La parete nord mostra le Storie di Cristo, databili 1481-1482. Dall’altare si incontrano:
1. Pietro Perugino e aiuti, Battesimo di Cristo.
2. Sandro Botticelli, Tentazioni di Cristo
3. Domenico Ghirlandaio, Vocazione dei primi apostol
4. Cosimo Rosselli , Discorso della montagna
5. Pietro Perugino, Consegna delle chiavi
6. Cosimo Rosselli, Ultima Cena
7. Biagio d’Antonio, Parete di fondo Ultima Cena
Domenico Ghirlandaio, Vocazione dei primi apostoli
La Vocazione dei primi apostoli è un affresco (349×570 cm) di Domenico Ghirlandaio e aiuti, realizzato nel 1481-1482.
Al centro di un lago in un’ampia vallata montuosa, i pescatori Simon Pietro e Andrea (sulla sinistra) sono chiamati da Gesù, sulla riva. Poco dopo i due sono dietro al Cristo che dalla riva opposta (sulla destra) sta chiamando a sé Giacomo e Giovanni, intenti a rammendare le reti sulla barca del padre Zebedeo al centro della scena.
In primo piano Pietro e Andrea, già rivestiti dei mantelli coi colori che sono loro attributo tipico (giallo o arancione per Pietro, verde per Andrea), stanno inginocchiati davanti al Cristo che, solenne, li benedice. L’elemento più originale dell’opera è la moltitudine di spettatori, contemporanei di Ghirlandaio come dimostrano gli abiti, che assistono alla scena, come in una sorta di grande platea ai lati della scena sacra. Numerosi e penetranti sono i ritratti, impostati a fasce isocefale, cioè con le teste in sequenza alla medesima altezza. Vi è raffigurata tutta la comunità fiorentina presente a Roma, che ruotava attorno alla zona della basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Cosimo Rosselli, Discorso della montagna
Il Discorso della montagna e guarigione del lebbroso è un affresco (349×570 cm) di Cosimo Rosselli e aiuti, realizzato tra il 1481 e il 1482.
La scena fa parte delle Storie di Gesù e, come altre del ciclo, mostra più episodi contemporaneamente. La scena si trova opposta alla Discesa dal monte Sinai, sempre di Rosselli, ed è accomunata a questa dalla presenza del monte come luogo in cui Dio manifesta la sua volontà di stabilire un contatto con gli uomini. Si vede infatti Cristo che, seguito dai dodici apostoli, scende dal monte e, poco dopo in primo piano, tiene il suo discorso alle folle, con gli apostoli compressi alla sua destra.
La parte più riuscita è forse quella sinistra, in cui sullo sfondo di una città dall’aspetto nordico, immersa in un rigoglioso paesaggio che si perde in lontananza, si trova la folla che assiste al sermone, nella quale sono presenti numerosi ritratti di contemporanei. L’uomo col cappello nero che guarda verso lo spettatore in ultima fila dovrebbe essere l’autoritratto del Rosselli stesso.
A destra invece ha luogo la scena della guarigione del lebbroso, testimonianza dei poteri divini di Cristo. Anche in questo caso Gesù è attorniato dagli apostoli e sulla destra si trova una folla in cui compaiono molti ritratti.
Gli uccelli che si accoppiano in volo sono un omaggio ai cicli naturali e si ritrovano anche in alcuni episodi dipinti da Ghirlandaio. In entrambi i casi si tratta di un tema legato a reminiscenze tardogotiche, filtrate da pittori fiorentini come Benozzo Gozzoli.