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ALBERT EINSTEIN E HENRI BERGSON – Il dibattito esplosivo che ha trasformato la nostra visione del tempo e della verità scientifica

Il 6 aprile 1922, Albert Einstein e Henri Bergson furono protagonisti di un dibattito pubblico sul concetto di tempo passato alla storia. Il fisico riteneva che la nozione di tempo del filosofo fosse superficiale, mentre Bergson riteneva che questa non potesse essere compresa esclusivamente a partire dalla scienza. Questo dibattito esplosivo ha creato un divario tra scienza e discipline umanistiche che persiste ancora oggi.

Il 6 aprile 1922, a Parigi, Albert Einstein e Henri Bergson dibatterono pubblicamente sul concetto di tempo. Einstein riteneva che la teoria del tempo di Bergson fosse una nozione psicologica debole e superficiale, inconciliabile con le realtà quantitative della fisica. Bergson, che divenne famoso come filosofo sostenendo che il tempo non dovesse essere compreso esclusivamente attraverso la lente della scienza, criticò la teoria di Einstein, accusandola di essere una metafisica innestata sulla scienza, che ignorava gli aspetti intuitivi del tempo.

Quel dibattito, che si svolse nell’aprile del 1922 a Parigi tra il fisico tedesco, autore delle teorie della relatività speciale e generale, Albert Einstein, e il filosofo francese più provocatorio del positivismo logico dell’epoca, si svolse a Parigi uno dei dibattiti più appassionati del XX secolo: quello tra il fisico tedesco, autore delle teorie della relatività speciale e generale, Albert Einstein, e Henri Bergson, il filosofo francese del positivismo logico dell’epoca, sulla natura del tempo, fra l’assoluto, misurabile e incontestabile di Einstein contrapposto all’aspetto psicologico di Bergson, che sfidava le premesse matematiche e poteva essere meglio definito come “durata”.

Jimena Canales, nel suo libro  “The Physicist and the Philosopher” del 2016, introduce i lettori alle idee rivoluzionarie di Einstein e Bergson, descrive il loro drammatico scontro a Parigi e ripercorre il modo in cui questo scontro di visioni del mondo ha avuto ripercussioni nel corso del ventesimo secolo. In quel 1922, incuneato tra le due guerre, si subivano ancora le devastazioni del peggior periodo postbellico della storia e i sistemi politici europei erano vittime del disordine economico ed emotivo, anche se si aspirava ad un nuovo inizio, nella forma e nella sostanza, che fu frustrato dall’avvento del fascismo e del nazismo in Europa.

“The Physicist and the Philosopher” di Jimena Canales narra l’esplosivo dibattito che ha cambiato la nostra percezione di una delle caratteristiche più fondamentali dell’universo: il tempo. Jimena Canales racconta infatti la straordinaria storia di come questo dibattito abbia trasformato la nostra comprensione del tempo e abbia creato una frattura tra scienza e discipline umanistiche che persiste ancora oggi. Jimena Canales riassume così la disputa: “Mentre Einstein cercava coerenza e semplicità, Bergson sottolineava incoerenze e complessità”.

L’autrice dimostra come ciò abbia suscitato reazioni da parte di personaggi quali Bertrand Russell e Martin Heidegger e abbia avuto ripercussioni sul pragmatismo americano, sul positivismo logico, sulla fenomenologia e sulla meccanica quantistica. Canales spiega come le nuove tecnologie dell’epoca, come gli orologi da polso, la radio e il cinema, abbiano contribuito a plasmare la concezione del tempo delle persone e a polarizzare ulteriormente il dibattito pubblico.

Il pensiero scientifico dell’epoca fu benevolo nei confronti di Einstein e ostile nei confronti di Bergson, che criticò come un sostenitore delle superstizioni. Non tutto era chiaro un secolo fa, quando la riflessione dell’uno e dell’altro sul tempo segnò uno spartiacque nella storia della conoscenza.

Il dibattito è ben lungi dall’essere risolto e marca una frontiera che resta imprescindibile anche oggi, quando la fisica quantistica capovolge ancora una volta quelle che credevamo essere le certezze più assolute. Se il XX secolo propendeva verso la certezza di Einstein, il XXI secolo propende verso la speculazione e il dubbio di Bergson.

Bergson ed Einstein, verso la fine della loro vita,  rifletterono sull’eredità del loro rivale: Bergson durante l’occupazione nazista di Parigi ed Einstein nel contesto della prima esplosione della bomba all’idrogeno. Entrambi erano ebrei, ed entrambi soffrirono le difficoltà di quei decenni, anche se riuscirono nonostante tutto, a costruirsi un rifugio in cui stabilirsi e riflettere sulla base delle conoscenze dell’quell’epoca.

Quella memorabile sfida è stata raccolta dalla letteratura. Come racconta Canales, Bergson influenzò  molti scrittori che introdussero interruzioni, colpi di scena e cambi di sceneggiatura in cui il futuro appariva prima del passato e il passato prima del futuro. William Falkner, James Joyce, T. S. Eliot, Ludwig Wittgenstein e Virginia Woolf, estranei alla linearità del tempo considerato come accumulazione della somma di secondi, minuti, ore, hanno trasformato la letteratura adottando nuovi stili. Il dibattito iniziato cento anni fa è ancora attualissimo e in quel mistero, come allora, nasce la migliore letteratura.

In quest’opera, Jimena Canales presenta le idee rivoluzionarie di Einstein e Bergson, il loro successivo scontro e le ripercussioni di tale scontro. “Il fisico e il filosofo” è un resoconto rivelatore che mostra come la verità scientifica sia stata messa alla prova in un secolo diviso e segnato da un nuovo senso del tempo.

Bibliografia

Jimena Canales, The Physicist & the Philosopher: Einstein, Bergson, and the Debate That Changed Our Understanding of Time, Princeton University Press, 2016

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Data:

20 Marzo 2025