Al “Millennium Stadium” di Cardiff, nella capitale del Galles, trionfo assoluto del Real Madrid che con un pesante 4-1 batte la Juventus e sale meritatamente sul gradino più alto d’Europa.
La squadra spagnola, l’unica ancora imbattuta in questo torneo, conquista, così, il dodicesimo trofeo della sua storia ed è la prima squadra a conquistare il titolo per due volte consecutive da quando c’è la Champions League. La Juve, invece, perde la sua settima finale e sfiora solamente il tanto atteso triplete. Una grande e inaspettata delusione soprattutto per l’ottima stagione disputata, almeno fino al primo tempo di questa gara. Poi, un crollo verticale, inspiegabile, avvenuto nella ripresa quando si era ancora sul risultato di parità.
“Posso soltanto dire che sono orgoglioso di questi ragazzi per quanto fatto in questa stagione – esordisce un soddisfatto Allegri ai microfoni Mediaset – ma questa sera non era facile perché avevamo di fronte una squadra forte. Noi abbiamo fatto un grande primo tempo, ma il Real nella ripresa ha alzato i ritmi e fatto un ottimo secondo tempo. Poi, dopo il secondo gol, i ragazzi hanno mollato mentalmente. Abbiamo speso molto nel primo tempo e noi dobbiamo migliorare ancora nella gestione della partita e della palla. Nelle finali non si può andare sempre a cento all’ora”.
La partita: L’allenatore della Juventus, Allegri, con il 4-2-3-1, schiera: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira; Dani Alves, Dybala, Mandzukic e Higuain. Mentre Zidane, con il 4-3-1-2, risponde con: Navas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Modrić, Casemiro, Kroos; Isco; Cristiano Ronaldo e Benzema.
Buono l’avvio della Juventus che si rende subito pericolosa con Higuain, ma Navas para in due tempi. Al 6’, occasione importante anche per Pjanic che costringe Navas ad una difficile parata. Col passar dei minuti, tuttavia, il Real Madrid, con una serie di fitti passaggi, prende campo ed alla prima vera occasione, con un tiro angolatissimo, Cristiano Ronaldo, al 20’, porta in vantaggio la squadra spagnola.
Ma la Juventus reagisce subito e, dopo appena sette minuti, trova il pareggio grazie ad un eurogol in rovesciata di Mandzukic. La partita resta piacevole e avvincente fino alla fine del primo tempo, ma il risultato non cambia. Meglio i Blancos, invece, in avvio di ripresa. Sono loro a fare la partita e a tirare in porta con Modric e Marcelo, mentre la Juve si abbassa troppo e non riesce proprio a ripartire.
Così, il Real Madrid ne approfitta e in tre minuti si porta sul 3-1: prima segna Casemiro (61’) con un gran tiro dalla distanza e poi il solito CR7 (doppietta per lui), a conclusione di un’azione veloce e spettacolare. Nonostante il vantaggio, tuttavia, è sempre la squadra spagnola a fare la partita. Al 73’, il Real sfiora il quarto gol, ancora con uno scatenato Cristiano Ronaldo. All’81’, sugli sviluppi di un corner, si rivede la Juve con un gran colpo di testa di Alex Sandro finito di poco al lato della porta spagnola. Ma la Juve, a sei minuti dalla fine, resta in 10 per l’espulsione di Cuadrado (doppio giallo), sembrata eccessiva. Il Real, così, controlla la gara e al 90’ piazza il gol del 4-1 con Asensio.
Dopo il triplice fischio finale, alla delusione cocente degli juventini, fa da contraltare la gioia degli spagnoli che possono alzare la coppa al cielo.
Ma questa sconfitta, larga nel risultato, se da un lato ci dice che alla Juve manca ancora qualcosa per vincere un trofeo importante come la Champions, dall’altro, tuttavia, ci suggerisce che non può e non deve offuscare quanto di buono fatto dalla squadra bianconera in questa stagione tra campionato, Coppa Italia e anche nella stessa competizione europea dove ha consolidato la propria forza (con le due finali negli ultimi tre anni) e sfiorato l’impresa. Ed in ogni caso è un risultato pesante che va oltre le reali differenze tra le due squadre. E’ stato un grande Real Madrid, è vero, ma anche la peggior Juve (nella ripresa) vista in questa stagione. Basti pensare che solo nel secondo tempo di questa finale i bianconeri hanno incassato tre gol, esattamente quanto quelli subìti nell’intera competizione europea. Il Real, invece, ha mostrato grande esperienza e qualità soprattutto a centrocampo. Nel secondo tempo, merito anche di Zidane, la squadra spagnola ha cambiato marcia e annientato completamente i bianconeri grazie ad un grande ed efficace possesso palla e alla crescita di giocatori come Carvajal, Modrić, Casemiro, Isco e Cristiano Ronaldo (autore di un’altra stagione indimenticabile).
(Foto Fc Inter 1908-Si ringrazia)