La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta fino al 15 ottobre, Antipoem, la prima mostra personale in Italia di Ambera Wellmann (1982, Lunenburg, Nuova Scozia). Antipoem presenta un ciclo di dipinti appositamente realizzati dall’artista per questa occasione, insieme a una ristretta selezione di lavori già esistenti.
Il titolo della mostra è mutuato dalla traduzione di Anne Carson dell’opera della poetessa greca Saffo, giunta a noi solo attraverso frammenti. I passaggi mancanti creano ciò che Carson descrive come una sorta di antipoema, uno spazio in cui il visivo interviene in assenza di linguaggio.
Tra i dipinti di nuova realizzazione compaiono una serie di Minotauri di grande formato. Il lavoro di Wellmann indaga i temi della paura, del potere e del disordine attraverso un confronto critico con il motivo storico-artistico del Minotauro. Immerse in paesaggi notturni, le figure di Wellmann si disintegrano nel loro ambiente; in questo contesto, l’oscurità è sia metafora di vulnerabilità, sia atmosfera rarefatta potenzialmente illimitata, in cui i confini del corpo possono scomparire.
Le coordinate spazio-temporali incerte in cui Wellmann ambienta i suoi dipinti costituiscono mondi possibili all’interno dei quali passato e presente, corpi umani e animali si confondono e si trasmutano. Accogliendo il caso, l’errore e la rielaborazione, le opere espongono i processi della propria metamorfosi, in cui la fragilità dell’individuo viene recepita nella sfera della collettività.
La mostra propone immaginari infiniti e imprevedibili: Antipoem è permeata da un’aspettativa di catastrofe che si sovrappone, fino a coincidere, con il desiderio di un futuro alternativo.
Ambera Wellmann (b. 1982, Lunenburg, Nova Scotia) vive e lavora a New York. Wellmann si è diplomata al Nova Scotia College of Art & Design University, Halifax, Canada, e ha ottenuto un Masters of Fine Arts all’Università di Guelph, Canada. Il suo lavoro è stato esposto nelle seguenti istituzioni: Stavanger Art Museum, Norway (2023); ICA Boston (2022); Palazzo Bollani, Venice (2022); New Museum Triennial, New York (2021); Staatsgalerie Stuttgart (2021); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2021); MAC Belfast (2021, solo); Pond Society, Shanghai (2021, solo); The Emerald Tablet, Jeffrey Deitch Gallery, Los Angeles (2021); Present Generations, Columbus Museum of Art, Columbus (2021); Kraupa-Tuskany Zeidler, Berlin (2020, solo); Drawing Center, New York (2020); Company Gallery (2020, solo); MOCO, Montpellier (2019, solo); Istanbul Biennial (2019); MoMA Warsaw (2019); Australian Center for Contemporary Art, Melbourne (2019); Palais de Tokyo, Paris (2019); Projet Pangée, Montreal, (2018, solo); Office Baroque, Brussels (2018); Regional Centre for Contemporary Art, Sète (2018); Arsenal Contemporary, New York (2018); Oakville Galleries, Oakville (2018); Nicodim Gallery, Los Angeles (2018); Paul Kasmin Gallery, New York; Dupont Projects Toronto, (2016, solo).
Da oltre venticinque anni la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è impegnata a favore dell’arte e della cultura contemporanee. Tra le prime fondazioni private aperte in Italia, è un osservatorio sulle tendenze artistiche e i linguaggi culturali del presente. Nata a Torino il 6 aprile 1995, per volontà di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, sua Presidente, la Fondazione è un’istituzione no profit che rispecchia gli indirizzi di un nuovo mecenatismo, basato sulla responsabilità assunta in prima persona e sulla condivisione di passioni, saperi e risorse individuali.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo favorisce la collaborazione tra istituzioni e la costruzione di reti: partecipa attivamente al sistema dell’arte e della cultura torinese, in dialogo con gli enti pubblici, le Fondazioni di origine bancaria, le comunità locali, le associazioni e le aziende attive sul territorio; nel 2014, in ambito nazionale, ha promosso l’istituzione del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, finalizzato all’interlocuzione con il Ministero della Cultura e alla valorizzazione del ruolo delle organizzazione private e delle loro progettualità. La Fondazione conta su un patrimonio di relazioni capillari con il sistema internazionale, espresso con il sostegno a grandi eventi come le Biennali e la Documenta di Kassel e attraverso le mostre dedicate alla Collezione, ospitate nei musei e nelle fondazioni di tutto il mondo. Con il Premio StellaRe, istituito nel 2006, contribuisce al riconoscimento dell’attività e dell’impegno delle donne nel campo della cultura, della ricerca scientifica, dell’economia.
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