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AD ALCUNI ITALIANI L’ORDINE E LA “ TOLLERANZA ZERO” NON PIACE

In un momento storico come quello che stiamo attraversando, tra minacce di attentati, inizio dell’anno Santo straordinario che si terrà a partire dall’otto dicembre e dopo le ben note vicende di Roma capitale, il Prefetto-Commissario Francesco Paolo Tronca, che ha sostituito Ignazio Marino alla guida della città eterna, ha voluto in qualche maniera emulare l’ex sindaco di New York Rudolph William Louis Giuliani.

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Con un ordinanza divieto, il prefetto ha deciso che per motivi di ordine pubblico e per il decoro della città stessa, intorno ai monumenti storici non vi siano più gladiatori abusivi, risciò abusivi e bancarellari anch’essi abusivi. Stranamente la vicenda ha provocato un clamore ed uno scontento tra questi finti operatori commerciali, finora considerati intoccabili, tanto che, rifacendosi al film di Vittorio Cottafava del lontano 1958, hanno riorganizzato la “rivolta dei gladiatori “.

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La criminalità organizzata, anche grazie a strane elezioni che hanno portato in comune personaggi discutibili, ha preso in mano la situazione e crede di poter continuare a prevaricare leggi e comportamenti civili. Tanto per fare qualche nome i Casamonica e i Tredicine, pare abbiano la gestione e la spartizione del lavoro abusivo. Solamente con il loro assenso e la loro protezione è possibile svoltare la giornata inventandosi un qualsiasi business senza che le forze di polizia municipale possano o vogliano intervenire. Pur di sbarcare il lunario qualcuno ha pensato di addobbarsi da gladiatore e chiedere dieci o venti euro per farsi immortalare in una foto ricordo. Fino a questo punto non vi trovo nulla strano. Tutti devono campare. Ma se ci dovesse provare un disgraziato qualsiasi, bisognoso come i designati e non legato ai clan le cose potrebbero mettersi male con risvolti piuttosto pericolosi per la loro integrità fisica. Per quanto riportano diversi quotidiani locali e nazionali, le possibilità lavorative dei bancarellari fanno capo ad unica “famiglia”.

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Per esempio le associazioni degli ambulanti di Piazza Navona fanno capo ad Alfredo e Mario Tredicine, entrambi zii del consigliere comunale Giordano Tredicine, eletto a furor di voti. La loro lobby, in effetti, gestisce autonomamente una quindicina di postazioni. Altre invece sono affidate a parenti diretti o indiretti che da anni hanno in pugno la gestione del commercio ambulante di Roma diventando così una fonte di voti e di preferenze. Per tradizione, il mercatino dovrebbe puntare sulla vendita di prodotti tipici natalizi e non di abiti, mutande, sottane, quadri e panini alla porchetta. E’ semplicemente una questione di decoro. Ma “lor signori” sentendosi mutilati di una gestione di potere, dissentendo la delibera che avrebbe voluto portare una riduzione degli ambulanti affiliati, hanno minacciato uno sciopero generale non consentendo persino l’apertura ai pochi ambulanti regolari.

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Per concludere, trovo doveroso augurare buon lavoro a tutte le forze dell’ordine, bistrattate e maltrattate, che con grandi difficoltà dovranno gestire la sicurezza della nostra capitale Pare proprio che la legalità non faccia parte della nostra cultura. “Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta” come anticipava Dante Alighieri circa settecento anni fa.

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28 Novembre 2015