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ANNIBALE FERRERO, IL CATASTO E IL PATRIARCATO

Io da assai tempo sono persuaso che il catasto è una gloria italiana e il nostro catasto è all’avanguardia rispetto a quello di molti altri paesi, Luigi Einaudi, 30 aprile 1946.

In questi ultimi giorni, il catasto e il patriarcato sono saliti alla ribalta delle cronache per diversi motivi. Il primo per questioni collegate al Superbonus, in particolare per l’accatastamento da effettuare per le unità immobiliari urbane che hanno usufruito delle agevolazioni statali. Il secondo per le polemiche seguite alle dichiarazioni sul patriarcato del Ministro della Pubblica Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in occasione della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin presso la Camera dei Deputati. Il catasto e il patriarcato mi fanno pensare ad Annibale Ferrero (1839-1902), personalità poliedrica che ha fatto onore all’Italia. È stato generale, ambasciatore a Londra, senatore, direttore dell’Istituto Geografico Militare e, ultimo ma non ultimo, presidente della Giunta Superiore del Catasto, contribuendo a farlo diventare grande e mostrandosi tutt’altro che patriarcale, come vedremo di seguito.

Angelo Messedaglia (1820-1901)

Il catasto unitario è nato con la legge 3682 del 1° marzo 1886, fortemente voluta da Angelo Messedaglia (1820-1901) e Marco Minghetti (1818-1886) ed è stata giudicata dal Comitato dei festeggiamenti della Presidenza del Consiglio per i 150 anni dell’Unità d’Italia, una delle 150 norme più significative nel processo unificatore italiano. Nel 1941 Luigi Einaudi la valutò come una delle migliori sulla Rivista di Storia Economica, Una grande discussione parlamentare. La legge sul catasto del 1886. Un aspetto positivo della legge ne esprime anche la sua originalità.à

Marco Minghetti (1818-1886)

In un’epoca nella quale le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini – nel Codice di Famiglia del 1865 non avevano il diritto di esercitare la tutela sui figli legittimi, non potevano essere ammesse ai pubblici uffici e non gestivano i propri guadagni, perché questo spettava al marito – la legge sul catasto non discrimina tra uomini e donne, entrambi avevano  uguali doveri e uguali diritti. Secondo l’art. 23: “Le Commissioni censuarie comunali saranno nominate dai Consigli in una seduta straordinaria, alla quale sarà invitato a intervenire, con diritto di voto, un numero dei maggiori contribuenti all’imposta fondiaria uguale a quello dei consiglieri comunali. Essi eleggeranno il proprio presidente”. Non viene quindi fatta alcuna differenza tra uomo e donna. Considerati i tempi e la cultura prevalente, si ritenne opportuno ribadire nel regolamento del 1887, art. 13, che nell’elenco dei maggiori contribuenti si devono comprendere anche le donne. Nonostante la chiarezza della legge e del regolamento, a conferma della cultura dell’epoca, giunsero all’Amministrazione catastale due quesiti che riguardano le donne. Diede il suo autorevole parere Annibale Ferrero: Quesito: “Se le donne, ove figurino nell’elenco dei maggiori contribuenti, possono intervenire personalmente all’adunanza per la nomina della Commissione o debbano fare delegazione ad altra persona”. Parere: “(…) Non si ha alcuna disposizione che renda ciò espressamente obbligatorio per le donne come tali (…) Non si può contestare alle donne, che figurano nell’elenco dei maggiori contribuenti, la facoltà di intervenire personalmente”. Quesito: “Se abbiano da iscriversi le donne (nell’elenco dei maggiori contribuenti) il cui marito abbia censo proprio o rivesta la carica di consigliere comunale”. Parere: “Devono iscriversi anche le donne che si trovano nel caso su espresso dacché sono ammessi in generale tutti i maggiori contribuenti senza eccezione purché non siano già essi stessi consiglieri comunali; salvo alle medesime di farsi rappresentare, in caso, da altri al di fuori del marito che ha già voto per diritto proprio”.

Annibale Ferrero, guerriero, diplomatico, matematico e geodeta di fama internazionale, insignito della laurea honoris causa dalle Università di Cambridge e Glasgow, concluse la sua intensa e generosa vita in modo malinconico. Nel gennaio del 1902 fu esonerato con sorpresa di tutti dal Comando del Corpo di Armata di Milano, rimanendo a disposizione del Ministero. Scrisse in proposito Michele Rajna (1854-1920), illustre matematico e astronomo: “Chi lo vide in quei giorni così tristi per lui e lo rivide dopo, non potrà mai togliersi dall’animo la dolorosa impressione che quella misura – che fu per lui e per tutti un fulmine a ciel sereno – non abbia accelerato la fine di quella nobile esistenza, tutta consacrata al servizio della scienza e delle patria”. Il 7 agosto 1902 l’ultimo alzabandiera. Gli furono conferiti onori solenni prima a Roma e poi a Firenze, dove fu sepolto sul colle di San Miniato, vicino alla tomba della sua amata madre.

Archimede (287- 212 a.C.)

Oltre un secolo dopo, nel 2006, il piemontese Annibale Ferrero sarà ricordato e onorato dall’Ufficio del Catasto di Siracusa che gli intitola un torneo nazionale di calcio tra gli uffici del catasto. Il torneo ebbe un grande successo e fu sponsorizzato dall’Ordine degli Ingegneri, dal Collegio dei Geometri e dalle principali associazioni sindacali della città di Archimede (287-212 a. C.). Guarda caso, il famoso matematico e geodeta Annibale Ferrero è stato onorato e ricordato proprio nella città del grande matematico e sommo inventore di cui è stato un degno erede.

Data:

15 Dicembre 2024

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