiali. La parata – alla quale partecipano circa 4.000 persone, tra militari e civili – è stata aperta quest’anno da 400 sindaci, con in prima fila quelli dei Comuni del centro Italia colpiti dal terremoto.

Con il Capo dello Stato, in piedi sulla tribuna d’onore per l’Inno nazionale davanti allo schieramento dei Corazzieri a cavallo del Quirinale, le più alte cariche istituzionali. Un applauso dalle tribune popolari ha accolto il passaggio lungo via dei Fori Imperiali del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, prima che prendesse posto fra le alte autorità istituzionali per assistere alla tradizionale sfilata militare per la Festa della Repubblica. A seguire, sempre salutati dagli applausi della folla, sono giunti anche i presidenti dei due rami del parlamento, Pietro Grasso e Laura Boldrini, mentre il primo ad arrivare alla tribuna d’onore è stato il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi. Fra i ministri presenti, il titolare del Viminale Marco Minniti e il guardasigilli Andrea Orlando, assieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Bosc

IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO

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“Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana -sottolinea Mattarella, in un messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano – rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre forze armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia. I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare”. “Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti. Ci accompagna la consapevolezza che in un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell’umanità sarà costretta a vivere nella miseria”, aggiunge Mattarella. Le forze armate “con convinzione e pieno coinvolgimento assolvono a questo dovere e hanno contribuito, in questi ultimi decenni, a conseguire risultati straordinari. La loro professionalità, la loro abnegazione, il modo costruttivo ed umano con cui hanno saputo interpretare i compiti quotidianamente svolti in Patria ed in tante regioni del mondo, non privi di rischi, sono alla base della stima e dell’affetto dai quali sono circondate. Un ringraziamento particolarmente sentito -prosegue il Capo dello Stato- va ai militari intervenuti con la Protezione Civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite. Il loro impegno testimonia ancora una volta la dedizione delle Forze Armate al Paese e ai suoi cittadini, dei quali sono nobile espressione”. “Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi, giunga la gratitudine del popolo italiano e mia personale”.

Legge elettorale, Grillo alza la voce: “M5S vota modello tedesco”

cms_6405/grillo_primopiano_microfono_fg.jpg“Il Movimento 5 Stelle chiede di andare al voto dal 4 dicembre e sin da allora abbiamo proposto di approvare una legge elettorale costituzionale che permettesse di farlo. Prima era il Legalicum, ora è il modello tedesco, votato a stragrande maggioranza dai nostri iscritti con oltre il 95% delle preferenze. I portavoce del Movimento 5 Stelle devono rispettare questo mandato perché il testo depositato in commissione mercoledì sera corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5% di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, dopo le perplessità manifestate da alcuni parlamentari.

“Le differenze esistenti con il modello tedesco – ricorda Grillo – sono dovute alle diversità dell’assetto costituzionale esistenti tra la Germania e l’Italia. In Italia il numero dei parlamentari non può essere modificato perché è fissato dalla Costituzione. Il ’tedesco’ non prevede preferenze, ma prevede liste talmente corte da renderle superflue, che sono proprio quelle raccomandate dalla Corte costituzionale nella sua sentenza ammazza-Porcellum perché in grado di far riconoscere gli eletti agli elettori, e in ogni caso il Movimento 5 Stelle indirà le parlamentarie online che si svolgeranno su Rousseau. Non ci interessa garantire la rielezione di questo o quell’altro portavoce. Quello che conta è far rispettare il nostro metodo e garantire al Paese di avere una legge elettorale costituzionale, non il Verdinellum”.

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Il proporzionale tedesco non è il nostro modello ideale, ma è un sistema costituzionale che può diventare legge solo grazie a noi. Come gli iscritti hanno deciso, stiamo cercando di inserire alcuni correttivi di governabilità che possano evitare il grande inciucio post elettorale. Correttivi che potrebbero permettere ad un solo partito di avere la maggioranza dei seggi in Parlamento raggiungendo circa il 40% dei voti. Il proporzionale tedesco ha garantito al partito della Merkel il 49% dei seggi con il 41% dei voti. Noi vogliamo qualcosa di più per favorire ulteriormente la governabilità”.

Se gli altri partiti non cambieranno idea sul modello tedesco, i portavoce del Movimento 5 Stelle in Parlamento – ribadisce Grillo – voteranno a favore del testo, come deciso dai nostri iscritti che hanno e avranno sempre l’ultima parola su tali questioni. Vogliamo garantire agli italiani che potranno votare al più presto con una legge elettorale costituzionale”.

’Ndrangheta, il baciamano al boss dopo l’arresto

Sono immagini eloquenti quelle trasmesse in esclusiva dal Tg1. Le telecamere hanno ripreso il momento in cui il super latitante Giuseppe Giorgi, detto ’U capra’, esce ammanettato dalla casa di famiglia a San Luca. Abbracci e baciamani per il boss da persone accorse evidentemente a omaggiarlo, platealmente, noncuranti della presenza dei Carabinieri e delle stesse telecamere.

56 anni, nato a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, è ritenuto elemento di vertice dell’articolazione Romeo alias Staccu operante proprio a San Luca e con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale ed internazionale. Era irreperibile dall’agosto 1994 quando si era sottratto a ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Su di lui pende un ordine di carcerazione a seguito di condanna a 28 anni e 9 mesi per i reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Giorgi, catturato nella sua abitazione a San Luca, era inserito nell’elenco dei cinque latitanti di massima pericolosità.

Nell’agosto del 1994 era riuscito a sottrarsi all’arresto nell’ambito dell’operazione denominata ’Sorgente’. Questa volta il latitante è stato sorpreso nella notte all’interno di un ’bunker’ rifugio in muratura, con accesso tramite botola a scorrimento mediante sofisticato congegno, ricavato al di sopra di un camino, sito all’interno del locale cucina della propria abitazione. Si tratta di un immobile di più piani e composto da più appartamenti ove dimora tutta la famiglia Romeo.

Al momento dell’arresto Giorgi era disarmato e non ha opposto resistenza. Nel corso della perquisizione è stata rinvenuta all’interno dello stabile in un intercapedine ricavata in una parete, la somma di 156.900 in banconote di vario taglio, sigillate in buste sottovuoto. La somma è stata sequestrata.

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3 Giugno 2017