Dl crescita, nuova versione
Nella bozza visionata dall’AdnKronos risultano tagliati anche i capitoli, che adesso sono quattro: misure fiscali per la crescita economica; misure per il rilancio degli investimenti privati; made in Italy; e infine c’è un quarto capo, senza nome.
CONFCOMMERCIO – “La prevista cancellazione di un’importante prerogativa dell’autonomia regionale in materia di credito non solo risulta incomprensibile, visto che in tutte le sedi politiche si continua a discutere di autonomia differenziata, ma apre anche la strada a possibili conseguenze molto dannose per le micro e piccole imprese, in particolare quelle del terziario di mercato” è il commento di ’Confcommercio-Imprese per l’Italia’ sulla modifica contenuta nella bozza che cancella la possibilità per le Regioni di poter intervenire con proprie politiche territoriali in materia di credito per il sostegno alle imprese.
Stipendio parlamentari, cosa dice il ddl Zanda
“Oggi occorre affrontare la questione del trattamento economico dei parlamentari secondo un approccio nuovo, che vincoli tutte le componenti del trattamento a un parametro obiettivo e indipendente dall’ordinamento nazionale, sottraendolo alle pulsioni politiche e alle strumentalizzazioni di parte. Il migliore ancoraggio obiettivo e autorevole per il trattamento dei parlamentari italiani è quindi quello al trattamento riconosciuto ai membri del Parlamento europeo sulla base della disciplina che lo stesso si è dato”. E’ questo il cardine del ddl presentato dal senatore dem Luigi Zanda, a fine febbraio, appena una settimana prima che il segretario Nicola Zingaretti lo nominasse tesoriere del partito. Una proposta sconfessata dal Pd, che ha smentito la paternità dell’iniziativa, derubricandola con una nota a ’iniziativa’ di un singolo parlamentare.
Con un conteggio fatto a spanne, se il trattamento economico di deputati e senatori venisse agganciato a quello dei parlamentari europei, lo ’stipendio’ medio mensile passerebbe dai 13-14mila euro mensili attuali, ai 16-19 mila.
Con la proposta Zanda, ai parlamentari verrebbe anche corrisposta una sorta di liquidazione di fine mandato, prevista anch’essa nel trattamento economico dei parlamentari europei, calcolata su “tante quote mensili quanti sono gli anni di esercizio del mandato, e comunque per un minimo di sei mesi e un massimo di ventiquattro mesi”, si legge nel testo della relazione del ddl. Il ddl Zanda contiene infine un “trattamento differito di natura assicurativa” (non quindi un vero e proprio vitalizio), che verrebbe determinato con un “metodo di calcolo contributivo, dopo cinque anni di mandato parlamentare e al compimento del 63esimo anno di età”.
ZINGARETTI – “Abbiamo già chiarito e confermo: non c’è nessuna proposta del Pd per un aumento degli stipendi dei parlamentari. C’è una proposta di legge presentata da Luigi Zanda, che ha tutta la mia stima, prima della nomina a tesoriere e addirittura prima delle primarie. No ai polveroni”, commenta su Twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
Elezioni, stretta sugli impresentabili
Stretta della commissione antimafia sugli ’impresentabili’ alle elezioni. Il nuovo codice di autoregolamentazione, approvato dalla commissione con il voto favorevole di M5S e Lega e l’astensione di Pd, Fi e Fdi, estende infatti ’’il novero dei reati spia considerati prodromici ai fenomeni di mafia’’ ha spiegato il presidente della commissione, Nicola Morra, in conferenza stampa a San Macuto. Tra questi, ’’i reati di corruzione, contro la pubblica amministrazione, tenendo conto della nuova legge ’spazzacorrotti’’, il caporalato, i reati ambientali’’. Introdotto inoltre il principio del cumulo ’’in presenza di condanne limitate ma reiterate se si superano i 4 anni questo diventa ostativo alla candidabilità’’, ha sottolineato Morra. Esclusi dal cumulo i reati di opinione. Lo ha spiegato in conferenza stampa il presidente dell’Antimafia, Nicola Morra.
