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Caos Brexit, May spodestata

Caos Brexit, May spodestata

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Dopo la nuova pesante sconfitta subita da Theresa May ieri (329 a 302), il Parlamento ha “preso il controllo” della Brexitstrappandolo dalle mani della premier e del governo. Spetta ora alla Camera dei Comuni, con una serie di “voti indicativi”, proporre delle alternative al piano negoziato dalla May, già bocciato due volte da Westminster.
La stampa britannica sottolinea lo ’strappo’ costituzionale che si è consumato nella tarda serata di ieri e che potrebbe ampliarsi se la premier, come ha lasciato intendere, decidesse di proseguire comunque per la sua strada, senza tenere conto delle indicazioni che usciranno dai Comuni.
Secondo la prassi parlamentare britannica, l’iniziativa legislativa spetta al governo e i cosiddetti ’backbenchers’, i deputati di maggioranza e opposizione che non hanno ruoli istituzionali nel governo o nel governo ombra, possono solo approvare o bocciare le proposte di legge presentate dall’esecutivo.
Con la mossa di ieri i Comuni hanno ribaltato questa tradizione, mettendo il governo nell’insolita posizione di dover subire l’iniziativa parlamentare. Nell’emendamento presentato dall’ex sottosegretario conservatore Oliver Letwin e approvato ieri, non è specificato l’esatto formato che i Comuni dovranno seguire nel procedere con i “voti indicativi”, ma è chiaro lo scopo: verificare se c’è un piano per la Brexit che possa mettere d’accordo la maggioranza del Parlamento.

Sarà comunque lo speaker John Bercow a selezionare le varie proposte che verranno presentate dai deputati. I parlamentari dovranno poi indicare quale o quali opzioni per la Brexit sono pronti ad approvare. Stasera si saprà quali proposte – unione doganale con la Ue, accordo di libero scambio, ecc – otterranno il maggior numero di consensi. E’ anche possibile che si proceda ad un secondo round di votazioni lunedì. Il processo che si è messo in moto ieri sera, e i cui contorni non sono ancora ben definiti, non necessariamente romperà lo stallo nel quale governo e Comuni si trovano da settimane, ma indicherà verso quale direzione il Parlamento vuole andare. Spetterà alla premier decidere se raccogliere o meno queste indicazioni, che potrebbero portare ad una nuova proroga dell’articolo 50 o ad esiti finora imprevisti.

Nel frattempo, sempre ieri, l’Unione europea ha ultimato i preparativi per uno scenario di ’no deal’ o hard Brexit. Il Consiglio europeo giovedì scorso ha deciso di prorogare, su richiesta del primo ministro britannico Theresa May, la data dell’uscita del Regno Unito al 22 maggio, a patto che il Parlamento britannico dia il suo assenso all’accordo di ritiro negoziato dal governo May con l’Ue. “Finché il Regno Unito non ci dirà altrimenti, continuiamo a lavorare per essere in grado di contribuire ad un ritiro ordinato” della Gran Bretagna dall’Ue, “essendo preparati per tutte le opzioni, inclusa la peggiore”, ha detto il portavoce capo della Commissione europea Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. “La libertà di espressione – continua il portavoce – è un diritto fondamentale nell’Ue. Abbiamo visto le immagini molto indicative della marcia, non servono commenti da parte nostra: ne prendiamo atto. Il nostro interlocutore resta il governo britannico. Prendiamo atto anche della petizione”, conclude.

Mariela Castro: “Usa aggrediscono Caracas come con Cuba”

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“Se il Venezuela viene dominato dagli americani, Cuba rimarrà da sola. Di nuovo”. Mariela Castro, figlia del presidente cubano Raul Castro, ha fatto tappa a Roma come presidente del Centro Nazionale di Educazione Sessuale di Cuba (Cenesex) per partecipare al congresso ’Dal Bambino all’Adulto. Terza giornata internazionale’. L’intervento ai microfoni di Doctor’s Life – il canale h24 per medici e farmacisti edito da Adnkronos Salute e in onda sulla piattaforma Sky – è diventato anche l’occasione per affrontare temi diversi.

“Noi – ha detto – siamo un paese che vive sotto l’aggressione permanente del paese più potente dell’era moderna. Gli Stati Uniti, tra l’altro, hanno una politica per attrarre i nostri medici e mettere in difficoltà il nostro sistema sanitario. Sappiamo che è così, ma va bene: continuiamo a lavorare per la formazione di nuovi medici”. Il termine ’’aggressione’’ ricorre più volte e, per Castro, può essere utilizzato anche in relazione alla situazione che sta vivendo il Venezuela, dilaniato dalla crisi nella quale il presidente ad interim Juan Guaidò – riconosciuto da numerosi paesi e in primis da Washington – si oppone al governo di Nicolas Maduro.

“Gli Stati Uniti vogliono controllare le risorse del paese. Vogliono il petrolio venezuelano, vogliono le risorse minerarie”, in particolare “quelle che vengono utilizzate nel settore della tecnologia. Come avviene in tutte le politiche imperialiste, inventano una giustificazione per dominare un altro paese. E’ quello che sta accadendo nei confronti del Venezuela”.

“L’aggressione, però, finisce per rendere il popolo più unito. E’ quello che è accaduto a Cuba, l’aggressione imperialista ha creato maggiore coesione sociale attorno al nostro progetto di sperimentazione socialista… “, ha aggiunto. “Parole come socialismo e comunismo vengono demonizzate, ma si tratta del vecchio sogno dell’umanità: creare una società giusta nella quale condividere la ricchezza”, ha detto ancora. “Il Venezuela – ha proseguito – è un esempio di autonomia e sovranità, per questo non piace all’’impero americano’, che sta utilizzando la dottrina Monroe, creata nel 1823 e basata sul concetto di ’America agli americani’. Vogliono dominare il nostro continente e usano anche i mezzi di comunicazione per raggiungere il loro scopo”.

“Cuba e Venezuela – ha affermato Mariela Castro – hanno creato un’alleanza per costruire una zona di pace, per favorire l’integrazione regionale e la soluzione pacifica di ogni contrasto”. Se Maduro dovesse cadere, “Cuba tornerebbe ad essere isolata come un’oasi. Lo siamo stati per tanto tempo, torneremmo ad esserlo”. “Mi auguro che i venezuelani possano andare avanti con il loro progetto sovrano, ma hanno bisogno di aiuto”, ha detto, prima di concludere: “Se il Venezuela viene dominato dagli americani, Cuba rimarrà da sola. Di nuovo”.

Fonti Ue: “Verso sospensione operazioni navali Sophia”

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La Ue sta per sospendere il dispiegamento navale nell’ambito della missione Sophia nel Mediterraneo. Lo rivelano fonti Ue all’agenzia Dpa, facendo riferimento ai disaccordi tra gli Stati membri. La missione Sophia continuerà ad offrire il supporto aereo e l’addestramento della guardia costiere libica.

Secondo quanto riferiscono le fonti citate dall’agenzia tedesca, i Paesi membri che si oppongono alla sospensione hanno fino a mercoledì pomeriggio per presentare le proprie obiezioni. Altrimenti questa sospensione avrà effetto per i prossimi sei mesi.

Florida, atterraggio emergenza per Boeing 737 Max 8

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Ancora un allarme per un Boeing 737 Max 8. Un aereo della ’Southwest Airlines’ ha dovuto compiere un atterraggio di emergenza in Florida per quello che è stato descritto come “un problema collegato al motore”.

L’aereo non aveva passeggeri a bordo, solo i due piloti che lo stavano portando da Orlando in California per essere tenuto a terra.

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27 Marzo 2019