’50 special’, il successo dei Lunapop, che compie 25 anni. Era il 27 maggio 1999, a un passo dal nuovo millennio, l’Italia si sveglia ancora senza lo smartphone appoggiato sul comodino del letto. Internet si sta diffondendo lentamente nelle nostre case ma Facebook è soltanto un gioco di ruolo tra gli universitari di Harvard. I social network sono lontani a venire. Le persone osservano il mondo dalla finestra di casa o leggendo libri, magazine e giornali. Siamo nel momento perfetto, in bilico sulla fune, a cavallo fra due epoche. L’euro, nato il primo di gennaio di quell’anno, non ha ancora mandato in pensione la lira mentre Michael Jordan gioca la sua ultima partita di basket. Leonardo Di Caprio è diventato da poco una star planetaria quando Valentino Rossi sta per vincere il suo secondo titolo di campione del mondo nella classe 250.
Il brano, che ha segnato l’inizio della carriera di Cremonini, continua ad essere celebrato non solo dai fan. “La ascoltai alla radio e venni travolto subito dalla perfezione pop di quello che stava uscendo dalle casse della macchina. Una gioiosa invidia invase il mio animo, perché quella era la canzone che avrei voluto fare io”, racconta Jovanotti che aggiunge: “Freschezza, immagini precise, novità, e quel velo di nostalgia che hanno le grandi canzoni allegre che restano per sempre. È tutto semplicemente perfetto in quella canzone, una miracolo pop, evento rarissimo, 50 special è un capolavoro che non ha bisogno del tempo per diventare un classico perché era un classico già al primo ascolto. Un piccolo big bang che ha generato l’universo Cesare Cremonini, che da quel momento non ha mai più smesso di espandersi in ogni direzione”. “A volte succede, e quando succede c’è sempre da far festa”, dice il giornalista Gino Castaldo che aggiunge: “‘5o special’ semplicemente non la videro arrivare, la discografia se ne accorse quando era troppo tardi, fu lei, la canzone, a comandare, a rendersi necessaria, erano cinque bambini rock’n’roll che ebbero in mano per un istante l’energia del tempo”. “Estate ‘99. Bei tempi. Potevo ancora permettermi di passare l’estate a Riccione col pretesto di fare la radio”, ricorda Linus che racconta: “Qualche mese prima avevo presentato a San Marino un festival per esordienti, e avevano vinto 5 adolescenti bolognesi in odore di maturità. Quando il loro ufficio stampa mi scrive che invece che studiare avevano inciso un singolo la mia parte paterna si intenerisce e li invita in studio. Loro si precipitano come farebbero 5 volpi con un pollaio e il resto è storia”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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