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Mattarella firma sblocca cantieri e dl sicurezza

Mattarella firma sblocca cantieri e dl sicurezza

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato e promulgato il decreto legge sblocca cantieri convertito in legge dal Parlamento e il decreto legge sicurezza bis.

Conti pubblici, Tria ottimista

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Il ministro dell’Economia Giovanni Tria presenterà alla Commissione europea nuovi dati, per cercare di evitare la procedura per debito. “E certo, mica porto chiacchiere” risponde a margine dell’Ecofin a Lussemburgo. Ma si era detto che fino a fine luglio dati nuovi non ce ne sarebbero stati: “No – precisa – quelli di fine luglio saranno altri dati, che usciranno. Mi aspetto che miglioreranno ancora. Come ho scritto tante volte, avremo maggiori entrate e maggiori risparmi”.

Nell’Eurogruppo “ero a mio agio. Sì, rimango ottimista” sull’esito della trattativa con la Commissione europea, dice ancora il ministro. Con il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici “partiamo nel nostro dialogo: gli anticiperò quelli che saranno i nostri programmi per quest’anno e per l’anno prossimo, che sono già conosciuti; e lui mi dirà che cosa si aspettano da noi e apriamo il negoziato. L’unico problema, poiché siamo a metà anno e non ci sono documenti ufficiali, nuovi da far uscire, è vedere come dimostrare quello che stiamo facendo” aggiunge il ministro.

Quali potrebbero essere le azioni concrete che la Commissione chiede all’Italia per evitare la procedura? “Azioni concrete – risponde – significa far vedere perché noi diciamo che possiamo arrivare ad un abbassamento del deficit previsto nel Def dello 0,2”, cioè 0,2 punti percentuali in meno rispetto al 2,4% nel 2019 scritto nel Documento di Economia e Finanza pubblicato in aprile, quindi intorno al 2,2%. “Dovremo dargli le cifre e da dove vengono”, dice Tria. Che concorda con il giudizio del direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, secondo la quale i mini Bot non sono una buona idea. “Sì, naturalmente – afferma il ministro a margine della riunione dell’Ecofin, a Lussemburgo – sono una cattiva idea”.

CONTE – Intanto, arrivando all’università Roma Tre e rispondendo a chi gli chiede se abbia già inviato l’annunciata lettera a Bruxelles sui conti pubblici del Paese, alla luce della minacciata procedura di infrazione da parte dell’Ue, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte risponde: “Non ancora”.

MOSCOVICI – “Accogliamo con favore gli impegni presi dal ministro Giovanni Tria e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. So che agiscono in buona fede, con la sincera volontà di arrivare ad un accordo” dice il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, in conferenza stampa dopo l’Eurogruppo. “Ma probabilmente avremo bisogno di qualcosa di più che degli impegni: avremo bisogno di dati, di fatti, di misure se necessario, perché alla fine le regole sono regole e i dati” devono combaciare con quanto richiesto dalle regole.

Savona: “Debito al 200% è possibile”

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Il debito pubblico italiano, nonostante le sue dimensioni, è sostenibile. Anzi, visto che non esiste “un legame ottimale fra debito pubblico e Pil”, se la fiducia in un Paese è “solida” e la base di risparmio “sufficiente”, livelli di indebitamento “nell’ordine del 200% rispetto al Pil non contrastano con gli obiettivi economici e sociali perseguiti dalla politica”. Il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo primo incontro con la comunità finanziaria riunita a Piazza Affari a Milano, si muove controcorrente: difende l’alto debito pubblico italiano, su cui pesano giudizi negativi “prossimi al pregiudizio” e fattori “distorsivi”, e la sua sostenibilità, garantita dal risparmio delle famiglie italiane.

