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…AND THE WINNER IS: MOCHA MOUSSE IT’S THE COLOR OF THE YEAR 2025! – Fashion news

Il countdown è finito: Pantone Color Institute, azienda statunitense che lavora nel campo del colore dagli anni ’60, ha decretato il Mocha Mousse come colore dell’anno che ci apprestiamo a vivere. Inevitabilmente questo colore influenzerà vari settori come il fashion system, il mondo del beauty, l’interior design e il campo tecnologico. Il Mocha Mousse è una nuance non particolarmente calda, desaturata, raffinata, rilassante e che ci riporta a suggestioni di comfort e piacevolezza come quando beviamo un mocaccino o una tazza di cioccolata calda.

Per le appassionate di Armocromia e per le persone che conoscono la propria stagione cromatica vi sarà utile saper che le appartenenti alla stagione cromatica autunno, soprattutto al sottogruppo soft saranno le più premiate da questa nuance, anche perché era da molto tempo che questa stagione cromatica non veniva rappresentata da Pantone. Questa nuance di marrone per le autumn soft sarà il perfetto neutro su cui costruire le basi di un guardaroba very chic e dove la scelta del total look vi darà quell’allure da perfetta lady like.

Anche le appartenenti alla stagione cromatica summer e nello specifico al sottogruppo soft, che possono rubare alcune nuance alle autumn soft, possono avere delle soddisfazioni dal Mocha Mousse. Il consiglio della consulente d’immagine è quello di non percorrere la strada rischiosa del total look, ma di creare combinazioni cromatiche interessanti e sofisticate come, ad esempio, con le nuance che vedete in foto. Meno premiante per la stagione cromatica spring, che dà il meglio di sé con colori brillanti, ma che tuttavia potrebbe portarlo lontano dal viso e sperimentarlo in combo con il blu royal o con il verde prato. Le appartenenti alla stagione cromatica winter, che danno il meglio di sé con nuance sature e vibranti potrebbero sperimentarlo, sempre lontano dal viso, in combo con il burgundy o con il verde smeraldo.

Per il fashion show Metiers d’Art ‘24/’25, che celebra il savoir faire dell’artigianato francese, la maison Chanel ha scelto come location il West Lake della città cinese Hangzhou. La passerella in legno diventa un nastro sospeso sull’acqua che ha percorso il lago immerso da un’atmosfera rarefatta e quasi onirica punteggiato, qua e là, da pagode (antiche strutture in legno). La Cina è stata scelta per due motivi: il primo è affettivo in quanto la grande mademoiselle Coco amava la cultura cinese e sognava, senza esserci mai riuscita, di visitare la Cina. Il secondo è lucida strategia di mercato in quanto il celeste impero è, con il mercato arabo, il più appetibile e redditizio per la maison francese.

In attesa della nomina del direttore creativo, il team interno alla maison porta in passerella una collezione che continua ad alimentare il mito della fondatrice rendendo omaggio alle cose che più amava e che sono entrate nel DNA della maison: il tweed, che in questa collezione è stato declinato in tutti i colori, le camelie, le perle, i ricami, gli intarsi in madreperla e i meravigliosi paraventi di Coromandel che lei adorava e di cui si circondava nel suo appartamento-atelier sito al trent’uno di Rue Cambon nella capitale francese. La collezione ha reso anche omaggio alla cultura cinese con midi skirt in plissé che ricordavano i famosi ventagli cinesi, con pattern floreali, con look total gold che ricordavano l’opulenza dell’antica Cina, con capispalla profilati di pelliccia, con i nodi in velluto su blazer e giacche crop, con l’iconica mini bag matellassé che ricordava, per forma, un biscotto della felicità. La palette colori viene presa per mano dal total black dal finish laccato che ricordava i famosi paraventi, ma non sono mancate nuance delicate come il verde giada e l’azzurro cielo sostenuti dalla purezza del total white e dal glamour del blu navy.

Quando la moda diventa memorabile diventa necessario celebrarla con una mostra che sarà possibile visitare, sino al ventitré marzo 2025, al Museo MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma e che si intitola: “Memorabile. Ipermoda”. La mostra analizza, dal 2015 sino ai giorni nostri, abiti, accessori, riviste ed immagini che hanno influenzato la cultura, la società e l’economia mondiale. La mostra, curata da Maria Luisa Frisa in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, ci svela anche come lavorano i designers, a cosa servono e quanto sono importanti gli archivi delle maison, del perché la moda continua a stupirci. La mostra ha messo a confronto capi iconici dell’haute couture con capi di giovani designers indipendenti e dissacratori, una moda che continua a dialogare con il suo glorioso passato senza dimenticare le sfide del futuro come quello della sostenibilità ambientale. Pezzi d’archivio delle più grandi maison come Valentino, Armani, Balenciaga, Gucci, solo per citarne alcuni, che possono traghettare l’occhio e la mente di chi guarda dall’ordinario verso lo straordinario. D’altronde non è questo il compito della moda? Una mostra davvero imperdibile per tutte le fashion addicted e gli studiosi di moda e costume.

Dopo il brand di bijoux Swarovski e la maison Gucci, quest’anno il natale meneghino sarà illuminato dall’albero della maison Dior beauty nella Galleria Vittorio Emanuele II. L’albero alto più di quattordici metri è stato decorato con grandi fiori gold ed illuminato da luci a forma di boccette di profumo che portano il nome dei profumi più iconici della maison. Dopo la delusione dell’albero dello scorso anno, che fu affidato alla maison Gucci, considerato lontano dalla tradizione e troppo “futuristico”, l’albero della maison francese sembra mettere tutti d’accordo, dal passante comune alle fashion addicted.

Alla Royal Albert Hall di Londra sono stati assegnati i British Fashion Awards, definiti gli “oscar della moda”, che ogni anno premiano le eccellenze del fashion system internazionale, anche se lo scopo dei British è quello di promuovere la moda britannica a livello globale. Il premio più ambito, quello di designer of the year, è andato al designer Jonathan Anderson che, per il secondo anno consecutivo, si porta a casa l’ambito riconoscimento. Il designer dell’omonima maison JW Anderson e della maison Loewe l’ha spuntata su nomi di grande peso nel fashion system come Miuccia Prada, che francamente avrebbe meritato di vincere, John Galliano e Kim Jones.

Zara X Kate Moss è solo l’ultima strategia di riposizionamento del colosso del spagnolo verso una fascia di mercato media per abbandonare il segmento del fast fashion ormai nelle mani di Shein e con cui sembra difficile competere. La capsule collection è composta da una trentina di capi ed accessori nati dalla collaborazione della ex top model con la sua stylist Katy England. Una capsule pensata per l’holiday season che strizza l’occhio al guardaroba della Moss riproponendo i suoi pezzi chiave: gli hot pants, lo slip dress, il trench in pelle, il tank top, la minigonna e la stampa animalier tanto amata dalla modella britannica.

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7 Dicembre 2024