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AMBASSADOR OF ITALIAN ART BEYOND THE BORDERS

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In the first half of the 18th century the artists and writers of the Bel Paese were the most disputed by the European courts: from England to France, from Germany to Bohemia, the Italian genius dictated the law in the field of music, theater, architecture and obviously of the figurative arts. In this scenario, Venice shone as a particularly fertile city: right here, among its streets and squares, some of the most sought-after men of culture of the time were born or trained.

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In the artistic field, thoughts turn to Sebastiano Ricci and his Viennese and English experiences; to Canaletto who worked for 10 years at the court of George II of Great Britain; and to Bernardo Bellotto who left Italy at the age of 26 to never return.

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And then of course there is Giambattista Tiepolo: the exhibition that Gallerie d’Italia dedicates to the great genius from 30 October 2020 to 21 March 2021, will unveil a very versatile artist and a storyteller without equal who, with his bright colors and wide open skies, conquered Venice, Milan, all of Europe.

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Tiepolo: ambassador of Italian art in Europe. Despite being born into a poor family of means (in which to tell the truth you didn’t understand much about brushes and canvases), the young Giambattista managed to enter Gregorio Lazzarini’s workshop when he was just fourteen: here he learned the tools of the trade, the technique in the use of colors and learned to develop the narrative vein by translating stories into images. In 1717 he abandoned his teacher to join the congregation of Venetian painters; from this moment his ascent to the Olympus of art began.

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Tiepolo soon demonstrated his extraordinary talent in the palaces, villas and churches of the Veneto, Friuli and Lombardy. Milan almost became a second home for the painter. Between one fresco decoration and the other, it was here that the unstoppable Giambattista created one of his masterpieces: the Race of the chariot of the Sun, the dazzling fresco that developed along the 22 meters long vault of the Palazzo gallery Clerici. At this point the name of Tiepolo had crossed the Alps, ending up on everyone’s lips and becoming one of the most acclaimed and sought after artists of his time.

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Yet, despite the numerous requests and flattering words, the artist waited to reach the age of 55 before venturing outside the borders of Italy: first in the cold Würzburg in Germany and then in Madrid, at the majestic royal palace of the Bourbons, always in the company of his sons Giandomenico and Lorenzo. And it is precisely in Spain that Tiepolo’s parable ends: here, tried by old age and by hard work, he died in 1770 forgotten by everyone. A slow decline that continued beyond his death.

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For almost a century, in fact, Tiepolo had severe detractors and critics but also great masters such as Canova and Hayez who knew how to appreciate his genius and re-evaluate it. To the painter of the skies, to the undisputed genius of the European eighteenth century, Gallerie d ’Italia dedicates the Tiepolo exhibition, 250 years after his death. Venice, Milan, Europe created under the High Patronage of the President of the Republic and in partnership with the Gallerie dell’Accademia in Venice.

cms_20374/italfahne.jpgAMBASCIATORE DELL’ARTE ITALIANA OLTRE I CONFINI

TIEPOLO. VENEZIA, MILANO, L’EUROPA

Nella prima metà del ‘700 gli artisti e gli scrittori del Bel Paese erano i più contesi dalle corti europee: dall’Inghilterra alla Francia, dalla Germania alla Boemia, il genio italiano dettava legge nel campo della musica, del teatro, dell’architettura e, ovviamente, delle arti figurative.

In questo scenario Venezia brillava come una città particolarmente feconda: proprio qui, tra le sue calli e i suoi campi, nacquero o si formarono alcuni tra gli uomini di cultura più richiesti dell’epoca. Nel campo artistico il pensiero corre a Sebastiano Ricci e alle sue esperienze viennesi e inglesi; a Canaletto che lavorò per 10 anni presso la corte di Giorgio II di Gran Bretagna; e a Bernardo Bellotto che lasciò l’Italia a soli 26 anni per non farvi più ritorno.

E poi ovviamente c’è Giambattista Tiepolo: la mostra che Gallerie d’Italia dedica al grande genio dal 30 ottobre 2020 al 21 marzo 2021, svelerà un artista versatilissimo e un narratore senza uguali che, con i suoi colori luminosi e i cieli spalancati, conquistò Venezia, Milano, l’Europa tutta.

Tiepolo: ambasciatore dell’arte italiana in Europa

Nonostante fosse nato in una famiglia povera di mezzi (in cui a dire il vero non si capiva un granché di pennelli e tele), il giovane Giambattista riuscì ad entrare appena quattordicenne nella bottega di Gregorio Lazzarini: qui apprese i ferri del mestiere, la tecnica nell’uso dei colori e imparò a sviluppare la vena narrativa traducendo le storie in immagini.
Nel 1717 abbandonò il suo maestro per iscriversi alla congregazione dei pittori veneziani; da questo momento iniziò la sua ascesa verso l’Olimpo dell’arte. Tiepolo dimostrò ben presto il suo straordinario talento nei palazzi, nelle ville e nelle chiese del Veneto, del Friuli e della Lombardia.

Milano divenne quasi una seconda patria per il pittore. Tra una decorazione ad affresco e l’altra, fu proprio qui che l’inarrestabile Giambattista realizzò uno dei suoi capolavori: la Corsa del carro del Sole, lo sfolgorante affresco che si sviluppava lungo i 22 metri di lunghezza della volta della galleria di Palazzo Clerici.

A questo punto il nome di Tiepolo aveva oltrepassato le Alpi, finendo sulla bocca di tutti e diventando uno degli artisti più acclamati e ricercati della sua epoca. Eppure, nonostante le numerose richieste e le parole di lusinga, l’artista attese di arrivare ai 55 anni prima di avventurarsi fuori dai confini dell’Italia: prima nella fredda Würzburg in Germania e poi a Madrid, presso il maestoso palazzo reale dei Borbone, sempre in compagnia dei figli Giandomenico e Lorenzo.

Ed è proprio in Spagna che si chiude la parabola di Tiepolo: qui, provato dalla vecchiaia e dalle fatiche lavorative, morì nel 1770 dimenticato da tutti. Un lento declino che proseguì oltre la sua morte. Per quasi un secolo infatti Tiepolo ebbe detrattori e critici severi ma anche grandi maestri come Canova e Hayez che seppero apprezzarne il genio e rivalutarlo. Al pittore dei cieli, al genio indiscusso del Settecento europeo, Gallerie d’Italia dedica, a 250 anni dalla sua morte, la mostra Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con le Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Data:

19 Dicembre 2020