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ALLA SCOPERTA DI NANKANG FURNITURE ASSOCIATION – L’unione tra Italia e Cina

Concludendo l’excursus sulla prima parte della giornata inaugurativa del Fuorisalone, vale la pena sottolineare l’aspetto folk della cerimonia di apertura del brand Nankang Furniture Association poiché, lo sappiamo, l’aspetto festoso ha il potere di unire gli animi e di rinsaldare gli intenti.

Sul piazzale dello Showroom, prima di procedere alla presentazione, ha avuto luogo la “Danza del Leone”, una danza folcloristica cinese, spesso eseguita durante le celebrazioni del Capodanno, nei matrimoni, nelle aperture di nuovi negozi o in occasione di altre festività e eventi importanti.

La “Danza del Leone” – photo by Simona HeArt

La Danza del Leone ha radici antichissime. Oltre ad essere uno spettacolo coinvolgente, è anche un’importante tradizione culturale tramandata di generazione in generazione, con lo scopo di allontanare gli spiriti maligni e attirare la fortuna e la prosperità.

Nella Danza del Leone, due persone indossano un grande costume e si muovono insieme per impersonare il movimento e la personalità di questo felino leggendario. Uno dei due performer controlla la testa, l’altro la coda. Il costume è molto elaborato, con colori vivaci e decorazioni tradizionali. La Danza del Leone è accompagnata da musica tradizionale cinese, con tamburi e cembali, che aggiungono ritmo e atmosfera all’esibizione. Durante la performance, i Leoni eseguono una serie di acrobazie e movimenti sincronizzati, dai molteplici significati. I salti rappresentano la forza, il coraggio e la potenza del leone, simboleggiando la capacità di superare gli ostacoli e di affrontare le sfide con determinazione. Inoltre il Leone può essere visto “cercare” la fortuna o la prosperità, tramite l’atto di annusare o toccare oggetti fortunati.

I movimenti sincronizzati dei due performer che controllano il Leone, invece, rappresentano l’armonia, la cooperazione e l’unità, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e della collaborazione.

photo by Simona HeArt

Lavoro di squadra e collaborazione sono proprio il tratto distintivo di Nankang Furniture Association che, fin dalla sua fondazione nel 2006, ha a cuore di condividere con il mondo l’inestimabile patrimonio artigianale del distretto del mobile di Nankang, promuovendo lo scambio culturale.

Questa sfida è stata raccolta anche da Filosofà, una  realtà giovane e lungimirante – oggi fortemente affermata sul territorio nazionale e internazionale –  nata nel 2017 ad Altamura, terra ricca di tradizioni e cuore del distretto italiano dell’imbottito.

Ce ne parla il suo CEO, Michele Lomurno.

  • Filosofà è la prima azienda ad aver investito sul Brand: cosa vi ha convinti a lanciarvi in questa avventura?

“Siamo stati convinti dalla frenesia che abbiamo visto in questo indotto industriale presente a Nankang; ciò ha suscitato il nostro interesse, convincendoci ad investire e a credere in un futuro di collaborazione con la Cina.”

  • Cosa vi distingue e cosa vi unisce? 

“Gli italiani hanno da sempre quella spinta creativa che, forse, a loro manca. Quindi con un giusto connubio si potrebbe davvero creare qualcosa di solido e di interessante per entrambi i mercati. I cinesi sono i numeri uno al mondo dal punto di vista industriale; noi, invece, abbiamo la creatività, il design, la conoscenza del prodotto. Le nostre due peculiarità, fuse insieme, potrebbero costruire qualcosa di davvero grande.”

Michele Lomurno, CEO di Filosofà – photo by Chiara Galliano

  • Colpisce, oggi, l’insistenza sulla sostenibilità. in che cosa si caratterizza questa sostenibilità e come contribuisce l’Italia in questo?

“Viviamo un periodo in cui il riciclo è molto importante e in Italia, almeno nel mio settore, si stanno già apportando varie modifiche anche nei cicli di produzione. Dove prima si utilizzava un prodotto nuovo, ora si pensa al riciclo dello stesso. Sono sicuro che anche la Cina è interessata a questo e che, insieme, potremmo intraprendere questo cammino verso la sostenibilità.”

  • Secondo il vostro punto di vista e la vostra esperienza, quale percezione potrebbe avere l’Italia nei confronti del brand Nankang Furniture Association?

“Sono stato in Cina, ho visitato il loro showroom e sono rimasto ammaliato dalle lavorazioni in legno di cui sono capaci. A mio avviso, sono i migliori. Il popolo cinese è abituato – quale senso di apprezzamento di un prodotto – a copiarlo. Invece  la vera novità è proprio quella che, probabilmente, non osano mostrare. Questa cosa mi ha fatto molto riflettere. Oggi, infatti, vediamo qui esposti tanti pezzi unici del distretto di Nankang che ci fanno percepire realmente il prodotto cinese, la loro vera cultura.”

  • Secondo il suo punto di vista, il design del Brand Nankang Future Association é pensata dal punto di vista orientale, cinese, o anche in vista di un pubblico internazionale?

“A parte qualche pezzo, credo sia pensato per un pubblico europeo. Ma oggigiorno, con un mercato così globalizzato, la cosa migliore è proprio l’esclusività del prodotto. Per questo è importante non presentare qualcosa di già visto in Europa ma, al contrario, offrire dei prodotti che si rifanno alla loro cultura. Dunque, pezzi unici. L’apporto della creatività italiana è anche quello di aiutare il partner cinese a valorizzare la propria originalità.”

La danza della “Pizzica” – photo by Simona HeArt

L’inaugurazione dello Showroom di Nankang Furniture Association si chiude così come è iniziata: con la musica.

Questa volta è protagonista l’Italia, in particolare la regione Puglia, con la danza della “pizzica”. Caratterizzata da ritmi frenetici e coinvolgenti, la pizzica è legata alla credenza popolare che ballarla possa guarire dal morso della tarantola. Di conseguenza è stata associata a riti di guarigione e liberazione. In fondo, Italia e Cina non sono poi così diverse: cambiano i suoni, i costumi, i movimenti, ma l’idea di fondo è comune: cercare il bene e il buono. Ed è proprio questo che dobbiamo coltivare, in qualunque settore. Le differenze reciproche non fanno che arricchire una visione comune, ed è questo che permetterà a Paesi così (apparentemente) diversi di camminare insieme.

Con gioia.

Intervista completa a Michele Lomurno

(foto e video di Chiara Galliano)

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Data:

19 Aprile 2024
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