Si ferma allo stadio “Bentegodi” di Verona (così intitolato alla memoria di Marc’Antonio Bentegodi, storico benefattore dello sport veronese del XIX secolo), la mini serie positiva del Bari targata Colantuono. Infatti, dopo le due gare interne con Spezia e Carpi che avevano fruttato quattro punti, il tecnico romano conosce la prima sconfitta (1-0) sulla panchina del Bari. Una partita, equilibrata, combattuta e ben giocata dalle due squadre, risolta, a sei minuti dal termine, dalla prodezza di un singolo: Giampaolo Pazzini, capo cannoniere della serie B, con 13 reti.
Fortunatamente per i biancorossi, visti i numerosi pareggi di questa sedicesima giornata di campionato, non ci sono stati importanti stravolgimenti in classifica, soprattutto nella parte alta del tabellone. Oltre al Verona (33 punti), infatti, hanno vinto solo il Carpi (24) e il Brescia (21) che ha superato la quadra biancorossa, ferma a quota 20.
LA PARTITA – Colantuono, ancora in emergenza, manda in panchina Maniero (alle prese con un problema fisico) e Valiani, reduce da un’influenza e schiera De Luca, al centro dell’attacco, con Brienza e Furlan, esterni. A centrocampo, invece, il tecnico biancorosso propone Basha, in cabina di regia, con Romizi e Fedele, mezz’ali. In difesa, Tonucci, autore di un’ottima prestazione nella gara vinta contro il Carpi, viene riconfermato in coppia con Moras (con Di Cesare, ormai pronto, in panchina). Il tecnico veronese, Pecchia, invece, manda in campo Nicolas; Romulo, Caracciolo, Bianchetti, Souprayen; Zaccagni, Fossati, Bessa; Siligardi, Pazzini, Luppi.
Parte meglio il Verona, in avvio di gara, che riesce ad imprimere una buona supremazia territoriale e va vicino al gol con un tiro dalla distanza di Suprayen. Col passar dei minuti, però, il Bari rimette il match su un piano di maggiore equilibrio. L’occasione più ghiotta del primo tempo è arrivata, allo scadere, sui piedi di Romizi (ben servito da Sabelli) che, al centro dell’area di rigore, tutto solo, spara alto. Nella ripresa, al pronti via, De Luca, davanti al portiere, manda incredibilmente al lato. La gara vive di “fasi” in cui prevale, alternativamente, ora l’una, ora l’altra squadra.
Il Bari prende coraggio e, sostenuto dal calore di un migliaio circa di sostenitori festanti, giunti dall’Italia e anche dall’estero, guadagna campo e con Brienza, sugli sviluppi di un calcio di punizione, sfiora il palo alla sinistra di Nicolas. Il Verona prova a reagire e con Valoti spreca da posizione favorevole. Si esalta Micai nella circostanza. Il Bari è in partita e potrebbe passare in vantaggio, ma Furlan, a tu per tu con Nicolas, tira male e si fa parare il tiro. L’ombra del pareggio sembra accarezzare le due squadre, quando, a sette minuti dalla fine, un grande Pazzini trova la zampata vincente sugli sviluppi di un corner per il definitivo vantaggio. Un risultato fin troppo pesante e ingiusto per il Bari che avrebbe meritato, senza dubbio, il pareggio, soprattutto per le quattro occasioni clamorose capitate sui piedi di Romizi, De Luca, Brienza e Furlan.
“Abbiamo giocato bene – tuona il tecnico biancorosso, Colantuono, ai microfoni di Radionorba – nonostante la sconfitta. Quando ti presenti due o tre volte davanti al portiere, almeno una volta la devi mettere dentro. E’ stata una buona gara, gagliarda, tosta e giocata con grande temperamento dove il Bari ha fatto tutto ciò che doveva fare, tranne il gol. Il Verona ha avuto un maggiore predominio territoriale, ma ricordo solo un paio di tiri nella nostra porta. L’arbitro ha fatto la sua buona partita. Noi dobbiamo continuare a lavorare e i ragazzi non si devono demoralizzare dopo questa partita. Se la squadra continua così, si può ritagliare uno spazio importante in questo campionato”.
In effetti il Bari ha giocato bene, ma quando si incontrano squadre che hanno in rosa giocatori di categoria superiore, come nel caso dei gialloblu, queste situazioni sono da mettere in conto. Inoltre, questa gara ha dimostrato che il Bari se la può giocare con tutti e che i tredici punti di ritardo dal Verona non si sono visti sul campo. Anche oggi, la difesa ha rischiato davvero poco, ma in avanti paga la poca concretezza di alcuni giocatori. Dispiace perché un pareggio avrebbe dato continuità di risultati, ma è anche vero che questa sconfitta, se analizzata bene, vale molto più, nel lungo periodo, di una vittoria occasionale.
(ringraziamo il responsabile della “Bolzano biancorossa” per il contributo fotografico inviatoci)