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L’Europa ritocca stime crescita per l’Italia

L’Europa ritocca stime crescita per l’Italia

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La legge di bilancio per il 2019 dell’Italia “era basata su previsioni economiche più ottimiste, su una crescita dell’1% quest’anno”. E’ quanto ha detto il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa a Bucarest al termine dell’Ecofin informale. Ora sappiamo che la nostra previsione economica d’inverno era solo dello 0,2% e potrebbe anche essere più bassa”, quando le previsioni verranno aggiornate nel prossimo maggio. La Commissione Europea deve “naturalmente vedere quali implicazioni” la frenata dell’economia italiana nel 2019 “avrà per il bilancio”. “Quando abbiamo discusso il bilancio con le autorità italiane c’erano le cosiddette clausole di salvaguardia per 2 miliardi, che congelavano alcune spese”, clausole che “nelle circostanze attuali dovrebbero essere attivate, normalmente”.

“Ma in ogni caso – continua Dombrovskis – questo lavoro sul Def è in corso e lascerei che il ministro presenti i dati”. Ieri, prosegue, “abbiamo avuto una discussione con il ministro Giovanni Tria sulla preparazione del Def, che include il programma nazionale di riforme e il programma di stabilità e il messaggio da parte della Commissione è che è importante che in quei documenti l’Italia preveda di rimanere almeno complessivamente conforme agli obblighi previsti dal patto di stabilità”. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, conferma ancora Dombrovskis, “ha assicurato che queste sono le intenzioni del governo italiano: non posso preannunciare i dati del Def prima che lo faccia il ministro, ma in ogni caso quella è l’intenzione del governo indicata dal ministro – conclude -. Per quanto riguarda in specifico quest’anno, naturalmente ci sono alcune preoccupazioni perché l’economia ha rallentato e il bilancio era basato su previsioni economiche più ottimistiche”.

Alan Kurdi, esposto contro il governo

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E’ diretta a Malta la nave Alan Kurdi della Ong tedesca ’Sea Eye’, dopo il no dell’Italia allo sbarco dall’imbarcazione dei compagni delle tre donne, due mamme con i loro bambini e una donna in stato di gravidanza. Dopo uno stallo davanti alle acque territoriali italiane, a 15 miglia da Lampedusa, la nave con a bordo 64 migranti viaggia verso Malta, che ha garantito che i nuclei familiari dei migranti non saranno divisi.
Lampedusa era già pronta ad accogliere le donne con i loro figli di 1 e 6 anni e la terza donna incinta, che erano state autorizzate a sbarcare dal ministero dell’Interno. Ma le migranti non si sono volute separare dai propri mariti.
PORTAVOCE ’SEA EYE’ – “Siamo preoccupati per le condizioni del tempo: noi seguiremo le istruzioni delle autorità maltesi di non entrare in acque maltesi senza permesso ma non possiamo sostenere questa situazione per molti giorni” ha detto a ’Times of Malta’ Gordon Isler, portavoce della Ong che gestiste la Alan Kurdi. “Speriamo che il vostro primo ministro ci aiuti” ha aggiunto, riferendosi al premier maltese Muscat, sottolineando come a bordo della nave “presto mancheranno acqua potabile e cibo”. Per il momento “64 persone hanno bisogno di aiuto, urgentemente”

L’ESPOSTO – Intanto un “esposto urgente” contro il governo italiano, curato dal Legal Team di Mediterranea, è stato presentato alla procura di Agrigento da Cecilia Strada, Filippo Miraglia (Arci), Francesca Chiavacci (presidente nazionale Arci) e Sandro Mezzadra (professore università di Bologna) “per verificare gravissime violazioni di leggi nazionali e convenzioni internazionali nel caso del blocco navale operato contro la Alan Kurdi con a bordo donne, uomini e bambini al largo di Lampedusa”.

LA RISPOSTA – “Mi diceva un collega giornalista che la Procura di Agrigento aprirà un fascicolo: possono aprire delle enciclopedie a mio carico, ma io non cambio assolutamente atteggiamento. I porti sono e rimangono chiusi e inibiti al traffico indesiderato” ha commentato il titolare del Viminale. “Registriamo un -93% di arrivi dal mare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Andremo avanti così” ha aggiunto Salvini, rispondendo alla domanda se la recrudescenza della situazione in Libia possa provocare un nuovo aumento degli sbarchi. “Non sono preoccupato dal punto di vista degli sbarchi – ha spiegato – perché mi sembra che ormai si sia capito, anche nel resto del mondo, che in Italia non si arriva”.

SALVINI – “Che la guardia costiera libica sia in perfetta efficienza è interesse di tutti – ha poi concluso – per quanto ci riguarda, abbiamo emesso da ultimo delle direttive che inibiscono l’ingresso in acque territoriali a navi non gradite, potenzialmente pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Infatti, mi sembra che anche gli ultimi abbiano deciso di andare da un’altra parte”.

Messico, italiano ucciso in un ristorante

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Un cittadino italiano di 35 anni è stato assassinato in un ristorante di Città del Messico, ’La Bella Donna’, nel quartiere di Cuauhtemoc nel centro della capitale messicana. Lo rendono noto i media locali, specificando che l’agguato è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, quando un uomo armato ha sparato contro Salvatore De Stefano – che era insieme a due suoi amici italiani – mentre stava pagando il conto. Subito dopo il killer è fuggito a bordo di una motocicletta guidata da un complice che lo aspettava.

Colpito da diversi proiettili, l’uomo è deceduto dopo il ricovero in ospedale. Gli inquirenti, riporta il giornale ’El Universal’, non escludono che l’attacco sia collegato all’attività svolta dall’italiano di vendita di macchinari. Un altro quotidiano, ’La Silla Rota’, pubblica la foto del killer, presa dalle telecamere di vigilanza, un uomo tra i 25 e i 30 anni con un giubbotto nero e un berretto.

“L’Ambasciata d’Italia a Città del Messico – rende noto il ministero degli Esteri – in stretto raccordo con la Farnesina e con le autorità locali, segue con la massima attenzione il caso di Salvatore De Stefano, deceduto nella capitale messicana”. La Farnesina è “in contatto con la famiglia del connazionale per garantire ogni possibile assistenza”.

Il settore dell’import ed export di macchinari è anche quello in cui erano impegnati Vincenzo Cimmino e Raffaele e Antonio Russo, i tre cittadini italiani scomparsi nel gennaio del 2018 in Messico.

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7 Aprile 2019