Un altro duro colpo al cuore dell’economia europea è stata la recente decisione del Consiglio Europeo di prolungare le sanzioni alla Russia per altri sei mesi estendendola ad altri cinque paesi: Albania, Islanda, Lichtenstein, Montenegro e Ucraina cui si aggiungono quelli già nella lista:Unione europea, Australia, Canada, Norvegia e Stati Uniti. Le ferite degli imprenditoriagroalimentari però e tutti gli altri settori che con la Russia avevano ottimi rapporti commerciali continuano a sanguinare. Per sanarle e ridare ossigeno ai settori che finiscono sul lastrico, le uniche terapie d’emergenza sarebbero i risarcimenti che l’Europa dovrebbe fornire a quanti hanno subito perdite ingenti dovute appunto a queste sconsiderate azioni politiche.
Quanta vera autonomia ci sia in queste decisioni è difficile dirlo dal momento che come la storia insegna, chi non si piega alle potenti influenze esterne, è passibile di ritorsioni come d’altronde è accaduto alla Merkel che, per la sua ‘ intraprendenza’ (vedi accordi con la Russia per il North Stream2 nonostante le sanzioni , l’acquisto porti e aeroporti in Grecia) si è vista poi arrivare il ‘conto’ con lo scandalo Wolkswagen che, purtroppo per la Germania, continua presso gli uffici giudiziari americani con gravi perdite economiche per la rinomata industria automobilistica tedesca. A prova di quanto sembrerebbe essere verità, su EurActiv, si apprende che dieci ministri facenti parte del Consiglio dell’Energia dei 28 paesi abbiano scritto una lettera alla Commissione contro il già criticato progetto North Stream2 , il gasdotto che trasporterebbe metano da Mosca direttamente a Berlino attraverso il Mar Baltico. E.. per quanto le motivazioni siano dovute ai timori che Gazprom potrebbe avere il “controllo di una parte del sistema di distribuzione del gas nell’Europa centrale ed entrare in possesso di quote di giacimenti nel mare del Nord”, rimane il fatto che trattasi di azione contro il gas russo a favore di quello di Ankara che, come dichiara il commissario dell’UE Miguel Arias Canete del Consiglio Energia, “ L Unione Europea ha stabilito una partnership di alto livello con la Turchia che…… sarà un attore chiave nel ‘Corridoio Sud’” negando qualsiasi tensione tra Ankara e Mosca sul ruolo della Turchia negli approvvigionamenti energetici. (?)
Insomma , gira e rigira ‘la morale’ è sempre la stessa. Per quanto la Merkel mostri la sua egemonia in Europa , alla fine la lezione è stata così efficace che la stessa Merkel , per adesione al il progetto Kalergi sulla immigrazione in Europa, si è adoperata a difendere l’accoglienza ,contro le decisioni di Danimarca e Svezia di ripristinare i controlli alle frontiere interne, sostenendo che tutti dovremmo ancora fare degli sforzi per l’accoglienza; una diplomatica affermazione che cozza contro la verità che i tre miliardi regalati a Erdogan , sottratti allo sviluppo e alla crescita europea, non sono serviti a nulla perché Erdogan continua nella sua ambigua politica a favore dei suoi interessi tradendo la stessa Merkel, oggi , alle prese con i ‘nuovi ospiti’ delinquenti che hanno già dimostrato chi comanderà l’Europa di domani in Germania come in Europa.
All ‘Italia, invece, il solito ‘benservito’ compito umanitario di salvare vite umane con azioni certo lodevoli ma onerose e frustranti per lo stesso popolo italiano il cui Governo con l’ indifferenza di chi non vuol vedere la triste realtà di un paese votato alla povertà, si comporta come se fossimo nel paese dei balocchi. Le decisioni del Consiglio Europeo ,quindi,di sanzionare ancora la Russia, prevalgono nonostante si abbia certezza e consapevolezza che queste sanzioni cambieranno per sempre in negativo la vita di migliaia di famiglie imprenditrici; gente laboriosa che con la chiusura delle proprie attività , autonome, non certo dipendenti dallo stipendio sicuro di uno Stato, verrà messa in ginocchio per piangere sulle rovine del proprio instancabile lavoro, sui tanti sacrifici fatti per creare quel po’ di ricchezza che doveva sostentare se stessi, i pochi o tanti dipendenti e gli stessi governi a cui ‘il tributo d’onore‘ di tasse esose si conclude quasi sempre con il furto di Stato degli immobili come avviene quando un fallimento indotto, toglie ogni reddito e ogni possibilità di risolvere i debiti conseguenti. In queste decisioni appare evidente come la psicologia e la fragilità degli stessi leader siano prevalenti rispetto a quegli atti di puro eroismo che non conosce paura neanche di fronte alla possibilità di un ricatto mortale.
Il nostro Renzi per quanto lo si voglia accusare di arroganza e inefficienza nell’azione politica, ha la dote e l’incoscienza della verità esternando coraggiosamente il suo no alle sanzioni per rivitalizzare i mercati italiani ed europei. Anche la Storia ha una sua psicologia che è la risultante delle decisioni intraprese nel corso degli eventi dai diversi leader tutti umanamente fallibili. Se pensiamo per un attimo all’Italia fascista che era nata con intenti altamente nobili come nobili erano le idee socialiste a favore del popolo, tanto da essere elogiata sia dal feroce Hitler prima che divenisse tale e dal famoso W. Churchill, allora forse potremo comprendere il dramma psicologico dei leader di oggi quando alla ragione di stato sono costretti ad anteporre la ragione della paura. L’Europa ha agito come Mussolini quando non potendo dire di no a Hitler che lo aveva elogiato come leader per le riforme sociali che aveva promosso e attuato nell’Italia ante- guerra, dovette suo malgrado accettare di allearsi al suo fianco per non essere a sua volta invaso da chi era ormai divenuto troppo potente per lui. Gli anziani che il periodo fascista lo hanno vissuto e anche criticato raccontano questa verità e non c’è motivo per negare le testimonianze reali di chi la storia l’ha vissuta in prima persona.
