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AMEDEO MODIGLIANI: OCCHI AZZURRI

Oggi lo spazio “arte tra noi” voglio dedicarlo a uno degli artisti più discussi di sempre: Amedeo Modigliani.

Le sue tele tuttora sono oggetto di discussione da parte di molti critici, che però ancora non sono riusciti a carpire la vera essenza dell’artista e, di conseguenza, quello che vuole comunicare.

Quello che possiamo affermare con certezza è che parte fondamentale dei suoi dipinti sono: il colore, i volti e gli occhi delle donne che ha dipinto.

A farlo entrare di diritto nell’immaginario collettivo sono proprio i suoi ritratti in cui con poche e nette pennellate cattura l’essenza dei personaggi utilizzando una tecnica che unisce scultura e pittura: tecnica per tale motivo da molti definita come “ibrida”.

Osservando le sue opere si nota palesemente che i visi sembrano scolpiti attraverso il colore anziché dipinti.

Se a prima vista i personaggi sembrano monotoni e bloccati, spesso rappresentati con le mani incrociate o quasi lasciati andare sulle loro sedute, la critica concorda sulla reale volontà in Modigliani di rappresentare il suo ideale di perfezione spersonalizzando, stilizzando, e spogliando quanto più possibile il soggetto delle sue peculiarità fino a creare il “vero modello” , un’entità lontana dal tempo, quasi astratta.

Una caratteristica molto impostante delle sue opere è che non vengono mai dipinti gli occhi delle donne che ritratte, almeno fino a quando egli non è in grado di carpirne l’animo, la loro vera autenticità.

Egli stesso afferma : “quando conoscerò la tua anima,dipingerò i tuoi occhi”.

L’altro marchio di fabbrica dell’artista è rappresentato dai colli sottili e allungati dei soggetti che a prima vista sembrano quasi privi di linee.

Nonostante gli occhi irreali,i colli sottili e allungati le figure non sono mai immagini deformi e svilite, ma sembrano prendere comunque vita trasmettendo tutto il loro fascino e mistero.

La Vita

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Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo nasce a Livorno nel 1884 da una famiglia ebraica ed è ultimogenito di tre figli e una figlia.

Costretto spesso a restare in casa per la sua salute molto cagionevole,sin da piccolo mostra una grande passione per il disegno, riempiendo pagine e pagine di schizzi e ritratti tra lo stupore dei parenti.

Grazie allo zio Amedeo Garsin,nel 1906 si trasferisce a Parigi, sede mondiale dell’arte e delle avanguardie, in uno studio a Montmartre.

In questo stesso periodo si inscrive anche all’Académie Calarossi dove stringe amicizia con alcuni degli artisti più importanti dell’epoca: Pablo Picasso, Andre Derain,Diego Rivera,Max Jacob, e soprattutto la pittrice Jeanne Hébuterne, destinata poi a diventare sua compagna di vita oltre che musa ispiratrice per tutte le sue opere.

La sua carriera artistica è stata breve ma molto intensa sin dai suoi esordi a Livorno nei primi anni del ‘900.

A Parigi, alcuni anni dopo, sperimenta di persona l’atmosfera dei grandi avvenimenti artistici e comincia a dipingere le sue prime vere tele, principalmente nudi e ritratti.

All’inizio la sua pittura è caratterizzata da pennellate nervose e acuminate,ereditate dall’interesse di Klimt e Toulouse.

Ma è Cézanne che influenza tutta la sua carriera, sia sul piano della composizione,che su quello coloristico che della tecnica pittorica.

Nel 1909,precisamente a Montparnasse,incontra Constantin Brancusi, ed entra così in contatto con l’arte antica e primitiva e soprattutto con la scultura.

Subito dopo,infatti,egli inizia la sua attività di scultore rappresentando fondamentalmente due tipi di soggetti:teste di donna e figure femminili in posa di cariatidi che appaiono già allungate,schematiche e persino aspre nella loro essenzialità.

A partire dal 1914 abbandona completamente la scultura per dedicarsi esclusivamente alla pittura e al disegno che a quel punto diviene elemento di sottrazione e sintesi.

Muore a Parigi nel 1920.

L’Opera: Occhi Azzurri

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L’aspetto della modella di questo dipinto, datato 1917, ricorda il grande amore di Modigliani,Jeanne Hébouterne in particolare per l’azzurro degli occhi e i capelli castani.

Il pittore esprime il perfetto equilibrio tra l’eleganza e la vitalità delle linee curve e l’incisività delle rette orizzontali e verticali.

L’artista è stato sicuramente stimolato dal volto di Jeanne caratterizzato da linee arrotondate ed essenziali, ma l’interpretazione che ne fa è molto lontana dal somigliare al vero.

La donna,quindi,diventa l’ideale di bellezza universalmente valida: una figura lontana,senza luogo e senza tempo con i suoi occhi ovali e malinconici e il volto allungato.

Il ritratto viene quindi stilizzato,perdendo le sue caratteristiche reali e soggettive,ma rimane perfettamente riconoscibile nella sua fisicità e nelle sue forme pure e rarefatte.

Jeanne che incarnava perfettamente l’ideale femminile di Modigliani,e veniva soprannominata “noix de coco” per il forte contrasto tra i capelli scuri e il pallore che “non dava nemmeno l’idea della carne”.

Come avrete già notato il ritratto è uno dei pochi che presenta anche le pupille dipinte,proprio perche l’artista conosceva benissimo l’anima e l’essenza del soggetto che stava rappresentando.

Data:

28 Settembre 2022