’’Nulla impedisce che nella prossima revisione – ha detto Morra- alcuni reati particolarmente gravi possano essere presi in considerazione’’.
Come per il codice precedentemente in vigore, le regole, ha ricordato il presidente della commissione ’’si applicano a partire dal rinvio a giudizio’’. Proprio su questo punto si è determinata l’astensione di Forza Italia che, ha ricordato Morra, ’’voleva che l’impresentabilità si avesse solo dopo sentenza passata in giudicato o dopo una doppia conforme’’. Un’altra novità introdotta è la possibilità di revisionare il codice ’’in funzione della novità legislative e non necessariamente dopo 5 anni’’.
Zingaretti chiede incontro al governo
“Salvini e Di Maio sono i principali responsabili” della crisi dell’economia italiana ma “noi, per amore dell’Italia, oltre a denunciarlo, siamo pronti a fare la nostra parte e chiediamo un incontro al governo per mettere a disposizione le nostre idee per salvare l’Italia”. A dirlo è Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico.
“I dati che sono usciti dell’economia sono veramente drammatici e preoccupanti, la previsione di crescita è zero, crolla la produzione industriale e l’export, crolla la fiducia dei consumatori e imprenditori”, sottolinea Zingaretti. Il segretario dem ha chiesto un incontro al governo per discuterne e la prossima settimana, spiega, “incontreremo i sindacati, le forze degli imprenditori perché bisogna salvare il Paese”.
“In maniera irresponsabile Salvini e Di Maio continuano a farsi i selfie mentre gli italiani cominciano a soffrire per la crisi economica. Loro vivono nei social network ma chi lavora comincia ad avvertire che le cose stanno peggiorando con questo governo”. “Ma noi -conclude- siamo pronti a un confronto per contribuire con le nostre idee a cambiare politica economica del governo” .
Berlusconi ’ritocca’ simbolo Fi
Da qualche mese sul suo tavolo c’è il restyling grafico del simbolo di Forza Italia. Tanti i bozzetti visionati fino ad ora, ma questa dovrebbe essere la volta buona. Silvio Berlusconi, raccontano fonti azzurre, è pronto a lanciare ufficialmente all’Assemblea nazionale forzista (in programma sabato mattina al palazzo dei Congressi dell’Eur per celebrare i 25 anni di storia del movimento nato nel ’94) il nuovo logo della lista unitaria dei moderati con la quale il partito correrà alle europee.
Secondo l’ultima versione, a quanto apprende l’Adnkronos, non ci dovrebbe essere nessun richiamo alla tanto sbandierata ’Altra Italia’, né allo scudocrociato della vecchia Balena Bianca: resterà in piedi lo storico logo azzurro con il tricolore in primo piano e il nome di Berlusconi. Forse, raccontano, potrebbe non esserci nemmeno il riferimento al Ppe: in queste ore il Cav starebbe valutando con i suoi più stretti collaboratori se inserire o meno la dicitura ’Partito popolare europeo’ o qualche cosa che la richiami. Ad Arcore da martedì (da quando cioè è stato dimesso dal San Raffaele di Milano per un intervento di ernia) Berlusconi lavora a un ritocco cromatico del ’brand’ Fi e si offre come mediatore a Bruxelles per un’alleanza tra Ppe e i sovranisti, a cominciare dalla Lega.
L’obiettivo è smarcarsi da Salvini, rimarcare la forte radice europeista di Fi e provare a ritagliarsi uno spazio per rompere l’asse M5S-Carroccio, intercettando il voto di chi non cavalca più la protesta grillina e non si riconosce nella sinistra e nella Lega. L’ex premier è determinato a candidarsi come capolista in tutte le circoscrizioni (tranne quella del centro riservata al vice Antonio Tajani), ma in questi giorni, raccontano, sarebbe forte il pressing di chi gli sconsiglia di scendere in campo o perché teme un eventuale flop di Fi o è preoccupato dallo stato di salute del suo leader e non vuole che si strapazzi troppo con una nuova campagna elettorale.