Le attività finanziarie dell’Italia a fine 2018, ha ricordato Savona, ammontano a circa 16.300 miliardi di euro, con le famiglie che ne possiedono 4.200 miliardi. Il debito pubblico ammonta a 2.300 miliardi, mentre l’indebitamento delle famiglie resta “modesto, uno dei più bassi nel mondo sviluppato”. Sull’Italia, insomma, c’è un “vociare a senso unico, che stordisce”, come in quella “caverna di Platone” che rimanda immagini distorte della realtà.

Per l’economista ed ex ministro agli Affari europei, siccome la teoria economica e la ricerca empirica non sanno indicare il legame ottimale tra il debito pubblico e il Pil, l’esempio del Giappone, con un mix di bassa crescita, invecchiamento della popolazione e un debito/Pil al 236%, è “istruttivo”. Tanto che la fiducia in un Paese e un adeguato livello di risparmio privato possono permettergli di arrivare a un rapporto del 200% fra indebitamento e Pil. Ancora molta strada, quindi, per il debito italiano, ’solo’ al 131,2% del Pil, con la Commissione europea pronta a una procedura di infrazione per imporre una riduzione. Argomento su cui Savona preferisce non fare commenti, alla fine: “Non è mia intenzione né mio compito intervenire nel dibattito”.

Questo non significa, ha continuato Savona, “che non esista un limite all’indebitamento, ma, come insegna un elementare criterio di razionalità economica, per garantirne la sostenibilità il suo saggio di incremento deve restare mediamente al di sotto del saggio di crescita del Pil”. Per Savona se il criterio di razionalità economica “venisse accettato a livello europeo, si restituirebbe ai debiti sovrani, incluso quello italiano, la dignità di ricchezza protetta che a essi attribuiscono giustamente gli investitori”. Tanto che il raggiungimento di questa condizione “allontanerebbe i sospetti sulla possibile insolvenza del nostro debito pubblico, oggettivamente infondati”.

Quello che manca in questo momento, ha continuato l’ex ministro del governo Lega-Cinquestelle, è la fiducia degli investitori nei confronti dell’Italia. E quindi è “compito di chi riveste posizioni di vertice della politica, dell’economia e dei mezzi di informazione rafforzare la luce e abbassare i toni per ristabilire la fiducia sul futuro del Paese”. Il binomio fiducia-crescita riceverebbe poi “un impulso rilevante” da nuovi investimenti pubblici e privati, nell’ordine di 20 miliardi, l’unico modo per uscire, secondo Savona, dal problema della “crescita-zero”.

Oltre a un clima di fiducia e a un solido risparmio, Savona ha indicato un terzo fattore in grado di dare un contributo significativo alla stabilità finanziaria: la creazione di un European safe asset, un titolo europeo privo di rischio. Non un eurobond, visto che l’Unione europea “rifugge dalla mutualizzazione dei rischi finanziari nazionali”, ma bond emessi dal fondo salva-Stati Esm, lo European Stability Mechanism. Il presidente della Consob ha sottolineato che “l’unico safe asset esistente oggi in Europa è di fatto il Bund tedesco”. Il sistema è però “asimmetrico, dato che l’emissione è controllata da un solo Paese”, mentre la domanda “viene da tutti i membri dell’unione monetaria”. Questa asimmetria “è un fattore di instabilità del sistema finanziario dell’eurozona. E comporta fughe di capitale durante le crisi, ostacolando il corretto funzionamento della politica monetaria comune”.

Come se non bastasse l’offerta di Bund tedeschi “è sempre più scarsa a causa della politica di avanzi del bilancio pubblico della Germania, mentre la domanda è crescente, sia in Europa che nel resto del mondo”. La liquidità europea viene quindi spinta verso l’esterno, in particolare verso i titoli di Stato statunitensi.

