Nell’amichevole disputata allo stadio Dall’Ara di Bologna, l’Italia pareggia contro la Romania con il risultato di 2-2. E’ il quinto pareggio, tra le due squadre, nelle 17 gare disputate (comprese le 9 amichevoli), mentre restano 10 le vittorie azzurre e appena 2 le sconfitte. Ma prima del match, le note della “Marsigliese” hanno riportato alla mente le tragiche vicende e il ricordo delle vittime parigine. Dopo il minuto di raccoglimento, un lungo e commovente applauso di tutto lo stadio.
LA PARTITA
L’Italia parte bene, ma è la Romania a rendersi pericolosa per prima al 5’ con Torje. Bravo Buffon in questo caso a volare e deviare in angolo. Tre minuti dopo, Stancu, approfittando di un malinteso tra Darmian e Barzagli, porta in vantaggio i rumeni con un tiro preciso alla sinistra di Buffon. L’Italia sembra aver accusato il colpo. Poco lucida e con una manovra lenta, si rivede, al 38’, con una bella azione sulla fascia sinistra di Eder che crossa al centro per El Shaarawy, ma il suo tiro viene parato da Tatarusanu. Nei minuti finali del primo tempo, gli azzurri sembrano essersi liberati dalla paura e attaccano con maggiore convinzione. Così, al 44’, Marchisio prova un gran tiro dalla distanza, ma la palla è di poco alta sulla traversa e, nel recupero, l’Italia reclama, giustamente, un penalty per un fallo su Eder, che l’arbitro, lo svizzero Jaccottet, ignora.
Nella ripresa, al 9’, Marchisio pareggia su calcio di rigore per un fallo netto su Eder atterrato in area. La rete sblocca gli azzurri che giocano con maggiore intensità portandosi, stabilmente, nella metà campo degli ospiti per cercare il gol del vantaggio, che puntualmente, arriva al 20’, con un colpo di testa di Gabbiadini. Poi Italia ancora pericolosa con El Shaarawy, in un paio di circostanze, ma la palla non entra in rete. Quando la gara ormai sembrava chiusa, all’ 88’, Andone, sugli sviluppi di un calcio di punizione, segna per il definitivo 2-2 della Romania.
E’ un pareggio che va stretto agli azzurri in quanto, soprattutto nel secondo tempo, hanno attaccato con maggiore continuità, a pieno organico e con buona intensità, mancando per imprecisione e cattiveria agonistica, il tap-in definitivo. L’esperienza, come è noto, si costruisce anche attraverso le delusioni o le vittorie mancate e questa gara ha dimostrato che, nonostante l’ottimo secondo tempo, gli azzurri possono e devono migliorare, in particolare, nella fase difensiva (avendo subito 2 gol su 3 tiri) e sotto l’aspetto della cattiveria, poiché la gara andava chiusa prima. Infine, da considerare la mancanza di concentrazione che ha portato, nel finale, al gol del pareggio rumeno (anche se in quel momento l’Italia era in 10 per l’infortunio di Gabbiadini). Probabilmente il carattere amichevole della gara ha influito sulla prestazione del primo tempo e sul risultato, ma, anche in questo, gli azzurri hanno dimostrato di essere lontani dal somigliare al loro C.T. Conte, determinato, ambizioso e vincente.
“E’ stata una buona prestazione – hadichiarato visibilmente amareggiato al termine della gara, il C.T. azzurro, Antonio Conte – e meritavamo ampiamente di vincere. Sono convinto che i ragazzi hanno dato tutto per intensità di gioco, ritmo e determinazione. Proprio per questo avremmo dovuto vincere. Queste partite si devono vincere senza “se” e senza “ma”, anche se sono amichevoli. Questa sconfitta, tuttavia, ci farà crescere in termini di esperienza, ma è importante migliorare anche sotto l’aspetto della cattiveria se si vogliono raggiungere traguardi importanti. Sono contento, però, della crescita che ho visto nella squadra e nel gruppo”.