Allarme Onu: “Estremisti infiltrati tra migranti”
I comandanti dello Stato Islamico in fuga dalla Siria stanno cospirando con i gruppi estremisti africani come Boko Haram o le propaggini locali di Al Qaeda per fomentare e infiltrare una nuova ondata migratoria verso l’Europa. A lanciare l’allarme, in un’intervista al Guardian, è David Beasley, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale dell’Onu.
“State per affrontare qualcosa di simile a quanto accaduto anni fa, con la differenza che ci saranno più estremisti infiltrati tra i migranti”, ha detto Beasley, ex governatore repubblicano della South Carolina, parlando a Bruxelles col quotidiano britannico in occasione di una vertice sulla Siria. Lo scopo, spiega, è “provocare il caos” in Europa.
Beasley mette in guardia gli europei dai rischi derivanti dalla destabilizzazione del Sahel, perseguita dall’Is attraverso l’alleanza con gruppi come Boko Haram e Al Qaeda. “Se pensavate che il problema venisse da una nazione di 20 milioni di persone come la Siria, con l’immigrazione dovuta alla destabilizzazione e alla guerra, aspettate che sia ulteriormente destabilizzato il Sahel, con i suoi 500 milioni di persone”, afferma Beasley, che esorta la comunità internazionale e l’Europa “a svegliarsi”.
Kim-Moon, vertice storico
Sarà accompagnato da nove alti esponenti del regime il leader nordcoreano Kim Jong Un, che domani incontrerà il presidente della Corea del sud, Moon Jae-in, a Panmunjon, nella fascia demilitarizzata intercoreana, per uno storico vertice. Della delegazione di alti funzionari del partito e militari faranno parte il capo di stato Kim Yong-nam, la sorella di Kim, Kim Yo-jong, il responsabile degli affari intercoreani Kim Yong-chol, Ri Su-yong, vicepresidente del partito dei Lavoratori e responsabile per le questioni internazionali. I precedenti vertici intercoreani del 2000 e del 2007 non avevano visto la partecipazione di alti gradi militari e rappresentanti diplomatici, ricordano i media sudcoreani.
A rendere noti i dettagli dello storico incontro, le autorità di Seul. Kim attraverserà la linea di demarcazione militare che separa le due Coree alle 9.30 (le 2.30 del mattino in Italia), per partecipare, dieci minuti dopo, alle 9.40, ad una cerimonia ufficiale di benvenuto.
I primi colloqui tra i leader avranno inizio alle 10.30, dopo che Kim avrà firmato il libro degli ospiti e posato per le foto commemorative dell’evento. In seguito, durante la giornata, i due leader pianteranno un albero di pino risalente al 1953, anno dell’armistizio tra le due Coree, prima di firmare un accordo. Alle 18.30 Kim e Moon parteciperanno ad un banchetto di benvenuto, che sarà poi seguito da una cerimonia di saluto.
Intanto, anche il presidente americano Donald Trump potrebbe incontrare il presidente sudcoreano Moon Jae-in prima del vertice che lo vedrà insieme al leader nordcoreano. John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale ha parlato ieri con il suo omologo sudcoreano Chung Eui-yong: i due hanno fatto riferimento ad un appuntamento tra i due presidenti che potrebbe aver luogo prima del vertice tra Stati Uniti e Corea del Nord, è stato reso noto dalla Casa Bianca.
Libia: “Haftar tornato a Bengasi”
Il comandante dell’Esercito nazionale libico, il generale Khalifa Haftar, “è atterrato a Bengasi”, città della Libia orientale. Lo riferisce il sito d’informazione ’Africagate’, precisando che Haftar “è partito dal Cairo”, la capitale egiziana. Secondo il sito, è atteso un discorso di Haftar al “popolo libico”.
La notizia del ritorno del generale, tuttavia, non è ancora stata confermata da fonti ufficiali.
In precedenza il portavoce delle forze armate nella Libia orientale, Ahmed al-Mismari, aveva annunciato su Twitter il ritorno dell’uomo forte del Parlamento di Tobruk in Libia.
Nelle scorse settimane Haftar sarebbe stato ricoverato in un ospedale militare alla periferia di Parigi a seguito di un grave malore. Alcuni siti libici avevano riportato la notizia della sua morte, subito smentita dalla cerchia del generale.