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Piemonte, exit poll: Cirio in testa su Chiamparino

Piemonte, exit poll: Cirio in testa su Chiamparino

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Lo spoglio delle elezioni regionali in Piemonte partirà domani alle ore 14, me se i primi exit poll venissero confermati si profilerebbe una nuova Regione strappata dal centrodestra al centrosinistra. Per gli exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai è in testa il candidato Alberto Cirio, tra il 45% e il 49%, sul governatore uscente Sergio Chiamparino (Pd) che è dato tra 36,5% e il 40,5%. L’affluenza è in calo. Secondo i dati del Viminale ha votato il 63,34% degli elettori rispetto al 66,45% delle precedenti consultazioni.

“Naturalmente un commento sul voto regionale sarà possibile solo sulla base dello spoglio reale, ma è evidente che se gli exit poll venissero confermati, la vittoria di Alberto Cirio e del centrodestra sarebbe netta” ha detto Chiamparino. “I risultati ufficiali consentiranno di fare valutazioni più approfondite”, ha aggiunto. Intanto “voglio ringraziare chi mi ha votato e tutti coloro che mi hanno sostenuto ed aiutato in questa campagna elettorale”, ha concluso Chiamparino.

Paolo Zangrillo, coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte, invita a “una grande cautela, perché la storia ci insegna che gli exit poll hanno poi riservato brutte sorprese. Ma è chiaro che sono felice per il risultato positivo di Cirio, anche perché la mia sensazione personale è che Alberto ha fatto davvero bene in campagna elettorale”. “Sono ottimista – ha detto Zangrillo all’Adnkronos – Cirio è entrato subito in sintonia anche con chi lo conosceva poco. So benissimo che il vero risultato è quello di domani pomeriggio. Comunque, va detto che questi primi dati sicuramente ci fanno piacere, perché sono positivi per Alberto”.

Se domani i dati reali confermassero le anticipazioni, il Piemonte sarebbe la quarta regione, andata al voto dall’inizio del 2019, a cambiare casacca: il 10 febbraio scorso la coalizione di centrodestra, guidata da Marco Marsilio, ha ’strappato’ l’Abruzzo alla precedente giunta di centrosinistra. Il 24 febbraio è stata la volta della Sardegna, prima di allora guidata dal governatore dem Francesco Pigliaru, e passata al centrodestra con il successo del neopresidente Christian Solinas. Ancora, il 24 marzo le elezioni in Basilicata hanno decretato la vittoria del centrodestra, con il neopresidente Vito Bardi, sulla giunta di centrosinistra uscente.

Alle Regioni passate negli ultimi mesi al centrodestra, si aggiungono quelle dove già governava: Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Molise, Veneto, Sicilia. In questo campo può collocarsi anche il Trentino-Alto Adige con le giunte del presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher (Südtiroler Volkspartei – Lega Salvini Alto Adige-Südtirol) e del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti (Lega). Mentre la Regione Valle d’Aosta, con il governatore Antonio Fosson (Pour Notre Vallée), è a guida autonomista.

Restano al centrosinistra Lazio, Marche, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Puglia, Toscana e Umbria dove l’ormai ex presidente dem Catiuscia Marini si è dimessa dopo essere stata travolta dalla bufera dell’inchiesta sulla sanità. Proprio in Umbria si profilano dunque le elezioni anticipate in autunno quando si voterà anche in Calabria ed Emilia Romagna.

Tessere con cognome marito, è polemica

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“Ho rinnovato la tessera elettorale e mi sono ritrovata il mio nome e il cognome ’in’ quello di mio marito, cosa che nelle precedenti tessere non c’era. In 35 anni di matrimonio è la prima volta che mi succede. Non è una bella sensazione. Il diritto di famiglia è andato avanti, non è più come un tempo, la società si è evoluta e non vedo perché dovrei essere io a chiedere di toglierlo: il cognome del marito non ci dovrebbe essere di default”. Lo spiega all’Adnkronos Iole Murruni, l’ex presidente del Municipio V Valpolcevera, a Genova, dopo il post scritto sulla sua pagina Facebook che ha sollevato il caso delle nuove tessere elettorali per le elettrici.

Chi ha effettuato il rinnovo per questa tornata elettorale ha trovato accanto al nome e cognome della titolare della tessera anche il cognome del marito, in aggiunta. “Sono le nuove disposizioni del Ministero dell’Interno – si legge nel post – Piccole cose forse, che però fanno capire che si sta tornando indietro”, aggiunge Murruni, sulla possibilità prevista dalle nuove direttive in materia.

