Traduci

I contributi sociali in Italia

Il database AMECO è costituito dall’Eurostat per i vari paesi dell’Unione Europea. Di seguito vengono analizzati i dati relativi all’economia italiana nel periodo compreso tra il 1960 ed il 2019. Il modello analizzato è rivolto ad individuare le determinanti dei contributi sociali. Il modello è indicato di seguito:

cms_12729/1.jpg

Figura 1. Modello stimato in forma descrittiva.

La relazione tra i contributi sociali e le compensazioni dei dipendenti. Si tratta di una relazione negativa il valore dei contributi sociali tende a ridursi con il valore della compensazione dei dipendenti. La spesa per i contributi sociali diventa rilevante con la riduzione delle compensazioni dei dipendenti, la quale circostanza si manifesta per esempio in caso di aumento del tasso di disoccupazione come può avvenire per esempio durante una crisi finanziaria. La crescita dei contributi sociali è un segnale ad indicare condizioni di fragilità diffuse nell’interno del mercato del lavoro. Tuttavia poiché il capitalismo risulta essere molto instabile sotto il punto di vista finanziario e mostra un orientamento alla tecnologia che rischia di ridurre il ruolo del capitale umano nell’interno del processo produttivo, si viene a creare una condizione che può mettere in crisi anche le politiche sociali. Occorre quindi modellare delle politiche economiche che siano in grado di operare anche in presenza di stati fortemente indebitati e di una crescita strutturale del tasso di disoccupazione naturale. Tuttavia è molto probabile che il nuovo modello di welfare verrà prodotto in connessione con la medesima rivoluzione industriale che lo produce per la necessità di consentire una livello di occupazione minimo che sia in linea con gli obbiettivi della coesione sociale.

Le variabili utilizzate per la stima dei contributi sociali. Fonte: AMECO-Italia.

Label

Sintesi

Relazione

Descrizione

RevenueEsa14

Contributi sociali imposti: governo generale: – ESA 2010

I contributi sociali sono versati su base obbligatoria o volontaria da datori di lavoro, dipendenti e lavoratori autonomi e non occupati.

CompOfEmp1

Compensazione dei dipendenti totale economia

Negativa

La retribuzione totale, in denaro o in natura, dovuta da un datore di lavoro a un dipendente in cambio del lavoro svolto da quest’ultimo durante un periodo contabile.

NomUnitLabCost1

Costo unitario nominale del lavoro: economia totale (rapporto tra retribuzione per dipendente e PIL reale per occupato).

Positiva

I costi unitari del lavoro sono spesso considerati come una misura ampia della competitività (internazionale) dei prezzi. Sono definiti come costo medio del lavoro per unità di produzione prodotta. Possono essere espressi come il rapporto tra la compensazione totale della manodopera per ora lavorata e la produzione per ora lavorata (produttività del lavoro). Questo indicatore è misurato in variazioni percentuali e indici.

IntRat1

Tassi di interesse nominali a breve termine

Positiva

I tassi di interesse a breve termine sono i tassi ai quali i prestiti a breve termine sono effettuati tra istituti finanziari o il tasso al quale il documento governativo a breve termine è emesso o negoziato sul mercato. I tassi di interesse a breve termine sono generalmente medie dei tassi giornalieri, misurati in percentuale. I tassi di interesse a breve termine sono basati sui tassi del mercato monetario a tre mesi, ove disponibili. I tipici nomi standardizzati sono “tasso del mercato monetario” e “tasso di buoni del tesoro”.

ExcDefProc1

Interesse: governo generale: – Procedura per i disavanzi eccessivi

Negativa

Interesse: governo generale: – Procedura per i disavanzi eccessivi

BasedOnESA1

Debito lordo consolidato delle amministrazioni pubbliche: – Procedura per i disavanzi eccessivi (basata sul SEC 2010)

Positiva

Il debito complessivo è definito come debito lordo totale al valore nominale in essere alla fine dell’anno e consolidato tra e all’interno dei settori delle amministrazioni pubbliche. In questo contesto, lo stock di debito pubblico nella procedura per i disavanzi eccessivi (debito PDE) è pari alla somma delle passività, alla fine dell’anno, di tutte le unità classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13) nelle seguenti categorie: AF.2 (valuta e depositi) + AF.3 (titoli di debito) + AF.4 (prestiti). I dati di base sono espressi in moneta nazionale, convertiti in euro utilizzando i tassi di cambio di fine anno per l’euro forniti dalla Banca centrale europea (BCE).

La relazione tra contributi sociali e costo unitario del lavoro. Esiste una relazione positiva tra il valore dei contributi sociali ed il valore del costo unitario del lavoro inteso come rapporto tra retribuzione per dipendente e Pil reale per occupato. Ne deriva che una crescita della retribuzione per dipendente che supera il valore del PIL reale per occupato ha un impatto positivo in termini di contributi sociali. Chiaramente la crescita dei contributi sociali dipende strutturalmente dalla crescita delle remunerazioni. Tuttavia anche in questo occorre riflettere sul ruolo del capitale umano nell’interno del processo di produzione industriale alla luce dell’industria 4.0. Infatti se l’industria 4.0 porta ad una riduzione dell’apporto del capitale umano nell’interno delle aziende attraverso il processo complesso di intelligenza artificiale e robotizzazione, allora si viene a creare una condizione che richiede la riorganizzazione di politiche economico-sociali. E’ possibile immaginare la crisi dei sistemi previdenziali e di contribuzione sociale non soltanto per la crisi della finanza pubblica quanto piuttosto per il ridotto contributo del lavoro alla produzione industriale. Pertanto probabilmente la quarta rivoluzione industriale metterà fine ai sistemi di previdenza sociale che pure sono stati una rilevantissima innovazione istituzionale degli inizi del 900.

cms_12729/f2.jpg

Figura 2. Modello econometrico stimato. Fonte: AMECO-Italia.

