La parete sud mostra le Storie di Mosè, databili al 1481-1482
1. Pietro Perugino e aiuti, Partenza di Mosè per l’Egitto
2. Sandro Botticelli e bottega, Prove di Mosè
3. Cosimo Rosselli o Domenico Ghirlandaio o Biagio di Antonio Tucci, Passaggio del Mar Rosso
4. Cosimo Rosselli e Piero di Cosimo Discesa dal monte Sinai
5. Sandro Botticelli, Punizione dei ribelli
6. Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta, Testamento e morte di Mosè
1) La Partenza di Mosè per l’Egitto – Il Perugino
Nel 1480 Perugino si trovava nell’antica basilica vaticana ad affrescare una cappella per conto di Sisto IV, ottenendo un tale successo da ricevere, subito dopo, la nuova commissione per la decorazione della ricostruita cappella papale, detta poi Sistina in onore del papa.
In quest’impresa venne presto affiancato da un’equipe di pittori fiorentini, inviati appositamente da Lorenzo de’ Medici.
Il tema della decorazione era il parallelismo tra le Storie di Mosè e quelle di Cristo, che evidenziasse la continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento e la trasmissione della legge divina dalle tavole della Legge al messaggio evangelico di Gesù, il quale poi scelse san Pietro come suo successore, legittimando il potere, la supremazia e l’infallibilità dei suoi successori, cioè i pontefici stessi.
La storia narrata nell’affresco mostra la partenza di Mosè (vestito di giallo e verde) per l’Egitto dopo l’esilio nella terra di Madian. Al centro un angelo lo ferma chiedendogli di circoncidere il suo secondo figlio, Eliezer (scena a destra), come segno fisico dell’Alleanza stipulata da Dio con la stirpe di Abramo. Della cerimonia si occupa la madre Zippora.
Perugino, con numerosi aiuti richiesti dalla vastità di un’opera del genere, tra cui il giovane Pinturicchio, dipinse almeno sei scene, di cui se ne sono oggi conservate tre.
2) Le prove di Mosè – Sandro Botticelli
La scena delle Prove di Mosè raffigura vari episodi della giovinezza di Mosè tratti dal Libro dell’Esodo ed ha evidenti parallelismi con la scena sulla parete opposta in posizione simmetrica, sempre di Botticelli, le Prove di Gesù. L’iscrizione sul fregio chiarisce il significato del dipinto: “TEMPTATIO MOISI LEGIS SCRIPTAE LATORIS”.
Da destra si vede Mosè che uccide l’egiziano che aveva maltrattato un israelita e fugge nel deserto (per cui può essere visto come prefigurazione di Cristo che sconfigge il demonio); nell’episodio successivo combatte con i pastori che volevano impedire alle figlie di Letro, tra cui è la sua futura moglie Sefora, di abbeverare il gregge al pozzo e attinge per loro l’acqua; nel terzo in alto a destra Mosè si toglie i calzari, poi si avvicina al roveto ardente e riceve da Dio la missione di tornare in Egitto e liberare il suo popolo; infine in basso a sinistra, egli guida il suo popolo verso la Terra Promessa.