“Presto legge su conflitto interessi”
Dopo il caso Siri-Arata il Movimento 5 Stelle accelera e prepara una legge ad hoc, lanciando così la ’sfida’ a Lega e Partito democratico. Fonti M5S interpellate dall’AdnKronos confermano quanto scritto dal ’Corriere della Sera’ e spiegano che “è allo studio una proposta di legge sul conflitto di interessi da parte del Movimento”.
Il vicepremier e capo politico del M5S Luigi Di Maio ha fretta. “Vuole portare la proposta in Aula quanto prima. Vediamo se il Pd e la Lega la votano”, aggiungono le stesse fonti.
Nervi tesi
Prima Siri, poi Roma, infine Arata Jr. Continuano le tensioni tra Lega e M5S. Ultima in ordine di tempo quella generata dall’assunzione di Federico Arata, figlio dell’imprenditore Paolo, da parte del sottosegretario Giancarlo Giorgetti a Palazzo Chigi, riportata dal ’Corriere della Sera’. Se corrispondesse al vero, dice il MoVimento, “allora ci troveremmo di fronte a un vero e proprio caso”.
“La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo. Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini”.
DI MAIO – Venerdì, il giorno seguente all’esplosione dei casi Siri e Raggi, tra i due vicepremier erano volate scintille. Il primo a muovere le accuse verso il partner di governo è stato Luigi Di Maio: “La Lega minaccia di far cadere il governo. Lo aveva già fatto con la Tav. Sembra ci siano persino contatti in corso con Berlusconi per fare un altro esecutivo. Sono pieni i giornali di queste ricostruzioni e lo trovo gravissimo. Sono davvero sbalordito” ha scritto il ministro del Lavoro su Facebook.
SALVINI – Ma il leader leghista si era detto “tranquillo”. Salvini ha spiegato di aver sentito Siri e che anche il sottosegretario leghista alle Infrastrutture è “tranquillo”. Poi, a margine di un incontro con Eduardo Bolsonaro, parlamentare e figlio del presidente del Brasile, ha sottolineato: “Non c’è nessuna crisi, abbiamo troppe cose da fare per perdere tempo. Ci sono le telecamere da accendere negli asili nido e nelle case di riposo. Voglio portarle a casa entro i prossimi venti giorni. Ci sono tasse da ridurre e l’Iva da non aumentare. Abbiamo troppe cose da fare per perdere tempo in polemiche che non esistono” e “non ho tempo per parlare di Cantone, della Raggi e di Toninelli”.
Da Pd mozione sfiducia al governo
Dopo le tensioni tra M5S e Lega a seguito del caso Siri, il Pd deposita una mozione di sfiducia al governo. “Conte venga in aula a spiegare lo stato della situazione relativa al sottosegretario Siri – rende noto il presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci -. Il braccio di ferro tra Lega e M5S impone al presidente del Consiglio immediati chiarimenti anche sulla reale salute della coalizione. A questo proposito, il Pd deposita una mozione di sfiducia al governo Conte, perché questo continuo braccio di ferro fra Lega e M5S fa ulteriori danni al Paese”.
“Bene l’annuncio del presidente Marcucci sulla mozione di sfiducia” scrive sulla sua pagina Facebook il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “L’Italia è paralizzata da continui litigi di due ’alleati complici’ dello sfascio. Sono uniti solo dalle poltrone che occupano, ma non hanno nessuna idea sul futuro del Paese che ha bisogno di lavoro, investimenti infrastrutture e in maniera sempre più evidente di una politica estera -aggiunge Zingaretti -. Il teatrino delle polemiche deve finire. Stanno governando insieme male e il Paese paga un prezzo immenso”.
Il piccolo Alex è guarito
Il piccolo Alex Maria Montresor trapiantato lo scorso dicembre all’ospedale Bambino Gesù di Roma utilizzando le cellule del papà “è ufficialmente guarito, il suo sistema immunitario è sano. E’ un traguardo enorme per il tipo di trapianto e per il caso molto difficile. E la soddisfazione é enorme”. Lo riferisce all’AdnKronos Salute Franco Locatelli, primario del Dipartimento di oncoematologia e terapia cellulare e genica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha seguito il caso di Alex.
Il bimbo italiano affetto da una malattia rara – la linfoistiocitosi emofagocitica (HLh) – ha ricevuto un trapianto di cellule staminali emopoietiche del papà, dopo una vera e propria gara di solidarietà per trovare un donatore; ricerca che si era però rivelata infruttuosa. Il piccolo, dimesso dall’ospedale il 24 gennaio scorso, “sta molto meglio” e a quanto si apprende i controlli, che in un primo tempo era fissati una volta a settimana, sono stati dilatati a una volta ogni 15 giorni.
Cyberbullismo, in arrivo supermulte ai provider
(Sibilla Bertollini) – Tutela dei minori sul web: in arrivo supermulte per i provider. Il tema del cyberbullismo “è molto sentito dalla gente” ed è intenzione del governo arrivare a un testo organico in tempi brevi che preveda un inasprimento dell’impianto sanzionatorio. Anche integrando la normativa contenuta nella legge numero 71 del maggio 2017 che ha già introdotto misure ad hoc a contrasto di un fenomeno tanto insidioso.
“La proposta che ho già depositato alla Camera ha come obiettivo la tutela dei minori sul web; in particolare è stata studiata per contrastare pedopornografia e adescamento minorile”, sottolinea all’AdnKronos la leghista Anna Rita Tateo, precisando che i provvedimenti contemplati nel suo progetto di legge (co-firmato dalla collega di partito Ingrid Bisa e scritta con il contributo di Ciatdm, il coordinamento internazionale associazioni per la tutela dei diritti dei minori) possono essere estesi alla lotta al cyberbullismo.
La proposta di Tateo vuole colpire non i gestori dei siti internet ma direttamente i provider. Tra le misure ideate per ridurre i rischi di navigazione, ai fornitori di accesso a internet si impone di interrompere immediatamente dietro ordine dell’autorità giudiziaria la trasmissione di scritti, disegni o immagini oscene. “Se non dovessero rispettare gli obblighi del codice di autoregolamentazione cui aderiscono, i provider potrebbero incorrere in multe che vanno dai 10 ai 50mila euro, alla sospensione fino a 12 mesi e alla cancellazione dell’elenco tenuto dal ministero”, spiega la deputata leghista. “Sono mamma, mi rendo conto che la condivisione di materiali online, la velocità di diffusione, va regolamentata. Nella scorsa legislatura è stato fatto un lavoro, ora va ampliato”, aggiunge.
Sul fenomeno del bullismo e cyberbullismo sono state depositate anche proposte del M5S. “E’ un tema molto sentito dai cittadini – conclude Tateo -. Con i Cinquestelle cercheremo di arrivare ad un testo unitario come abbiamo già fatto in precedenza, vedi il Codice rosso. Per ora la discussione non è stata ancora calendarizzata”.