Dopo il Real Madrid raggiunge la semifinale di Champions League anche la Juventus che, dopo aver vinto 3-0 all’andata, pareggia per 0-0 al “Camp Nou” di Barcellona. Passa la squadra che, nel doppio confronto, ha meritato di più al di là del risultato nettamente a favore della Juve. E’ stata una partita giocata con il cuore, ma è stata anche la vittoria del gruppo. La squadra bianconera, infatti, è stata compatta nella fase difensiva, giocando, per larghi tratti, in dieci dietro la linea della palla per poi ripartire velocemente in avanti.
“Faccio i complimenti ai ragazzi per quello che stanno facendo in questa stagione – esordisce un Allegri contento, ma compassatoai microfoni di Mediaset – e anche per ciò che hanno fatto in questa partita dove si è vista più la fase difensiva, ma possiamo e dobbiamo migliorare nella gestione della palla e sfruttare meglio alcune ripartenze, anche se giocare qui non è facile perché ti mettono sotto pressione”. In effetti, la squadra bianconera non è stata efficace nelle ripartenze che avrebbe potuto e dovuto sfruttare meglio con i vari Cuadrado, Dybala e Higuain. Il Barcellona, dal canto suo, può recriminare per le diverse occasioni da gol non sfruttate, complice l’imprecisione degli attaccanti spagnoli tra cui Messi che ha avuto sui piedi due clamorose occasioni da gol che avrebbero potuto riaprire il discorso qualificazione. Rimane, tuttavia, il fatto che in due gare il Barcellona non è riuscito a segnare neppure una rete. La squadra bianconera conferma di essere, così, la miglior difesa della Champions League con appena 2 gol subìti in 900 minuti circa. I blaugrana, invece, con questo pareggio, interrompono la serie positiva di 15 vittorie casalinghe consecutive, in Champions, sotto la gestione di Luis Enrique.
La partita
Nel Barcellona non gioca Mathieu, mentre rientra lo squalificato Busquets. Così, Luis Enrique, con il 4-3-3, schiera: Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Umtiti, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Messi, Suarez e Neymar. Allegri, invece, rispetto alla gara di andata, non cambia nulla e, con il collaudato 4-2-3-1, manda in campo Buffon; Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain. Nel primo tempo si assiste ad una gara piacevole giocata su ritmi elevati da entrambe le squadre. Dopo un buon avvio della Juve, il Barcellona, però, guadagna terreno e per venticinque minuti circa chiude la Juve nella propria metà campo. Buono il giropalla degli spagnoli che vanno al tiro diverse volte con Suarez, Sergi Roberto e Messi.
Clamorosa la palla gol capitata proprio sui piedi di Messi che, dall’altezza del dischetto, tira di poco fuori. La Juve, invece, si difende con ordine e si rende pericolosa, in un paio di circostanze, con il solito Higuain approfittando di alcune ripartenze, ma il risultato non si sblocca. Nella ripresa, c’è subito una clamorosa occasione per Cuadrado, ma il suo diagonale sfiora il palo alla destra di Ter Stegen. Poi, è la volta del Barcellona che va vicinissimo al vantaggio con Messi dalla distanza. Non hanno miglior fortuna anche le conclusioni di Messi (direttamente su punizione) e di Neymar con la sfera che vola alta sulla traversa. Ma Messi non è in serata; a metà ripresa, infatti, sciupa un’altra clamorosa occasione. Tutto solo, in area, spara alto. Altra clamorosa occasione per i padroni di casa con Sergi Roberto, che dalla distanza sfiora l’incrocio dei pali. Il Barcellona, è arrembante, ma i minuti passano e non riesce a sbloccare la partita che rimane avvincente fino alla fine. “Abbiamo difeso bene – termina Allegri – e loro non hanno fatto un gol in due gare. Ma gustiamoci questo passaggio senza esaltarci troppo per questo risultato. Stiamo in una fase cruciale della stagione e non dobbiamo mollare nulla in questo momento”.
La Juventus, così, conquista la 12ma semifinale di Champions League della sua storia con la consapevolezza di essere meritatamente fra le prime quattro d’europa, ma anche con la speranza concreta di potersela giocare con tutte alla pari.