Accordo Cdp-Commissione europea: possibile sbloccare investimenti fino a 750 mln
La Commissione europea e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) hanno sottoscritto un accordo di garanzia nell’ambito del programma InvestEU per un valore complessivo di 355 milioni di euro. La cerimonia di firma si è tenuta presso la sede di CDP a Roma, con la partecipazione del Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, del Presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini, e dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP, Dario Scannapieco.
L’accordo – si sottolinea in una nota – sbloccherà fino a 750 milioni di nuovi finanziamenti di CDP da destinare a investimenti in tutta Italia a sostegno della ricerca e dello sviluppo e della transizione ecologica delle imprese, delle infrastrutture sociali e sostenibili e, per la prima volta, di progetti di edilizia sociale a prezzi accessibili. Questo è il terzo accordo che il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti sottoscrive con la Commissione europea nell’ambito di InvestEU, programma che prevede di mobilitare un totale di 372 miliardi di euro di nuovi investimenti nei prossimi cinque anni nell’intera Unione europea. Con l’accordo di oggi, il Gruppo CDP è l’unico istituto nazionale di promozione in Europa ad aver sottoscritto tre accordi InvestEU. Il primo, firmato nel luglio 2022, ha visto la mobilitazione di 6,7 milioni per attività di consulenza volte a sostenere lo sviluppo di progetti di investimento nell’area delle infrastrutture sociali e sostenibili. Il secondo, sottoscritto nell’ottobre 2022 da CDP Equity, ha fornito una garanzia per un totale di 260 milioni a sostegno di investimenti destinati allo sviluppo di capitale di rischio italiano per complessivi 520 milioni.
” Grazie al proprio ruolo di partner esecutivi di InvestEU, negli ultimi sei mesi CDP S.p.A. e CDP Equity sono riuscite a mobilitare complessivamente oltre 1,2 miliardi di investimenti in consulenza, imprese, startup e infrastrutture sociali e sostenibili, inclusi progetti di edilizia sociale a prezzi accessibili” continua la nota. Operazioni – si ricorda – in linea con il Piano Strategico 2022-2024 del Gruppo, che prevede di mobilitare oltre 128 miliardi di euro in investimenti.
L’UE propone un taglio delle emissioni di CO2 dei mezzi pesanti
La Commissione europea ha proposto limiti più severi per le emissioni di anidride carbonica dei veicoli commerciali pesanti, imponendo che i nuovi camion riducano le emissioni del 90% entro il 2040, con, però, due step intermedi: 45% entro 2030 e 65% entro 2035. Lo scopo è quello di allineare il settore dei trasporti all’obiettivo dell’Unione Europea di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050. Per di più tutti i nuovi autobus urbani dovranno essere a zero emissioni entro il 2030.
Parlamento europeo riconosce l’industria ciclistica parte della strategia Ue
“Favorire la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo dell’industria di riferimento, promuovere l’utilizzo in sicurezza, l’infrastrutturazione ciclabile e l’intermodalità. E poi ancora: rilanciare il ruolo cruciale della bicicletta nella mobilità urbana, nello sport, nel turismo e, soprattutto, l’importanza economica e strategica del settore ciclo. Sono questi solo alcuni dei principali obiettivi contenuti nella risoluzione approvata oggi dal Parlamento europeo, attraverso cui l’assemblea eletta chiede il riconoscimento dell’industria ciclistica nella strategia industriale dell’Ue”. Lo sottolinea Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) in una nota.
Il documento votato “esorta quindi la Commissione europea e gli Stati membri a considerare il contributo significativo dell’industria ciclistica all’economia europea e il suo potenziale di crescita futura. E per questo il Parlamento europeo sottolinea la necessità di un maggiore sostegno da parte dell’UE agli investimenti del comparto volti, ad esempio, a incentivare processi di reshoring e di tutela delle catene di fornitura, alla creazione di cluster ciclistici e alla formazione professionale, stimolando così la competitività dell’industria europea”.
“L’atto di indirizzo del Parlamento europeo è stato accolto “con entusiasmo” in Italia dall’Ancma, che rappresenta le imprese del settore. In una nota diffusa oggi il presidente dei produttori e distributori italiani Paolo Magri sottolinea il ’buon esisto di un lavoro condotto anche grazie alla preziosa azione dell’associazione europea Conebi. Quello del Parlamento europeo è un atto forte, che costituisce l’inizio di un percorso di dialogo anche con il Governo nazionale, che ci auguriamo concreto e proficuo, soprattutto per il nostro Paese che, con oltre il 20%, detiene saldamente il primo posto nell’Eurozona per produzione’”.