Il Safer Internet Day (7 febbraio) è un’occasione in più per riflettere sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in inquietante crescita esponenziale.
Tra i molti eventi presenti nelle scuole italiane segnalo quello di Terre des Hommes che da anni conduce indagini sul problema di cui, peraltro, mi ero occupato (relativamente al cyberbullismo), suggerendo l’istituzione (Garante per la protezione dei dati personali) cui rivolgersi
Terre des Hommes incontra gli studenti il 7 febbraio a Milano, presso il C30 di Viale Cassala, sede di OneDayGroup per ascoltare le loro esperienze e proposte e lanciare una petizione contro la violenza online.
Questo il link per seguire la diretta dalle 10.30 alle 12.00
L’impegno di Terre des Hommes risale al 2014, anno a partire dal quale in collaborazione con OneDay e ScuolaZoo, è stato avviato l’Osservatorio Indifesa, uno strumento per ascoltare la voce dei ragazzi e delle ragazze italiane su violenza di genere, discriminazioni, bullismo, cyberbullismo e sexting. Dal suo avvio a oggi più di 64.000 ragazzi e ragazze di tutta Italia sono stati coinvolti tramite i canali social di OneDay e ScuolaZoo, per un totale di più di 10 milioni di contatti online in quello che rappresenta, a oggi, l’unico punto d’osservazione permanente su questi temi. Uno strumento fondamentale per orientare le politiche delle istituzioni e della comunità educante italiana.
Sono 3.405 i ragazzi e le ragazze di tutta Italia tra i 14 e i 26 anni che hanno preso parte all’Osservatorio indifesa 2022-23 realizzato da Terre des Hommes.
BULLISMO E CYBERBULLISMO sono due fenomeni sempre molto presenti tra i giovani. Fra loro il 47,7% è vittima di bullismo o cyberbullismo e il pretesto principale per il quale vengono attaccati è l’aspetto fisico (ce lo dice il 37% dei partecipanti). Seguono, ma con ampio distacco, origine etnica 7%;orientamento sessuale 5%; condizione economica 3,5%; religione 3,3%; identità di genere 1,9%; disabilità 1,3%.
5 giovani su 10 hanno assistito a violenze fisiche – specie scherzi pesanti (38%) e aggressioni (19%). Tra le violenze psicologiche invece spiccano episodi di emarginazione ed esclusione (48%) e le umiliazioni pubbliche (38%).
Gli effettidi questo tipo di violenza tra pari generano perdita di autostima e di fiducia negli altrinel 38% dei rispondenti, oltre a isolamento e allontanamento dal resto dei coetanei (21%). Il 21% nota un peggioramento del rendimento scolastico o addirittura il rifiuto della scuola. Il 19% tra ragazzi e ragazze dice di aver sofferto diansia sociale e attacchi di panico,e tra gli effetti subiti dalle vittime di bullismo ci sono anche disturbi alimentari (12%) depressione (11%) e autolesionismo (8%).
I RAGAZZI NON CHIEDONO AIUTO AGLI ADULTI
Solo il 5% tra loro si rivolge ad un adulto o a uno sportello se assiste a episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 14% non fa nulla, la maggioranza tra loro cerca di dare un supporto diretto alla vittima e non lasciarla sola 29,5%.
D’altra parte, sia che ne siano vittime o meno, il 31,5% dei ragazzi e delle ragazze non parlano con nessuno di bullismo e cyberbullismo. Il 24% ne parla con amici, il 21% con la mamma (mentre solo il 3% ne parlerebbe col papà!) solo il 6% con gli insegnanti, solo l’1,42% ne parla con lo psicologo a scuola, nonostante i ragazzi chiedano a gran voce il supporto psicologico.
A tal proposito per il 70% tra i partecipanti al sondaggiola scuola non fa abbastanza per prevenire questi due fenomeni.
