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Addio Oliviero

68 anni compiuti il 14 gennaio e un male che l’ha strappato alla vita in poco tempo. Così se n’è andato Oliviero Bhea, affrontando col coraggio composto che lo contraddistingueva anche l’ultima battaglia. Lascia la moglie, Rosalia e i figli, Saveria, Germana e Manfredi. I funerali si svolgeranno lunedì alle 11, nella chiesa degli Angeli Custodi in piazza Sempione a Roma.

Fiorentino, due lauree in tasca, una in lettere l’altra in giurisprudenza, aveva iniziato la carriera giornalistica a Paese Sera, per poi approdare a Repubblica, dove rimane fino alla metà degli anni Ottanta. Nel 1987 conduce in TV con Andrea Barbato “Va’ pensiero”, ma il successo lo riscuote a Radiouno, col programma radiofonico “Radio Zorro”. Tra il ’96 e il ’97 torna in Tv con “Attenti a quei tre”, programma RAI in palinsesto notturno. Poi è di nuovo in radio con “Radioacolori”e “Beha a colori”. Autore di testi teatrali, poesie e saggi, è ricordato per un’inchiesta del 1984 in cui sosteneva, assieme a Roberto Chiodi, la combine dell’incontro di calcio Italia – Camerun del 1982. Dal 2009 era editorialista del “Fatto quotidiano “ sulle cui pagine digitali è stato dato l’annuncio della scomparsa: “E’ stato un male molto veloce, papà se n’è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici”, scrive Germana.

Addio Oliviero, penna impavida del giornalismo italiano.

Data:

14 Maggio 2017