Invece uno European safe asset alternativo ai Bund tedeschi e ai Treasury Bill statunitensi, ha sottolineato Savona, “migliorerebbe la razionalità distributiva della creazione monetaria, governerebbe taluni disturbi alla stabilità finanziaria anche provenienti dai debiti sovrani in eccesso, attenuerebbe le divergenze nei tassi dell’interesse all’interno dell’eurozona”. Sul piano operativo, secondo Savona, “si potrebbe utilizzare il potere di raccolta insito nell’Esm per emettere un titolo avente le caratteristiche richieste da tutti gli investitori globali di liquidità. L’euro ne risulterebbe rafforzato come valuta internazionale”. L’Esm dovrebbe poi destinare i fondi raccolti con i safe asset “per concedere prestiti agli Stati membri che disporrebbero di una fonte alternativa e a basso costo per il rifinanziamento del loro debito pubblico”.

Savona ha ricordato che “analisti di mercato, persone in posizione di rilievo nelle istituzioni e singoli studiosi raccomandano questa innovazione”, sostenuta anche dal governatore della Banca d’Italia. E anche la Commissione europea due giorni fa “ha emesso un comunicato sul futuro dell’eurozona nel quale indica la nascita di un safe asset parte essenziale per il completamento dell’unione bancaria”. Ma l’introduzione di questi Esm-bond “va definita in parallelo con ogni possibile scelta sul trattamento regolatorio dei titoli sovrani nei portafogli delle banche”, i tetti che alcuni Paesi, fra cui la Germania, vorrebbero imporre agli istituti di credito. “Sarebbe grave se la scelta da fare, risolvendo i problemi di stabilità monetaria, ne creasse di nuovi per la stabilità finanziaria”.

Sea Watch in rotta verso Lampedusa

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“Avendo ricevuto come unica indicazione il porto di un Paese in guerra, la Sea Watch ha fatto rotta verso nord, verso il porto sicuro più vicino alla posizione del soccorso: Lampedusa. Restiamo in stand by a circa 16 miglia dall’isola”. Lo scrive su Twitter la Ong Sea Watch.

Sulla situazione il ministro dell’Interno Matteo Salvini ribadisce la politica dei porti chiusi: “Si sta aggiungendo un’allegra pattuglia di barche a vela, due o tre di n’altra ong tedesca, si vede che c’è una regata storica, se vogliono divertirsi, fare delle competizioni a largo di Lampedusa facciano pure, se qualcuno pensa di sbarcare ha sbagliato a capire”.

“Per quello che mi riguarda – prosegue Salvini – stanno scherzando con le vite umane e non è una cosa accettabile. Io non darò mai l’autorizzazione allo sbarco, mi domando perché qualche procura sequestri e dissequestri, sequestri e dissequestri, è la terza volta che vediamo lo stesso film”, aggiunge. A chi gli fa notare che la procura potrebbe farli attraccare e poi sequestrare la nave, Salvini replica: “E la sequestra un’altra volta e la dissequestra un’altra volta? No, vado io piedi ad Agrigento a farmi spiegare perché. Una va bene, due va bene, la terza volta no…”.

Per Salvini “siamo di fronte all’ennesima sceneggiata dei finti buoni: a questo punto vadano verso il Nord Europa”. Quindi spiega: “La SeaWatch ha caricato a bordo degli immigrati che stavano per essere salvati dalla guardia costiera libica. Poi ha chiesto a Tripoli un porto di sbarco, ma quando lo ha ottenuto ha detto che non avrebbe mai riportato gli immigrati indietro. Quindi la ong si è messa a girovagare per il Mediterraneo costringendo donne, uomini e bambini a inutili sofferenze. Poi ha chiesto indicazioni all’Olanda, avendo bandiera olandese. Successivamente ha contattato ancora l’Italia, ma per le navi pirata i nostri porti restano chiusi”.

Dall’alba di oggi la Sea Watch 3 è fuori dalle acque territoriali e dopo aver zigzagato in mare, è in attesa di capire dove sbarcare i 52 naufraghi a bordo. Non a Tripoli, in Libia, perché “non è un porto sicuro”, hanno fatto sapere a bordo.

