Amazon ha recentemente annunciato il licenziamento di 9000 dipendenti, circa il 5% della sua forza lavoro, che vanno a sommarsi ai 18.000 dipendenti precedentemente rimossi ad inizio gennaio, per un totale di 27.000 i licenziamenti. I nuovi tagli dei posti di lavoro avverranno in alcune delle sue principali attività, tra cui Amazon Web Services, la pubblicità, Twitch e altre divisioni aziendali.
Il Ceo Andy Jassy, in un post ufficiale sul blog dell’azienda, ha spiegato l’accaduto: “Alcuni potrebbero chiedersi perché non abbiamo annunciato queste riduzioni di posti con quelle che abbiamo comunicato un paio di mesi fa, ma non tutti i team avevano terminato le loro analisi e invece di affrettare queste valutazioni senza la dovuta attenzione abbiamo scelto di prendere le decisioni a tempo debito”. Jassy ha inoltre spiegato ai dipendenti che quella intrapresa sia una decisione difficile dovuta all’ “incertezza dell’economia in cui ci troviamo e all’incertezza che esiste per il futuro a breve”.
Questo annuncio però non sembrerebbe che sia riuscito a far risalire il titolo in borsa, che perde il 2,30% ed è scambiato intorno a 96,50 dollari. Amazon sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia, in quanto l’azienda aveva investito pesantemente nell’espansione del proprio organico durante la prima parte della pandemia di Covid-19, dato il “boom” di acquisti online da parte degli utenti. L’azienda aveva infatti aggiunto circa 800.000 lavoratori tra la fine del 2019 e la fine del 2021 e, quando la domanda ha iniziato a diminuire perché i consumatori sono tornati nei negozi fisici, Amazon ha tagliato le aree del business che non erano redditizie e ha congelato le assunzioni. Inoltre, all’inizio di questo mese ha confermato sia la sospensione della costruzione del suo secondo quartier generale ad Arlington, in Virginia, sia la chiusura di otto dei suoi negozi “Amazon Go” proprio perché la riduzione della domanda ha reso necessaria una maggiore attenzione ai costi.
Tuttavia, alcuni analisti hanno anche suggerito che i licenziamenti potrebbero essere un modo per Amazon di liberarsi dei lavoratori che potrebbero essere inclini a sindacalizzarsi o che potrebbero essere più inclini a far valere i loro diritti sul posto di lavoro. È difficile prevedere esattamente cosa succederà in futuro per Amazon ma, in primo luogo, potrebbe esserci una maggiore pressione su Amazon per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti rimanenti dato che durante il periodo pandemico Amazon è stata criticata per il modo in cui tratta i suoi dipendenti, con accuse di bassi salari eccessive ore di lavoro e condizioni di lavoro precarie. In secondo luogo, i licenziamenti potrebbero portare a una maggiore attenzione sui lavoratori precari e la “gig economy” (ovvero il lavoro occasionale a chiamata). Infine, i licenziamenti potrebbero avere un impatto sull’immagine pubblica di Amazon, facendole probabilmente perdere la fiducia dei consumatori e dei potenziali dipendenti.