“Le prime a protestare – spiega ancora Murroni – ho letto che sono state le donne residenti all’estero: a loro è stato risposto che per rintracciarle è stato inserito anche il cognome del marito, in aggiunta. Poi quella prevista è una possibilità, non l’obbligo ad inserirlo invece di defautl a tutte”.

“Io lì per lì non ci avevo fatto caso – prosegue – se n’è accorto mio marito. Non è una bella sensazione. Mi sembrava che questa cosa l’avessimo superata, la donna anche se sposata non si identifica col marito. Io sono sposata e felicemente da 35 anni, questo però mi è sembrato un ritornare indietro. Stiamo tornando indietro su tante cose gravi, questa può sembrare una piccola cosa, ma non è un bel segnale”.

Le disposizioni che incidono sulla materia delle tessere elettorali, alle quali si fa riferimento per il caso, sollevato dall’ex presidente del Municipio Valpolcevera di Genova, sono due: la prima contenuta nell’articolo 13 della legge numero 120 del 30 aprile 1999, riguardo le “Disposizioni in materia di elezione degli organi degli enti locali nonché disposizioni sugli adempimenti in materia elettorale”. Le seconde disposizioni invece riguardano il Dpr 299 del 2000 sulle modalità di rinnovo della tessera, dove viene prevista la possibilità per le donne sposate di far seguire al proprio nome e cognome quello del marito. “A me non è stato chiesto nulla al momento del rinnovo, e quella prevista dovrebbe essere una possibilità non l’obbligo, così l’ho intesa – precisa Murruni, che ha ritirato la tessera pochi giorni fa – credo un input ci sia stato se queste disposizioni fino ad oggi sono rimaste in applicate”.

Va al seggio a 108 anni

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Alla soglia dei 108 anni è tornata nella cabina elettorale la nonna d’Italia, Luisa Zappitelli, classe 1911 (è nata l’8 novembre 1911 a Villa del Seminario) che, votando per le elezioni europee, ha battuto il suo record personale, partecipando ininterrottamente a tutte le consultazioni dell’Italia democratica, dal plebiscito del 1946 ad oggi, per 73 anni di fila. Dopo l’encomio del presidente Mattarella nel discorso dell’Otto Marzo del 2018, la sua figura è associata ad un esempio di educazione civica e coscienza democratica.

Intorno alle 11 si è presentata con la tessera elettorale e un documento al seggio numero 10 di San Pio, il quartiere di Città di Castello dove abita, accompagnata dai figli e dalla nipote. Accanto a lei anche il Comandante della Polizia Municipale, e alcuni agenti della Polizia. Ha invitato i giovani “a non snobbare le elezioni, perché è questo il modo che hanno i cittadini di far sentire la loro voce nelle democrazie. Ancora ricordo quella prima volta che con orgoglio sono andata a votare insieme ad altre donne, un momento che rimarrà per sempre nella mia mente”, ha raccontato.

Maltempo,non smette più

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Settimana rovinata (ancora una volta) dal maltempo. Oggi, a causa di correnti fresche e instabili in discesa dal Nord Europa, molti i temporali in agguato: l’Italia sarà ancora alle prese con il ciclone del Mediterraneo che, dopo aver colpito il weekend, non smette di far sentire i suoi effetti con tanti rovesci su buona parte del Paese anche molto intesi e con possibili grandinate, specie tra Lazio e Campania.

“Il vero colpo di scena – fanno sapere gli esperti de ’IlMeteo.it’ – ce lo aspettiamo da martedì 28 quando una bassa pressione ricolma di aria fredda e instabile in discesa dal Polo Nord punterà dritto verso l’Italia dando il via ad un’intensa fase di maltempo”. Rapido peggioramento delle condizioni meteo, in particolare sulle Regioni del Nord, con la possibilità di temporali violenti e veri e propri “nubifragi con grandine, specie tra martedì e le primissime ore di mercoledì tra Liguria (settori di Levante), Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le temperature durante questa fase sono previste in calo su tutto il Paese, risultando sotto la media di qualche grado”.

A seguire “il vortice ciclonico si sposterà dapprima verso il Centro, nel corso di mercoledì 29 maggio – con piogge su Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo – e poi anche al Sud con fenomeni temporaleschi nella giornata di giovedì 30 tra Campania, Basilicata, Puglia e Molise”. Fortunatamente, “le condizioni meteo sono previste in generale miglioramento, grazie alla rimonta dell’alta pressione, per la parte finale della settimana”. Ma “non mancheranno anche i temporali di calore, specie durante le ore pomeridiane, che colpiranno maggiormente le zone montuose in estensione, poi anche le vicine pianure”.

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27 Maggio 2019