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AD AVELLINO PARI COL CUORE, MA AL BARI NON BASTA

Allo stadio Partenio-Adriano Lombardi, davanti a circa 800 tifosi biancorossi (accorsi, ancora una volta numerosi, al seguito della squadra pugliese), un Bari tutt’altro che rassegnato e arrendevole, pareggia, per 1-1 contro l’Avellino. Vedere un Bari così, però, fa rabbia pensando a quanti punti sono stati lasciati sul campo, soprattutto nelle ultime trasferte, dove si è avuta la percezione di una squadra senz’anima. Dispiace perché un Bari battagliero e combattivo, come quello visto ad Avellino, probabilmente avrebbe avuto una classifica e obiettivi diversi da quelli attuali. Ma la realtà dice che, dopo Trapani, è iniziata una inspiegabile vertiginosa parabola discendente che ha portato il Bari sempre più giù fino ad uscire, meritatamente, dalla zona play-off. La squadra biancorossa, infatti, non vince dal 4 aprile (Bari-Latina, 2-0) e nelle ultime 10 gare, ha conquistato appena 7 punti, con una vittoria, quattro pareggi e ben cinque sconfitte. L’aspetto positivo è che il Bari torna al gol in trasferta dopo 9 gare (da Benevento–Bari, 3-4). In ogni caso, a nulla è valsa la miniserie positiva di tre pareggi consecutivi nelle ultime tre gare, se non quella di dare un segnale di risveglio da parte della squadra, almeno sotto l’aspetto del risultato e del carattere. I biancoverdi invece, reduci da una stagione altalenante e da due sconfitte consecutive, hanno trovato un pareggio utile in ottica salvezza. Ma non sono riusciti ad evitare il gol, un problema questo che ha pesantemente condizionato il cammino dell’Avellino, la cui difesa ha subìto 52 reti (ha fatto peggio solo il Brescia con 55).

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La partita –Per l’Avellino, visti gli indisponibili D’Angelo, Gonzalez e Belloni e sciolti gli ultimi dubbi nel tandem d’attacco, Novellino con il 4-4-2, manda in campo: Radunovic; Djimsiti, Laverone, Migliorini, Perrotta; Paghera, Lasik, Moretti, Bidaoui; Eusepi e Ardemagni. Per il Bari, invece, alla lunga lista degli indisponibili, Ivan, Tonucci, Morleo, Fedele, Floro Flores, Raicevic e Brienza si aggiungono anche Macek, Basha e Martinho. Scelte obbligate, quindi, per Colantuono che, con il consueto 4-3-3, schiera: Micai; Sabelli, Moras, Capradossi, Daprelà; Salzano, Romizi, Greco; Galano, Maniero e Furlan. Un gara sostanzialmente equilibrata e combattuta fino alla fine. Bella a tratti, ma condizionata dalla posta in palio troppo elevata, sia pure per obiettivi diversi. Parte meglio il Bari che gioca con buona determinazione e personalità. Subito aggressiva sfiora il gol, già al 9’, con un colpo di testa di Salzano, ma un miracolo di Radunovic nega il gol ai biancorossi. Subito dopo ci prova Galano, ma il sinistro finisce di poco fuori. Il Bari è in partita e, al 16’, passa meritatamente in vantaggio. L’arbitro Marini vede un fallo ai danni di Maniero e fischia un calcio di rigore (dubbio) prontamente trasformato da Salzano. Il Bari gestisce bene la gara e resta costantemente in attacco senza rischiare nulla. Sul finire di tempo si allunga la lista degli infortunati per il Bari: esce, in barella, Sabelli dolorante, sostituito da Cassani.

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E’ stata una partita combattuta ed equilibrata – esordisce Colantuono ai microfoni di Radionorba – dove la squadra ha fatto bene. Ma è stata simile a quella di Salerno dove ci abbiamo provato, così come abbiamo fatto con il Pisa. Purtroppo non vogliamo trovare alibi ma gli infortunati sono davvero tanti. Comunque è un buon punto, ce lo prendiamo e andiamo avanti. Un pareggio giusto. Noi meglio il primo tempo e loro il secondo”.

In effetti, decisamente più aggressivo e pericoloso l’Avellino in avvio di ripresa. Ci prova subito con Migliorini e Ardemagni, ma Micai è sempre attento. Con un pressing asfissiante, i biancoverdi prendono campo e chiudono il Bari nella propria metà campo, ma il gol non arriva. Novellino, allora, prova a rinforzare l’attacco e inserisce Castaldo e Verde al posto di Eusepi e Laverone. Nonostante qualche ripartenza pericolosa del Bari, i padroni di casa (a forte trazione anteriore), tuttavia, pervengono meritatamente al pareggio con il neo-entrato Verde, sempre su calcio di rigore (dubbio). Buona la reazione immediata del Bari che, un minuto dopo, va vicino al gol con Salzano dalla distanza. Intanto Colantuono manda in campo forze fresche. Entra Parigini ed esce Galano e successivamente anche Yebli al posto di uno stanco Greco.

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I biancoverdi allentano la pressione, ma si rendono ancora pericolosi con un colpo di testa di Ardemagni ben parato dal solito Micai. Il Bari, però, si fa vedere nel finale. Lotta per cercare il gol della vittoria, il gol della speranza, ma la partita, sia pur combattuta fino alla fine, scivola via sul risultato di parità. Dopo la gara di Avellino aumenta, quindi, il rammarico dei punti persi in trasferta dai biancorossi. Con i <> e con i <>, tuttavia, non si fa la storia e la classifica dice che il Bari è meritatamente fuori dai play-off. Non ne è convinto, tuttavia, il tecnico biancorosso: ”Sono ancora concentrato su queste due partite. Vogliamo fare bene e vincere davanti al nostro pubblico e poi vedremo. I play-off? Se il Frosinone dovesse vincere a Benevento allora diventerebbe un discorso chiuso per tutte. Il prossimo turno sarà determinante, ma non è tempo di bilanci”.

Con il punto conquistato, l’Avellino si è portato a +3 dalla quart’ultima Ternana e, a due giornate dal termine e considerando il calendario dei biancoverdi, può guardare al futuro con ottimismo. Mentre per il Bari, non sarà tempo di bilanci, ma, al di là della matematica, crediamo sia opportuno abbandonare definitivamente la speranza di un piazzamento nei play-off e cominciare a guardare avanti.

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Data:

7 Maggio 2017