La relazione tra contributi sociali e tasso di interesse a breve nominali. Si tratta di una relazione positiva che può essere motivata considerando il ruolo del tasso di interesse a breve nella funzione anticiclica rivolta ad incrementare la domanda per combattere le crisi. Nella manifestazione di una crisi infatti si può rendere necessario, da parte dell’ente governante la politica monetaria, procedere alla realizzazione di una attività rivolta alla crescita del tasso di interesse a breve per rilanciare la domanda. Il tasso di interesse a breve come costo del denaro a breve può generare un andamento inflattivo e quindi consentire quella crescita dei prezzi e dei salari che genera un valore elevato della produzione di valore aggiunto. La relazione positiva dei contributi sociali e del tasso di interesse a breve pertanto è tipico degli scenari di crisi. Nelle crisi infatti aumenta la disoccupazione e crescono i contributi sociali. Tuttavia proprio per la crisi la politica monetaria può essere rivolta ad una crescita del valore del tasso di interesse a breve termine per generare un fenomeno di ripresa della domanda e della produzione di valore aggiunto.

cms_12729/f3.jpg

Figura 3. Capacità previsionale del modello. Fonte: AMECO-Italia

La relazione tra i contributi sociali e gli interessi sul debito pubblico. Si tratta di una relazione negativa. Il valore dei contributi sociali è associato negativamente alla spesa per gli interessi sul debito pubblico. I contributi sociali possono quindi essere intesi come degli strumenti che consentono la stabilizzazione del ciclo economico per quanto riguarda i lavoratori e li previene da alcuni avvenimenti avversi quali sono per esempio la disoccupazione, l’anzianità oppure l’infortunio per lavoro. Gli interessi sul debito pubblico al contrario rappresentano un elemento di destabilizzazione sia per i conti pubblici dello Stato sia per quanto riguarda il mercato del lavoro. La crescita del debito pubblico infatti può ridurre le risorse disponibili per realizzare delle politiche economiche di stimolo nei confronti dell’economia. Chiaramente l’interesse sul debito pubblico è il costo del debito pubblico che incorpora un rendimento per i sottoscrittori. Rendimento che cresce con la crescita della rischiosità della finanza pubblica.

cms_12729/f4.jpg

Figura 4. Fattori di inflazione della varianza. Fonte: AMECO-ITALIA.

La relazione tra contributi sociali e il debito lordo consolidato. Si tratta di una relazione positiva. I contributi sociali ed il debito lordo consolidato crescono insieme. La crescita del debito pubblico può comportare in effetti una crescita del numero degli occupati, ed un miglioramento della condizione del mercato del lavoro, come accade per esempio quando il debito pubblico viene impiegato per finanziare per esempio delle politiche industriali in grado di rilanciare l’occupazione.

cms_12729/f5.jpg

Figura 5. Matrice di covarianza dei coefficienti della regressione. Fonte: AMECO-Istat.

Conclusioni. Il ruolo dei contributi sociali è particolarmente rilevante soprattutto perché consente ai lavoratori di avere delle sicurezze future con riferimento ad alcuni rischi che possono verificarsi come per esempio la perdita del lavoro, l’infortunio in connessione all’attività lavorativa e l’anzianità. Tuttavia le determinanti dei contributi sociali sono abbastanza vischiose. Certo la questione dei contributi sociali intreccia la questione del ciclo economico. In effetti quanto aumenta la produzione di valore aggiunto insieme con gli occupati allora anche la spesa in contributi sociali tende ad aumentare. Nei momenti di crisi invece aumentano i disoccupati e con la riduzione dei contratti di lavoro anche la spesa nei contributi sociali si riduce.

cms_12729/f6.jpg

Figura 6. Previsione della variabile y con il modello. Fonte: AMECO-Italia.

Tuttavia occorre considerare che la quarta rivoluzione industriale potrebbe cambiare strutturalmente il processo di finanziamento dei contributi sociali. Se infatti i robot e l’intelligenza artificiale sostituiranno gli esseri umani allora sarà forse necessario introdurre delle particolari tasse ed imposte – come proposto da Gates – per procedere a sostenere il sistema sociale sotto il punto di vista finanziario.

cms_12729/f7.jpg

Figura 7. Analisi della varianza. Fonte: AMECO-Italia.

E’ assai improbabile che il modello dei contributi sociali possa resistere all’innovazione tecnologica dell’industria 4.0. Il settore della previdenza e dell’assistenza sociale potrebbe essere presto coinvolto dalla quarta rivoluzione industriale in forme nuove a fondamento tecnologico e con nuove istituzioni in grado di consentire ai cittadini di accedere a forme di contribuzioni sociali anche in presenza di un divario crescente tra diritti di cittadinanza e diritti del lavoratori.

Data:

7 Maggio 2019