UNA PETIZIONE PER UN WEB PIÙ SICURO
Quasi 8 ragazzi su 10 hanno paura del web e il cyberbullismo è la minaccia più temuta dagli adolescenti quando sono online, lo afferma il 23% tra loro, ma sono percepite come minacce anche il furto di identità (18%) e l’alienazione dalla vita reale (18%). Il 55% tra i ragazzi ci dice che i propri genitori non controllano la loro attività online.
Terre des Hommes, che negli anni ha realizzato campagne di sensibilizzazione per la sicurezza dei minori online, anche a livello internazionale, lo scorso maggio ha presentato una proposta di riforma legislativa per rendere il web un ambiente più protetto.
In occasione del Safer Internet Day Terre des Hommes chiede ai ragazzi e alle ragazze di firmare e condividere la petizione lanciata a sostegno di questa proposta di riforma: vogliamo fare arrivare chiaramente alle Istituzioni la richiesta di una maggiore attenzione nei confronti del benessere e della sicurezza dei minori, anche quando si parla di internet.
I RAGAZZI E LE RAGAZZE TEMONO LA SOLITUDINE
Lo afferma il 22% tra i partecipanti al sondaggio e la risposta trova ulteriore conferma nelle domande rivolte agli adolescenti attraverso i profili Instagram di OneDay e ScuolaZoo.
In una sorta di estensione dell’Osservatorio indifesasui canali social, i ragazzi hanno confermato il forte senso di solitudine che percepiscono, un segnale che l’Osservatorio rileva da tre anni, ovvero dalla pandemia. Su 11.333 risposte, l’84% degli adolescenti della community ha confermato di sentirsi solo.
Anche le altre domande sui social confermano il trend dell’indagine: la GenZ vede chiaramente il bullismo come un problema tra i banchi di scuola e, purtroppo, più della metà (il 60%) degli studenti è stata vittima di bullismo almeno una volta nella propria carriera scolastica. Ma solo il 39% si sente preso sul serio dagli adulti (scuola o famiglia) se denuncia.
“Mai come quest’anno le risposte dei tanti ragazzi e ragazze che hanno partecipato all’Osservatorio indifesa ci fanno riflettere sulla difficoltà di dialogo tra generazioni. Parlando di un tema così delicato e purtroppo ancora molto pervasivo, come il bullismo e cyberbullismo, i ragazzi e le ragazze non vogliono, o non riescono a chiedere aiuto alle figure adulte.” Afferma Paolo Ferrara, Direttore Generale Terre des Hommes Italia “Tutto ciò non può che farci soffermare sulla necessità di ascoltare le loro richieste, le loro domande e le loro opinioni, nonché stimolarci a continuare il nostro percorso di partecipazione giovanile, che ormai vede nell’Osservatorio un momento fisso di confronto con i ragazzi, ma che si articola nelle attività del Network indifesa, nel coinvolgimento del mondo dello sport, nella creazione di spazi, come l’Hub Spazio indifesa, in cui i giovani possano aggregarsi, non isolarsi e coltivare i loro talenti e le loro passioni, renderli sempre più consapevoli dei loro diritti, e favorire la loro partecipazione nelle decisioni che li riguardano.
“Il Progetto Indifesa è uno strumento fondamentale di osservazione sui temi che riguardano bullismo e cyberbullismo. Anche quest’anno abbiamo contribuito a restituire uno scenario sul target nuove generazioni grazie al sondaggio che ha visto coinvolta la community di giovani di ScuolaZoo e OneDay. Dal sondaggio emerge una costante: i giovani hanno difficoltà a costruire relazioni tra loro e con il mondo adulto, questo provoca una chiusura verso l’altro che li porta a rifugiarsi nel mondo del web che ritengono però poco sicuro. Come responsabili del futuro delle nuove generazioni emerge chiaramente la necessità di intervenire creando occasioni di dialogo affinché i giovani possano affiancare alla vita online una vita offline fatta di esperienze e di incontri reali e positivi.”(Gaia Marzo, Corporate Communication Director, Equity partner di OneDay Group e membro del Comitato Scientifico di indifesa).