Barcelonette, Francia. Un Airbus A320 della compagnia tedesca Germanwings, partito da Barcellona e diretto a Dusseldorf, è precipitato nel Sud della Francia vicino a Digne-les-Bains per cause ancora sconosciute. A bordo c’erano 144 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Secondo la stampa spagnola online, che cita la Moncloa, l’ufficio del premier Mariano Rajoy, 45 delle vittime dell’incidente sarebbero spagnole.
Non sarebbero state le condizioni del tempo ad aver provocato la caduta dell’aereo. Questo almeno è quello che sostengono gli esperti, rilevando che al momento del volo non ci fosse un problema rilevante nelle condizioni meteo e che non ci fosse nebbia. “È una tragedia, le condizioni dell’incidente lasciano pensare che non ci sia alcun superstite”, ha detto il presidente francese Francoise Hollande, riferendo di essere in contatto con la cancelliera tedesca Angela Merkel e i reali di Spagna, che oggi, per una coincidenza di calendario, sono in visita a Parigi. “Faremo tutto il possibile per chiarire l’accaduto”, fa sapere la Germanwings in uno statement sull’aereo caduto, prima della conferenza stampa confermando l’incidente. E aggiunge “Ci dispiace infinitamente per quello che è successo”.
Nonostante l’aereo resti il mezzo più sicuro per viaggiare, l’anno appena concluso, il 2014, si può annoverare come un annus horribilis per gli incidenti aerei. Esattamente un anno fa, nelle acque dell’Oceano indiano il volo Malaysia Airlines 370 faceva perdere le sue tracce radar, inabissandosi nelle acque dell’Oceano indiano. Morirono tutti i 239 passeggeri a bordo del Boeing 777 in viaggio tra Kuala Lumpur e Pechino. Apparteneva alla stessa compagnia un altro Boeing 777, precipitato il 17 luglio del 2014 in Ucraina, mentre viaggiava da Amsterdam, in Olanda, a Kuala Lumpur. Morirono tutti i 283 passeggeri e i 15 membri dell’equipaggio a bordo. In quel caso, si trattò di un abbattimento deliberato, di un episodio della guerra civile ucraina.
Il volo Indonesia AirAsia 8501 del 28 dicembre 2014 era in volo tra l’Aeroporto Internazionale Juanda di Surabaya, in Indonesia, e l’Aeroporto di Singapore-Changi, quando precipitò causando la morte di 155 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio. Eppure, nonostante i numeri, la sicurezza aerea ha fatto passi da gigante. Certo, ci sono aerei e aerei, compagnie e compagnie. Basti dare un’occhiata alle statistiche per accorgersi che volare in Europa, ad esempio, è più sicuro che farlo in certe zone dell’Asia o del Sud America.
Secondo l’Associazione Internazionale di Trasporto Aereo (IATA), un passeggero dovrebbe effettuare una media di circa 5,3 milioni di voli commerciali prima di imbattersi in un incidente. Secondo l’IATA, la percentuale di incidenti è talmente bassa che, nel complesso, servirebbero circa 14 mila anni ad un individuo prima di trovarsi nel mezzo di una situazione spiacevole tra le nuvole. C’è da dire che anche se le statistiche dicono che viaggiare in aereo è circa 12 volte più sicuro che andare in treno e 60 volte più dell’automobile, si tratta comunque di cifre calcolate in base ai chilometri percorsi. Di fatto, oggi, nonostante l’aereo rimanga uno tra i mezzi più sicuri per viaggiare, siamo alle prese con un disastro che conta 150 vittime e (forse) nessun superstite.