Vertice a Palazzo Chigi
“Obiettivo comune è evitare l’infrazione garantendo la crescita, il diritto al lavoro e il taglio delle tasse”. Così risponde ai cronisti il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice, durato quasi due ore, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. E’ andato “tutto bene”, aggiunge Salvini, “l’incontro” è stato “positivo”. Alla domanda se il governo andrà avanti, il ministro dell’Interno replica: “Mai avuto dubbi”. “Non ci sarà nessuna manovra correttiva e nessun aumento di tasse” assicura. Stessi toni anche dall’altro vicepremier Luigi Di Maio. “Lo spirito è buono, di chi vuole lavorare al massimo per l’Italia’’ ha detto, ribadendo che ’’la priorità in questo momento è abbassare le tasse e lavoreremo per questo’’. Si è trattato del primo confronto a tre dopo lo spartiacque delle elezioni europee del 26 maggio scorso. “Nel corso della riunione è stata operata una ricognizione delle questioni più urgenti e delle iniziative necessarie a rilanciare l’azione di governo per il resto della legislatura” si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Il confronto – viene spiegato – è stato aperto e molto concreto”. Nel corso del vertice “si è concordato di portare” mercoledì “in Consiglio dei ministri il decreto sicurezza bis, considerato che su di esso era già stata anticipata dal Presidente la disponibilità a portarlo all’esame del primo Consiglio utile, nella versione da ultimo concordata proprio a ridosso della consultazione elettorale europea”. “Si è”, inoltre, “concordato di accelerare sulla proposta legislativa sul salario minimo, attualmente in discussione presso la competente Commissione al Senato”. “Il Presidente e i Vicepresidenti torneranno a riunirsi nei prossimi giorni per completare il piano di azione da perseguire sino alla fine della legislatura”. Sarà necessario, infine, “un incontro con i tecnici del Mef e il ministro Tria per mettere a punto una strategia da adottare nell’interlocuzione con l’Europa, volta a evitare una procedura di infrazione per il nostro Paese, e per impostare una manovra economica condivisa”.
Di Maio: “Da vertice mi aspetto sì a salario minimo”
“Il vertice di governo di oggi andrà bene se mettiamo al centro gli italiani: mi aspetto dei sì su salario minimo (c’è la nostra proposta su cui mi aspetto che la Lega ritiri i suoi emendamenti), su meno tasse da attuare anche con il carcere ai grandi evasori, sulla lotta ai privilegi, sul taglio di 345 parlamentari e sul taglio dei loro stipendi”. Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio ai microfoni di Radio Cusano Campus.
Con il vicepremier Luigi Di Maio “c’è una ritrovata e mi auguro duratura sintonia”, ha assicurato dal canto suo Matteo Salvini in conferenza stampa a Milano. “Sono disponibile a parlare di salario minimo, ma quello lo garantiscono le imprese e come fanno a garantirlo se non gli riduci le tasse?”, ha aggiunto.
Per Salvini, il vertice di questa sera “sarà finalizzato a organizzare l’agenda di lavoro per i prossimi mesi e i prossimi anni che penso ci veda concordi con al centro il lavoro e la battaglia per diminuire il tasso di disoccupazione”. La disoccupazione “si riduce solo se riduciamo la richiesta di tasse”
Insulti a Falcone, istruttoria su ’Realiti’
La Rai ha avviato un’istruttoria sulla prima puntata di ’Realiti’, il programma condotto da Enrico Lucci in onda su Rai2, che ha sollevato un polverone di polemiche. Durante la puntata d’esordio del 5 giugno, uno degli ospiti del programma, il cantante catanese Leonardo Zappalà, aveva detto parlando di Flacone e Borsellino: “Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce, ci deve piacere anche l’amaro”. Parole che hanno scatenato la dura reazione di Viale Mazzini.
“La Rai ritiene indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti, andata in onda su Rai2 in diretta – fa sapere l’azienda -. Direttore di Rete, conduttore, autori sono stati ampiamente sensibilizzati sulla necessità di porre la massima attenzione sulla scelta degli ospiti, delle tematiche e sulla modalità di trattazione di argomenti ’sensibili’; in coerenza con quanto ogni giorno la Rai testimonia attraverso programmi, eventi speciali e fiction dedicati alla sensibilizzazione della collettività contro la criminalità organizzata e a sostegno della memoria dei tanti martiri delle mafie”. Viale Mazzini ha dunque avviato “un’istruttoria per ricostruire tutti i passaggi della vicenda”. Intanto, dopo gli ascolti non esaltanti della prima puntata, ’Realiti’ andrà in onda da mercoledì prossimo in seconda serata e non più in diretta.
