L’ultima decisione dei talebani, che hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan nell’agosto 2021 dopo il precipitoso ritiro delle truppe internazionali, ha ulteriormente limitato i diritti delle donne. Le donne afghane non potranno più curarsi, non a causa di un esplicito divieto, ma come conseguenza inevitabile di un nuovo provvedimento che impedisce loro di studiare per diventare dottoresse, ostetriche e infermiere.
Sospensione dei Corsi Femminili
La scorsa settimana, il Ministero della Salute Pubblica ha annunciato che i corsi femminili negli istituti di scienze della salute sono stati “sospesi in tutto l’Afghanistan fino a nuovo avviso”. Questo significa che le donne non potranno più frequentare gli istituti di medicina, compresi i corsi di infermieristica e ostetricia. Questo provvedimento è un naturale proseguimento del divieto di studiare, già imposto alle ragazze sopra i 12 anni, e del divieto di lavorare in generale, introdotti dai talebani subito dopo la ripresa del potere.
Implicazioni per la Sanità Femminile
Il divieto è arrivato alla fine del semestre, poco prima degli esami, e alle ragazze che erano in aula è stato detto di andarsene, con il consiglio di non discutere della novità per evitare conseguenze negative. Senza donne medico, le donne afghane non potranno accedere alla sanità, poiché sotto i talebani gli uomini non possono né visitare né toccare le donne senza la presenza di un tutor maschile, come il marito o un parente.
Questo provvedimento apre a un futuro di morti premature, disagio, sofferenza e un peggioramento della mortalità infantile. Le donne, che già solo per la gravidanza e il parto necessitano di assistenza, rimarranno senza cure. L’Afghanistan ha già uno dei tassi di mortalità materna più alti al mondo: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in media ogni 100.000 nati vivi muoiono 620 donne, il che significa che ogni due ore muore una donna per gravidanza, parto o le sue conseguenze.
Carenza di Personale Sanitario
Il Paese è già in carenza di personale sanitario, e l’ultimo provvedimento talebano non farà che peggiorare la situazione. Medici Senza Frontiere ha denunciato che “l’esclusione delle donne dalle scuole di medicina minaccia il futuro dell’assistenza sanitaria” in Afghanistan. Mickael Le Paih, capomissione di MSF in Afghanistan, ha affermato che “non può esistere un sistema sanitario senza operatrici sanitarie istruite”. In MSF, più del 41% del personale medico è costituito da donne. La decisione di impedire alle donne afghane di studiare negli istituti di medicina le escluderà ulteriormente sia dall’istruzione che dalla possibilità di ricevere un’adeguata assistenza sanitaria.
Smantellamento dei Diritti delle Donne
Dal 2021, i talebani hanno preso numerose iniziative per rendere invisibili le donne e togliere loro qualsiasi tipo di diritto nel nome di una sharia sempre più integralista. Relegate in casa e soffocate dal burka, le donne hanno anche il divieto di parlare e di cantare. Se dovessero avere una relazione fuori dal matrimonio, la legge prevede per loro la lapidazione. Ad agosto, i talebani hanno emanato la Legge sulla promozione della Virtù e la prevenzione del Vizio, che conferma ed estende le severe restrizioni imposte, tra cui codici di abbigliamento, e stabilisce che le donne non possano più parlare pubblicamente.
Reazioni Internazionali
La situazione ha motivato la Corte di giustizia europea a decidere che le donne afghane hanno diritto di asilo negli Stati membri dell’Unione Europea senza bisogno di accertamenti o di particolari controlli, perché nel loro Paese sono perseguitate. Tuttavia, per le donne che non possono lasciare l’Afghanistan, la realtà è drammatica: non possono studiare, lavorare, fare le infermiere, parlare in pubblico, muoversi, uscire di casa senza un uomo, andare al parco o dal parrucchiere. E ora non potranno nemmeno farsi curare.
Come disse Meryl Streep all’ONU, “uno scoiattolo ha più diritti di una bambina in Afghanistan”.