Lotti si autosospende dal Pd

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Luca Lotti si autosospende dal Pd. L’annuncio, in forma di lettera indirizzata al segretario dem, Nicola Zingaretti, è stato postato su Facebook dal parlamentare toscano, coinvolto nelle inchieste sulle procure. “Ti comunico la mia autosospensione dal Pd – scrive Lotti – fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità”.

Lotti nella lettera ribadisce la sua totale innocenza: “Davvero si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio? Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell’ideologia, dell’invidia, dell’ipocrisia? Ti auguro buon lavoro, caro Segretario. E spero che – anche grazie al mio gesto – il Pd sia in grado di fare una discussione vera e onesta. Io sono innocente. E spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente”.

“Caro Segretario – scrive Lotti – apprendo oggi dai quotidiani che la mia vicenda imbarazzerebbe i vertici del Pd. Il responsabile legale del partito mi chiede esplicitamente di andarmene per aver incontrato alcuni magistrati e fa quasi sorridere che tale richiesta arrivi da un senatore di lungo corso già coinvolto – a cominciare da una celebre seduta spiritica – in pagine buie della storia istituzionale del nostro Paese. I fatti sono chiari. Tu li conosci meglio di altri anche perché te ne ho parlato in modo franco nei nostri numerosi incontri”.

“Ma io, caro Segretario, non partecipo al festival dell’ipocrisia. Sono nato e cresciuto come uomo di squadra. E non so immaginarmi in altro ruolo. Per questo l’interesse della mia comunità, il Pd, viene prima della mia legittima amarezza. Ti comunico dunque la mia autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità”.

“Continuerò il mio lavoro con tanti amici in Parlamento per dare una mano contro il peggior Governo degli ultimi decenni che sta riportando l’Italia in crisi e mantenendo l’impegno che ho preso con 64.252 cittadini che mi hanno scelto nel collegio di Empoli e verso i quali provo rispetto”

“La verità prosegue Lotti- è una sola e l’ho spiegata ieri: non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente”.

“Quanti miei colleghi, durante l’azione del nostro Governo e dopo, si sono occupati delle carriere dei magistrati? Davvero si vuol far credere che la nomina dei capiufficio dipenda da un parlamentare semplice e non da un complicato quanto discutibile gioco di correnti della magistratura? Davvero si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio?”.

“Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell’ideologia, dell’invidia, dell’ipocrisia? Ti auguro buon lavoro, caro Segretario. E spero che – anche grazie al mio gesto – il Pd sia in grado di fare una discussione vera e onesta. Io sono innocente. E spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente. Ciao Luca”.

A stretto giro, la replica del segretario dem, che lo ringrazia in una nota: “Ringrazio Luca Lotti per un gesto non scontato che considero di grande responsabilità nei confronti della politica, delle istituzioni e del Pd. Sono consapevole della difficoltà umana di questi giorni, ma ciascuno di noi ha una responsabilità alta nei confronti della comunità di cui facciamo parte e verso il Paese. Penso che questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita”.

Poi, replicando a Gianrico Carofiglio che in un’iniziativa a Roma aveva criticato l’autosospensione di Lotti definendola una “presa per il naso”, Zingaretti ha sottolineato: “L’autosospensione non è resa o fuga ma è la scelta di difendersi senza che questo coinvolga un soggetto politico come Pd. Noi ora abbiamo il dovere di continuare a lavorare per far cercare quegli anticorpi che ci mettano al riparo da fenomeni come quelli che abbiamo visto”.

Nuova proroga Alitalia

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Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha autorizzato i commissari straordinari Alitalia a comunicare a Ferrovie dello Stato la proroga sino al prossimo 15 luglio del termine per la presentazione dell’offerta vincolante e definitiva per Alitalia, e ciò al fine di permettere il consolidamento del consorzio acquirente con i soggetti che sinora hanno manifestato il proprio interesse in relazione al dossier. E’ quanto si legge in una nota del Mise.

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15 Giugno 2019