Traduci

Apparire… più importante che Essere…

cms_195/1.jpgMi auto-scatto dunque esisto. Nell’epoca della comunicazione globale per testimoniare la propria presenza basta un click ed è subito “selfie”.La fenomenologia legata alla propria immagine web-trasmessa è stata certificata e premiata nientepopodimeno che dal prestigioso Oxford Dictionaries che ha nominato, appunto, “selfie” come parola dell’anno, essendo cresciuta di una popolarità addirittura del 17mila%. Cosa vuol significare questo neologismo derivante dalla onnipresenza tecnologica nelle nostre vite? È l’auto-scatto che gente famosa e meno famosa punta su di sé per poi proporlo al popolo del web che, come un giudice supremo e inappellabile, ne certificherà il successo o meno attraverso i “mi piace” disponibili sui social. L’etimo sarebbe australiano e risalirebbe a un post in un forum online nel 2002 in cui l’autore si scusa per avere fatto riferimento ad un evento personale, appunto “selfie”. La popolarità e il successo della parola è però arrivato tardi, quasi dovesse subire un periodo di incubazione.

cms_195/2.jpgCon la diffusione su larga scala dei social network e degli smartphone, l’auto-scatto fotografico è divenuto fenomeno di massa e, come spesso succede per le nuove pratiche di costume, ha avuto bisogno di un nome. Celebrities e non hanno iniziato questa pratica trasmessa su tutte le piattaforme: da Facebook a Twitter passando soprattutto per Instagram, social quest’ultimo che invita esplicitamente sin dalla sua homepage a immortalare e condividere i momenti più belli ritratti attraverso foto e video. Dalle star del pop a quelle del calcio, dai presentatori del mondo dello spettacolo ai personaggi della politica, nessuno si è risparmiato nella pratica virale dell’auto-scatto, neanche il Papa, coinvolto assieme ad un gruppo di studenti a condividere la moda del selfie. Si tratta molto probabilmente di una nuova forma culturale che tende a una normalizzazione delle icone dello spettacolo a partire dal basso. La celebrità ieri irraggiungibile dello star system cinematografico, immortale e perfetta nella celluloide, oggi è disponibile a piene mani e in più copie diffuse in un contesto globale e immediato per la gioia dei fan. Niente più luci, niente più scenografie e trucco.I divi si offrono nella loro “spontanea” intimità e nella bassa risoluzione e cattiva qualità di un’immagine normale, senza filtro, attraverso il grandangolo ottenuto dalla distanza permessa (e studiata appositamente dalla case produttrici di smartphone) attraverso l’allungamento del proprio braccio.

cms_195/3.jpgIl trionfo del retroscena svelato porta al ribaltamento dei ruoli di un tempo: non più il pubblico che imita nei comportamenti e nella way of life le star, ma le star che imitano il proprio pubblico. Ma questa nuova tendenza non è una novità nel panorama mediatico. Il suo precedente storico tardo ottocentesco si chiama autoritratto, pittorico o fotografico. Del resto si sa, la vanità non conosce il passare del tempo. Nuova pratica narcisistica o solo fenomeno di costume che, come tale, tenderà ad affievolirsi e piano piano a scomparire appena se ne presenterà un altro? Per ora sappiamo che solo che tutto dipende dall’uso che si vuole fare della propria immagine “auto scattata”. Il selfie è direttamente collegato alla promozione e diffusione della propria immagine a uso e consumo del popolo del web e non è certamente finalizzato ad attestare la bellezza del soggetto che si auto immortala. Quindi attenzione agli autoscatti, facciamone un buon uso, evitando di apparire troppo impostati e seriosi.

cms_195/4.jpgIn questo senso il sito del quotidiano Il Secolo XIX detta un decalogo su come ottenere il “selfie” perfetto: essere il più naturali possibile, fare attenzione allo sfondo (qualcuno potrebbe rubarvi la scena), no a pose provocanti (per le donne) che potrebbero ritorcersi contro. Bisogna puntarsi addosso lo smartphone, scattarsi una foto, pubblicarla sul web ed attendere i “mi piace” e i commenti del pubblico. Sarà quest’ultimo a decretare il nostro successo tra i nostri amici e fan.

Pubblicità

Data:

1 Giugno 2014