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Addio a Umberto Eco

La cultura italiana è in lutto. È morto lo scrittore, filosofo e semiologo Umberto Eco. Aveva 84 anni. Tra i suoi successi letterari ’Il nome della rosa’, best-seller internazionale tradotto in 47 lingue e venduto in trenta milioni di copie, e ’Il pendolo di Focault’. Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo.

Eco, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932 e morto ieri sera nella sua abitazione, si era laureato in filosofia nel 1954 all’Università di Torino con una tesi sull’estetica di San Tommaso d’Aquino. Non abbandonò mai la filosofia e la cultura medievale, anche se successivamente si dedicò allo studio semiotico della cultura popolare contemporanea e all’indagine critica sullo sperimentalismo letterario e artistico.

Nel 1956 pubblicò il suo primo libro che prese ispirazione dalla sua tesi di laurea dal titolo ’Il problema estetico in San Tommaso’. Nel 1954 partecipò e vinse un concorso della Rai per l’assunzione di telecronisti e nuovi funzionari ma presto abbandonò la televisione per dedicarsi all’insegnamento universitario. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell’Università di San Marino. Dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna. Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco era socio dell’Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.

Tra i suoi capolavori ’Il pendolo di Foucault’, ’L’isola del giorno prima’, ’Baudolino’, ’Il cimitero di Praga’, ’Numero zero’, il romanzo uscito lo scorso anno con forti riferimenti alla storia politica, giornalistica, giudiziaria e complottistica italiana, da Tangentopoli a Gladio, passando per la P2 e il terrorismo rosso. Numerosi sono anche i suoi testi di filosofia, semiotica, linguistica, estetica, testi di letteratura per l’infanzia.

Renate e Carlotta Eco, rispettivamente moglie e figlia di Umberto Eco, hanno lasciato la loro abitazione milanese intorno alle 15 per dirigersi al Castello Sforzesco dove, con tutta probabilità, hanno compiuto il sopralluogo in vista della cerimonia funebre programmata per martedì prossimo.

Oggi le bandiere del Comune di Alessandria a mezz’asta in segno di lutto. Domani le sale storiche e la sala blu della Biblioteca civica di Alessandria saranno teatro di un evento celebrativo in memoria di Umberto Eco. “Domani – afferma all’Adnkronos il sindaco Maria Rita Rossa – apriremo la parte storica della biblioteca, dove ci sono le Cinquecentine, che lo stesso Eco aveva aiutato a riscoprire”.

“Sarà aperta tutto il giorno per svolgere letture dei suoi libri e per ricordarlo: stiamo coinvolgendo persone ed attori del territorio per fargli un omaggio, un tributo. Eco – spiega Rossa – era un vero alessandrino, non era infrequente incontrarlo qui, ha continuato a tenere legami con la sua terra”. “Pensiamo di rendergli omaggio aprendo le sale della passione della sua vita, ossia i libri”, continua.

“Dedicheremo ad Eco un luogo simbolo di cultura”, continua il sindaco. Piuttosto che una via o una piazza, al primo cittadino piacerebbe intitolare ad Eco “un luogo segno e simbolo di cultura, di apertura mentale e critica”. Un emblema di cultura come “una biblioteca o un teatro – sottolinea – E’ uno dei primi impegni che gli renderemo, superando anche gli ostacoli e i lunghi tempi burocratici”.

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21 Febbraio 2016