Le bugie hanno le gambe corte, i rifiuti no. Quando gettiamo via una cosa, se non viene correttamente smaltita o riciclata, può inquinare l’aria, la terra o ancora finire in acqua e, sospinta dal vento e dalle onde, viaggiare per chilometri, fare il giro del mondo, attraversare gli oceani. Fino a raggiungere territori lontani e incontaminati e approdare al largo delle coste dell’Antartide. A difesa del continente bianco, sempre più assediato dal nostro inquinamento, si schierano l’associazione ambientalista Green Cross Italia e i ricercatori dell’Enea. Ricerche condotte negli ultimi anni a Sud degli oceani rivelano, infatti, la presenza di tracce di plastica, in gran parte il risultato di rifiuti prodotti da sacchetti, bottiglie e fibre sintetiche, costituite per lo più dai residui degli abiti scaricati dalle lavatrici. Frammenti che seppur degradati nel corso degli anni dai raggi UV e dall’acqua di mare, potrebbero rappresentare un serio campanello di allarme per quelle regioni che, almeno nell’immaginario collettivo, sono ancora un’isola felice
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Antartide, un continente da salvare, anche dai rifiuti
