Nonostante la propaganda della celebrazione di una diversa Pasqua, senza pranzi e cene a base di agnello, purtroppo questo sembra essere ancora uno dei piatti principali come da tradizione.
Ancora troppi sono gli agnellini uccisi per una tradizione che sempre più parroci e capi religiosi condannano spiegando alle proprie comunità che le tradizioni spesso sono morte e possono e devono essere cambiate.
Ogni anno vengono consumati circa 1.600.000 agnelli. Ogni anno una mattanza che potrebbe essere evitata se iniziassimo ad avere una diversa cultura delle festività ma soprattutto una diversa scelta di stile di vita.
Nel frattempo, aumentano i gruppi attivisti per la protezione degli animali ed alcuni di questi, ben organizzati, mantengono in anonimato i propri appartenenti.
Nella notte tra il 15 ed il 16 aprile ad Acquapendente (VT), il gruppo 269 Libération animale, associazione creata nel 2016 dall’avvocato animalista, Tiphaine Lagarde, ha occupato la I.L.C.O., l’azienda leader nella produzione, nel confezionamento e nella commercializzazione di carne ovina. Ha liberando agnelli e bloccato il sito. Obiettivo: salvare gli animali e bloccare l’attività dell’azienda con conseguente perdita economica.
Gli animalisti in Italia hanno espresso solidarietà ai membri del gruppo ma Giulio Zelli, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio, ha espresso invece solidarietà alla famiglia Camilli che tramanda l’attività di famiglia iniziata nei primi del Novecento, eccellenza italiana riconosciuta nel mondo ed in continua crescita tanto da inaugurare qualche anno fa uno stabilimento produttivo, nella Maremma, al confine tra Lazio e Toscana ed una sede secondaria a Cremona, I.L.C.O NORD.
Così ha commentato l’occupazione del mattatoio da parte del gruppo 269 Libération animale:
“Il blitz animalista di Acquapendente è un’azione deprecabile, un gesto da condannare con fermezza. Esprimo la mia piena solidarietà alla Ilco e all’imprenditore Piero Camilli…Ritengo che un fatto del genere, è gravissimo. Azioni scellerate come quella di Acquapendente non c’entrano nulla con la causa animalista e rientrano nella delinquenza. Difatti le forze dell’ordine, che ringrazio per il pronto intervento, hanno denunciato i militanti del collettivo 269 Libération Animale per occupazione, resistenza e ipotesi di furto, emettendo il foglio di via da tutta la provincia per periodi variabili da 3 a 5 anni a causa dei precedenti pendenti su alcuni di loro…occorre rispetto per le imprese ed i lavoratori che operano nel settore della commercializzazione di carne. Ilco rappresenta un’eccellenza viterbese ed italiana, essendo tra le principali aziende specializzate in Europa, ed è promotrice di un sistema di produzione sostenibile che ridistribuisce ricchezza su tutto il territorio, dando lavoro a migliaia di persone e famiglie…la Regione Lazio è impegnata attivamente nel contrastare fenomeni d’illegalità nei siti di allevamento e macellazione, una battaglia seria che l’amministrazione Rocca, grazie all’impegno dell’assessorato all’Agricoltura guidato da Giancarlo Righini, sta portando avanti finanziando interventi che consentano alle aziende di migliorare il benessere animale”
Uno scontro quindi tra cultura animalista e tradizioni che tutelano posti di lavoro. Uno scontro destinato a durare ancora per molto tempo fino a quando le attività commerciali odierne saranno convertite in altre più sostenibili che potranno creare comunque alti profitti con conseguente conservazione dei posti di lavoro.
Uno scontro dal quale, ad oggi, ne esce ancora vincitore l’interesse economico su quello sociale e morale.