“Quello che è avvenuto è inaccettabile e non può e non deve accadere’’ afferma in una nota l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. ’’Abbiamo il dovere di essere garanti della legalità – dice Salini – In questo caso non lo siamo stati, chiediamo scusa ai parenti di Falcone e Borsellino, ai familiari di tutte le vittime della mafia e ai telespettatori. E’ in corso un’istruttoria per stabilire le responsabilità. Come ho detto più volte, per la Rai è un obbligo civile, morale e culturale essere rispettosi della legalità: ad essa devono essere ispirate le immagini e le parole che si susseguono nei nostri programmi. E’ una legalità che deve guidare i contenuti che pensiamo e che poi mandiamo in onda, l’informazione che proponiamo, i modi in cui ci comportiamo. Parlare di legalità attraverso le nostre voci e le nostre immagini deve essere la principale missione della Rai, una missione che lega i concetti di cultura e legalità. Purtroppo questo non è avvenuto l’altra sera, non ci sono giustificazioni e mi spiace che un episodio del genere rischi di offuscare la ferma condanna che pure il programma ’Realiti’ ha evidentemente manifestato e le molte cose buone, di servizio pubblico, che ogni giorno la Rai propone’’, conclude l’ad di Viale Mazzini.
“Ho il vago dubbio che nessuno abbia visto il programma, che poi era evidente già dai dati d’ascolto – dice Enrico Lucci all’Adnkronos -. Se andassero a vedere la puntata capirebbero che sono intervenuto con parole chiare e dure, ricordando anche che ’la mafia è merda’”. Lucci ricorda inoltre che lo spazio dedicato all’argomento si è concluso con una standing ovation dello studio che applaude Falcone e Borsellino.
“In attesa che vadano a vedere la puntata, che metterebbe fine a ogni polemica”, Lucci ripercorre l’intera vicenda: “Nella puntata del 5 giugno ci siamo occupati tra le altre cose del fenomeno dei neomelodici siciliani, ovvero siciliani che cantano in napoletano. Su questo è stato realizzato un servizio. Uno dei due protagonisti del servizio, un ragazzetto 19enne che si chiama Leonardo Zappalà, è poi venuto ospite in trasmissione. A lui mi sono rivolto con tono paternalistico per demolire quelli che lui indicava come idoli, cioè Al Capone e Scarface, e per dirgli quali invece dovrebbero essere i veri idoli”.
“Gli ho detto che doveva studiarsi la storia così tra 20 anni sarebbe stato una persona migliore e doveva conoscere chi erano i grandi siciliani – aggiunge Lucci -. Gli ho citato Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Peppino Impastato e poi, cogliendo l’occasione del 205° anniversario della fondazione dei Carabinieri, gli ho detto di pensare a tutti i carabinieri morti ammazzati dalla mafia. E ho concluso dicendo: ’soprattutto pensa ai due nostri grandi fratelli Falcone e Borsellino’. Frase conclusiva accompagnata da una standing ovation dello studio. Quindi non so davvero chi polemizza di cosa ci accusa”.
Industria giù, cala la produzione
Produzione industriale in calo. Ad aprile si stima infatti che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile, permane una variazione positiva (+0,7%) rispetto al trimestre precedente. E’ quanto rileva l’Istat. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale, di rilievo, solo per l’energia (+3,6%); diminuzioni si registrano, invece, per i beni strumentali (-2,5%) e, in misura più lieve, per i beni intermedi (-0,7%) e i beni di consumo (-0,5%).
Corretto per gli effetti di calendario, ad aprile l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali dell’1,5% (i giorni lavorativi sono stati 20, contro i 19 di aprile 2018). Gli indici corretti per gli effetti di calendario, spiega ancora l’Istat, registrano ad aprile un aumento tendenziale esclusivamente per l’energia (+3,6%); al contrario, ampie diminuzioni contraddistinguono i beni strumentali (-3,8%) e i beni intermedi (-2,6%), mentre diminuiscono in misura più contenuta i beni di consumo (-0,6%).
I settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive, continua l’istituto di statistica, sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+5,8%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+4,9%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,2%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-6,2%).