Professoressa di filosofia e psicologia, Annamaria Giugni è anche un’eccellente pittrice.
Come si sposano queste realtà apparentemente così lontane l’una dall’altra?
“Benché seguano percorsi diversi, sono strettamente connesse. La filosofia parte dalla ricerca intellettuale mentre l’arte scaturisce dall’istinto: nessuna delle due può trovare la propria piena espressione senza l’altra. Cosa sarebbe la mente senza il cuore o il cuore senza la mente? Nel mio caso, poi, l’aspetto psicologico contribuisce a dare ulteriore profondità all’esecuzione tecnica: filosofia e psicologia danno alla mia arte un’accezione spirituale che è imprescindibile se si vuole parlare di umanità”.
Una sottolineatura importante in un mondo che tende a separare la sfera intellettuale da quella artistica: queste due dimensioni, lungi dal contraddirsi, si compenetrano; il viaggio dalla mente alla mano non è poi così lungo!
Annamaria Giugni
L’ultimo lavoro al quale Annamaria Giugni si è dedicata sono i TAROCCHI, per la precisione le 22 carte degli Arcani Maggiori, progetto eseguito in collaborazione con l’artista Paolo Cantù Gentili.
Un tema talmente di moda che viene spontaneo chiedersi il perché.
In un mondo senza più certezze, le Carte hanno forse assunto un ruolo diverso da quello che avevano originariamente? Hanno forse sostituito le Istituzioni, i Maestri o addirittura Dio?
In realtà i Tarocchi hanno una storia molto antica e sconosciuta ai più, forse proprio perché risale alla notte dei tempi e quindi il suo ricordo rimane un po’ oscuro.
Ciò che è certo è che non sono tanto delle carte da gioco per la consultazione, bensì uno strumento che può aiutare alla riflessione e all’autocoscienza perché utilizzano un linguaggio simbolico, un linguaggio per immagini.
È proprio questo aspetto che ha dato vita al progetto: da una parte lo studio della storia e della funzione dei Tarocchi, dall’altro la realizzazione artistica di un soggetto che valorizza il lato estetico, grafico, comunicativo.
Carte 2-3-4-5 Arcani Maggiori dei Tarocchi by Annamaria Giugni (progetto di Paolo Cantù Gentili)
Un altro aspetto interessante dei Tarocchi è che pur essendo un percorso così antico, così stratificato e che si manifesta in modi diversi a seconda delle culture, in realtà funge proprio da trait-d’union tra le varie popolazione ed espressioni culturali.
“La difficoltà nel realizzarli è stata proprio quella di esprimere questa dimensione psicologica e spirituale comune a tutti gli esseri umani – sottolinea l’artista –, traducendo in immagini concetti puramente spirituali. Aldilà delle forme, ho cercato di valorizzare il colore che, più di qualunque altro elemento, ha un valore simbolico e veicola messaggi non traducibili razionalmente”.
Annamaria Giugni collabora inoltre al progetto “DISNORMALITÀ” fondato dal prof. Paolo Cantù Gentili, movimento che ha come scopo quello di trovare un punto d’incontro tra due realtà da sempre considerate antitetiche: la NORMALITÀ e l’ANORMALITÀ.
Il concetto di “normalità” rimanda alla norma, alla regolarità, all’ordine e all’esattezza mentre invece “l’anormalità” è vista come un qualcosa di non regolare, che si distacca da ciò che fa la maggior parte delle persone; è qualcosa di non controllato e di non controllabile.
È chiaro che non tutti i comportamenti di massa possono essere considerati “la cosa giusta”: spesso è invece la voce fuori dal coro a dare la giusta direzione, proprio perché parte da una consapevolezza personale anziché dall’imitazione collettiva.
Carte 8–10-20 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi by Annamaria Giugni (progetto di Paolo Cantù Gentili)
DISNORMALITÀ è un neologismo che si colloca proprio tra queste due dimensioni: la ricerca e l’arte, quest’ultima intesa come rottura degli schemi. È una ricerca della DIFFERENZA e della nostra identità più profonda, che va al di là dei comportamenti dettati dal sentire a dall’agire comune.
“In questo progetto abbiamo coinvolto anche artisti con disturbi psichici con cui abbiamo intrapreso un percorso al contrario: partendo da una situazione di “anormalità”, attraverso la produzione artistica queste persone hanno la possibilità di riconnettersi alla dimensione sociale.”
Bellissimo progetto che vede due parti di una stessa umanità tendersi la mano per trovare, ciascuno dalla sua parte del muro, un sano equilibrio: la rigidità della norma accoglie l’imprevedibilità creativa e il mondo surreale apre le porte all’altro, alla dimensione sociale.
“Noi siamo fortemente condizionati da norme e regole che ci costringono dentro determinati limiti – spiega Annamaria –: è proprio qui che nasce il bisogno di essere “anormali”. Le persone con disturbi psichici hanno molto da dirci perché vivono una condizione più diretta con la loro dimensione interiore: il loro mondo, a noi sconosciuto, potrebbe essere addirittura più reale di quello che noi vediamo con gli occhi, proprio perché molto più interiore.”
DISNORMALITÀ diventa quindi il punto d’incontro di due mondi che sono, in realtà, due facce di una stessa medaglia: “Siamo persone che stanno camminando lungo percorsi opposti ma che si incontrano in questo terreno comune dell’ARTE.”
L’intervista che segue è stata realizzata da “Tavoli HeArt” per la Social TV della storica Libreria Bocca di Milano, all’interno della splendida cornice di Galleria Vittorio Emanuele II.
La Libreria Bocca dal 1775 è locale Storico d’Italia con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
International Web Post – nella persona del suo fondatore e direttore Attilio Miani – si fa portavoce di questa realtà, dando voce ad una realtà editoriale che è parte del nostro patrimonio culturale. #socialtvlbocca
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