Molti di voi ricorderanno la favola di Alì Babà che da povero riuscì ad arricchirsi rubando nel covo dei 40 ladroni. Il giorno in cui portò a casa diverse monete d’oro, la moglie lo accusò di essere un ladro. Alì, a quel punto esordì dicendo: …Io non sono un ladro, a meno che togliere ai ladri significhi rubare. Una frase storica difficilmente paragonabile a chi si arricchisce rubando al popolo.
Non vorrei avvelenarvi la vita ma le notizie degli ultimi mesi, a proposito di furti, furtarelli, appropriazioni indebite e reati vari commessi da personaggi pubblici, in qualità di amministratori, sono semplicemente “scandalosi”, anzi “indimenticabili”. Anche i giornali e le televisioni, continuano a distrarci parlando esclusivamente di omicidi, uxoricidi, violenze, alluvioni meteo e quant’altro. Guardando con attenzione alcune notizie riportate ultimamente dai giornali, noto che si parla, sempre più spesso, di aver beccato un ladro di rame nel Salento, un ladro di ruote d’auto nel Barese, uno sciagurato sorpreso a rubare la benzina dal serbatoio della vecchia 126 di suo cognato e un altro povero sfessato colto in fragrante mentre portava via della legna da ardere da un fondo non suo.
I protagonisti? Tutti personaggi anonimi e sconosciuti e, come se non bastasse, mi arriva una ultim’ora: un pensionato è stato beccato in un supermercato mentre tentava di appropriarsi di uno sfilatino. Non posso considerarla una notizia eclatante ma una semplice storia di fame e di povertà . Quello che mi fa veramente imbestialire è la convinzione di “ lor signori “ nel considerarci stupidi, decerebrati ed ignoranti. Vuoi vedere, mi sono chiesto, che possano avere ragione loro. Non vorrei e non potrei giustificare alcuna forma di furto, però, sono convinto che sia la “necessità” a fare l’uomo ladro. “La necessità”, parola che non credo abbia qualcosa a che vedere con i nostri amministratori incriminati. Sarebbe meglio essere più precisi e circostanziati. Alcuni esempi? Mentre ci richiedono di fare sacrifici, quanti di voi sanno che il costo del Quirinale, per far alloggiare due sole persone, ammonta a ben 228.000.000,00 di euro l’anno, pari a 26.000,00 euro l’ora?
Oltretutto, il nostro amato Presidente, a pochi km dalla sua sede istituzionale, usufruisce della tenuta presidenziale di Castel Porziano che ha un estensione terriera di quasi 6.000 ettari di terreno, il cui costo gestionale non è dato sapere. Vogliamo ricordare, insieme, la sfacciataggine di alcuni amministratori regionali e nazionali che, dopo aver percepito per il loro “lavoro” (sic) lauti stipendi, hanno trovato il coraggio di farsi rimborsare spese assurde ed ingiustificate degne del peggior ladrone incallito? Assessori, Consiglieri e Presidenti indagati per peculato & ruberie. Che la crisi abbia potuto colpire anche loro… non ci credo nemmeno se mi dovessero torturare. A tutto c’è un limite.
Come non indignarsi di fronte a questi “piccoli grandi” scandali. Come dimenticare che nel gruppo consiliare della Liguria, vi è stata qualche gentile signora, che si è fatta rimborsare persino il cibo per i suoi adorati gatti e le spese fatte per l’acquisto della propria sexy lingerie. Come non ricordare la brutta storia di un tale signor Marelli, che tra i diversi rimborsi ottenuti, non ha disdegnato aggiungere alla nota spese la folle cifra di un euro, dico 1 euro, per l’acquisto di un ovetto di cioccolato. Vergogna, nemmeno i lavavetri extracomunitari, piazzati agli incroci delle nostre strade, accettano più una singola monetina. Che fantasia fervida ha dimostrato quel tale legista, lombardo, che, tempo addietro, nella nota spese, ha avuto il coraggio o per meglio dire la “sfacciataggine” di richiedere un rimborso di ben 15.000 euro per l’acquisto di pasticceria mignon. Spero almeno gli sia venuto il diabete! Ricordo perfettamente che la notissima signora Nicole Minetti, riuscì a farsi rimborsare il costo del libro “Mignottocrazia” di Paolo Guzzanti che parlava appunto di lei. Sono certo che la poveraccia, in seguito, non lo abbia nemmeno guardato, in quanto, lo stesso volume non conteneva ne immagini e ne fotografie ma solamente parole incomprensibili per lei. A noi, per tutta risposta, continuano a chiederci di stringere i denti e di continuare a fare sacrifici. Come se non bastassero le “bastonate” ricevute lo scorso anno, il 2015 ci riserva sin dal 2 gennaio un rincaro delle autostrade, delle assicurazioni e persino delle multe.