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Vertice sui migranti

Vertice sui migranti

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Una lettera ai ministri competenti, forse scritta anche alla luce dei botta e risposta tra i ministri Matteo Salvini e Elisabetta Trenta, e un vertice fissato per domani alle 19. A quanto apprende l’Adnkronos, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato una missiva ai titolari dei dicasteri interessati sul fronte immigrazione, oltre a Salvini e Trenta, Danilo Toninelli, Giovanni Tria e Enzo Moavero Milanesi. “Da alcune settimane stiamo assistendo a un progressivo incremento del numero di imbarcazioni che trasportano migranti – si legge in uno stralcio della lettera che l’Adnkronos ha potuto visionare – che si approssimano alle nostre coste e sollecitano un attracco nei nostri porti. Diventa pertanto ancora più urgente coordinare le iniziative dei ministeri competenti, anche al fine di evitare che possano ingenerarsi sovrapposizioni o malintesi che finirebbero per nuocere alla nostra azione”. Da qui, il vertice di domani dopo le scintille tra Salvini e Trenta.

Il ministro dell’Interno intanto ieri ha convocato il Comitato nazionale ordine e sicurezza dal quale, a quanto si apprende da fonti del Viminale, sono emerse alcune novità sul fronte sbarchi: incremento dei controlli per ridurre le partenze (con utilizzo di radar, mezzi aerei e navali), presenza delle navi della Marina e della Guardia di Finanza per difendere i porti italiani, contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze, invio di dieci motovedette italiane da consegnare alla Guardia Costiera Libica entro l’estate ed emendamenti al Decreto Sicurezza Bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e aumentare le pene per scafisti e trafficanti.

Al Comitato nazionale ordine e sicurezza è stato inoltre espresso apprezzamento per la decisione della Slovenia, che confermando le intenzioni anticipate al governo italiano ha annunciato il via ai pattugliamenti congiunti con la polizia croata. La base di partenza della discussione è stata la soddisfazione per la riduzione degli sbarchi (comprese tutte le tipologie) passati dai circa 17mila dell’anno scorso ai 3mila di quest’anno.

Ma non c’è solo la questione migranti. Ieri Salvini ha spiegato di aver invitato al Viminale “per lunedì 15 luglio tutti i soggetti economici principali di questo Paese per preparare una manovra economica insieme”. “Legittimo che Salvini da capo politico della Lega voglia incontrare le parti sociali – si apprende da fonti di palazzo Chigi – La manovra economica, ovviamente, si fa nelle sedi istituzionali con il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e tutti i ministri competenti”.

Lega per la pace fiscale, alt del M5S

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“Tutti i temi fiscali passano sul mio tavolo e su quello del viceministro Garavaglia. Il decreto fiscale dell’anno scorso ha avuto dei risultati assolutamente ottimi, con trentotto miliardi di cartelle lavorate, ventuno miliardi di incassi previsti e un milione e settecentomila contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale. Anche per questo stiamo scrivendo la ’pace fiscale due’iniziando tutta una serie di elaborazioni”. Ad annunciarlo a Sky Tg24 Economia è il sottosegretario all’Economia. il leghista Massimo Bitonci, parlando delle possibili coperture per la prossima manovra. Ma l’affermazione del sottosegretario concentra i malumori dei colleghi Cinquestelle di governo, che all’apertura della Lega a una nuova pace fiscale mettono subito uno stop.

“Con noi – sottolineano infatti fonti M5S – nessun condono passerà mai. Piuttosto bisogna intensificare la lotta, fino al carcere, contro i grandi evasori. Non è giusto che a pagare le tasse di chi ha evaso arricchendosi alle spalle del paese siano famiglie e classe media. Bisogna lottare contro i grandi evasori”.

Alitalia, si chiude lunedì

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Su Alitalia è confermata la chiusura di lunedì 15 luglio senza rinvii. E’ quanto riferiscono fonti del Mise. “Si va verso la newco con la maggioranza assoluta di Fs e Mef confermata”, aggiungono. “Chiuderemo in settimana, Lotito presenti garanzie di solidità finanziaria”, le parole del vicepremier Luigi di Maio secondo quanto riferito dai sindacati presenti all’incontro a Palazzo Chigi. Il vicepremier avrebbe dettagliato i tempi per chiudere la partita sul quarto partner finanziario per completare la compagine azionaria della newco della compagnia di bandiera.

Il buon esito dell’operazione di salvataggio e rilancio di Alitalia dipenderà dalla presenza nella compagine azionaria di operatori forti e solidi dal punto di vista industriale, finanziario e organizzativo, soprattutto se con una presenza nel settore del trasporto aereo e aeroportuale. Sarebbe questo l’identikit tratteggiato all’Adnkronos da fonti vicine a Delta Airlines. Una strada che sembrerebbe portare ad Atlantia, considerate anche le dimensioni del gruppo infrastrutturale che controlla Adr, la società che gestisce il più grande aeroporto italiano.

Le stesse fonti, che peraltro sottolineano come in questa partita Delta non abbia posto veti di sorta, non escluderebbero neanche l’ingresso di più partner a condizione che condividano una sostanziale omogeneità di vedute e un comune sentire in materia di governance e di business plan. Tra le righe, in questo secondo caso, potrebbe prefigurarsi un possibile ’ticket’ composta da Atlantia e dal gruppo Toto.

Ex Ilva, procura chiude Altoforno 2

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La Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto ha disposto la chiusura dell’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico ritenuto non sicuro. L’impianto dell’ex Ilva venne sequestrato nel 2015 a seguito di un infortunio mortale sul lavoro accaduto l’8 giugno di quell’anno. A perdere la vita quattro giorni dopo fu l’operaio Alessandro Morricella, 35 anni, di Martina Franca, travolto da un getto di ghisa incandescente proprio in Afo2. Un decreto del governo Renzi bloccò quel provvedimento di sequestro.

Venne concessa la facoltà d’uso. A seguito della richiesta degli amministratori dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria di dissequestro dell’impianto, presentata al gup, è emerso che il piano che all’epoca venne presentato dall’azienda per la messa in sicurezza non è stato rispettato in toto. In questo modo è divenuto attuale quel provvedimento di sequestro all’epoca bloccato dal decreto legge. Ovviamente vista la natura degli impianti, le operazioni di chiusura e di spegnimento non si compiono da un giorno all’altro. L’altoforno 2 è uno dei tre attualmente operativi. Per il momento il sostituto procuratore Antonella De Luca ha delegato ai carabinieri la notifica del provvedimento.

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10 Luglio 2019