La nostra Europa è anche questa e il nostro bravo e giovane presidente Renzi, oggi in ribasso nei sondaggi causa la truffa della banca Etruria ai risparmiatori e gli attacchi di Grillo al finanziamento del 2 per mille ai partiti, bene ha fatto a cantare alla Merkel la canzone dell’ ‘arranca arranca’ nel suo ultimo incontro ma ,lo ha fatto da fervente europeista, convinto che in Europa si debbano condividere ‘gioie e dolori’, convinto che la Merkel con l’Italia potrebbe rafforzare e condividere la sua leadership nel Mediterraneo e non solo quella. Dunque l’Italia e la Germania siano ‘eroici’nell’affermare le loro posizioni in ambito europeo perché i timidi tentativi della Merkel di volersi liberare dal ‘giogo’ impostole forse, con gli ultimi avvenimenti di teppismo migratorio nel cuore delle sue città, troverà forza e slancio per una nuova volontà di creare finalmente il primo nucleo di Governo Europeo. E se la Francia , sola di fronte agli attacchi terroristici, volesse anche lei dire basta alle imposizioni, si coalizzi con Italia e Germania perché anche solo tre paesi , se uniti da una sola volontà rappresentano una Forza che , a dispetto dei trattati , possono decidere L’UNIONE POLITICA prima di ogni altra unione, come recitano i federalisti illuminati che hanno ben compreso quale delle quattro unioni debba essere prioritaria. Perché nel caos in cui siamo immersi, se non faremo questa unione politica secondo le buone direttive di Verhofstadt (nel sito www.mfe.it ) lo spettro di una dittatura europea incomberà volando basso con le sue immense ali nere sopra i cieli ancora azzurri della nostra Europa.. ..
Dal Testo del Direttivo MFE riunitosi il 9 gennaio 2016 si riporta quanto segue: “…Adottato l’euro ….., col Trattato di Lisbona l’Unione pensava di aver raggiunto un equilibrio stabile per i prossimi decenni. I suoi strumenti e le sue procedure si sono invece rivelati inadeguati ad affrontare la crisi economica e finanziaria e le grandi sfide internazionali che riguardano tutti gli aspetti della sicurezza globale, sia sul terreno ecologico che militare. Sul terreno economico e monetario l’Eurogruppo ha messo in cantiere una serie di accordi intergovernativi per salvare la moneta unica e lo stesso processo di unificazione europea: two pack, six pack, fiscal compact, Meccanismo europeo di stabilità. A questi si sono aggiunti i decisivi provvedimenti della BCE e gli aiuti del FMI. Si è così salvato l’euro, ma si è aggravato il deficit democratico, rafforzando gli organi intergovernativi (Consiglio europeo ed ECOFIN) e tecnocratici (la Troika) a scapito di quelli democratici …. L’impressione che la Germania della Merkel stia tentando di salvare sempre e solo la sua economia è probabilmente una falsa impressione dettata dalle crescenti preoccupazioniche un ‘terrorismo economico’, oltre quello islamico possa far crollare tutto il ‘castello’ indifeso dell’Europa. A quel punto ciascuno stato dovrà provvedere a salvarsi dalla tempesta per suo conto.
L’economia europea ha infatti, ancora le gambe corte perché quella integrazione economica che dovrebbe salvare l’Unione, di fatto non è ancora veramente decollata nonostante due premi Nobel, Gunnard Myrdal e Paul Krugman sostengano che per uscire dalla povertà assoluta è necessaria maggiore integrazione economica sia internazionale che regionale; passaggi obbligati per l’Unione Europea e l’Eurozona dove le differenze tra i paesi membri sono considerevoli soprattutto se si analizzano i dati dei redditi pro capite di Spagna, Portogallo e Italia che , secondo l’analisi statistica di economisti internazionali che su questo tema hanno condotto degli studi statistici ( Lei Zhou ,Basudeb Biswas, Tyler Bowles, Peter Saunders) dal 1999, ossia da quando fu introdotta la moneta unica,il basso reddito di allora è sceso ulteriormente dimostrando che la stagnazione economica da 15 anni ad oggi è ancora tale. (dal blog: le formiche.it).
E per l’Italia ancora peggio poiché da ‘alto reddito medio’ è scesa a ‘basso reddito medio’. Per questa ragione le sanzioni alla Russia sono un ulteriore suicidio che accrescerà povertà in una Europa già bastonata dalla immigrazione. Se riusciremo a fare un primo Governo Europeo da subito, l’auspicio che tutti gli europei vorrebbero per il Governo è che questi prenda su di sé anche la sovranità monetaria. Le parole di Thomas Jefferson (1776) che qui si ripotano, sono profetiche, realistiche e valgono anche per l’Europa:“Se gli Americani consentiranno mai a banche(di) privati di emettere il proprio denaro, prima con l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri. Il potere di emissione va tolto via dalle banche e restituito al popolo, al qual esso appartiene propriamente.” (Thomas Jefferson)