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ARRESTATO 27ENNE PER GLI ACCOLTELLAMENTI DI BIRMINGHAM

Alla fine, giustizia fu. Le otto vittime degli accoltellamenti avvenuti a Birmingham, di cui una purtroppo non sopravvissuta, hanno visto il loro attentatore finire in manette. Nella notte tra sabato e domenica una serie di aggressioni avevano causato un morto e sette feriti, di cui due ricoverati in gravi condizioni. La polizia non si era sbilanciata sulla matrice dell’episodio e, col senno di poi, è stato giusto così: troppo facile, e altrettanto sbagliato, pensare al terrorismo. Negli attimi immediatamente successivi sono state isolate alcune strade del centro intorno Hurst Street e Bromsgrove Street. “È stata avviata un’indagine urgente” sono state le parole del sovrintendente Steve Graham. “Sono vicino a tutti coloro che sono stati coinvolti nel terribile incidente” è stato il tweet di Boris Johnson, poi emulato a stretto giro da vari ministri e leader politici. La tripletta è servita dall’annuncio di un “evento davvero terribile e scioccante per la città” da parte di David Jamieson, alto commissario locale per la sicurezza e la polizia.

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Secondo la ricostruzione della polizia, gli accoltellamenti si sarebbero verificati in quattro atti diversi, come in una macabra tragedia teatrale: il primo è stato denunciato poco dopo la mezzanotte vicino Snow Hill, gli altri momenti invece intorno il centro cittadino. Più precisamente: Aracadian Center, Livery Street, Irving Street e Hurst Street. La polizia aveva invitato testimoni a farsi avanti, senza paura di conseguenze. Appello che è stato raccolto da una ragazza che lavora all’Arcadian Center: “Ho visto affrontarsi un gruppo di ragazzi armati di coltelli con tanto di insulti razzisti – racconta alla BBC – a mezzanotte e mezza avevo appena smontato dal mio turno quando ho sentito uno scoppio e ho visto un gran trambusto in strada. C’erano tante persone che si prendevano a pugni e la gente usciva dai pub e dai locali a vedere cosa succedeva”, aggiungendo “lavoro da due anni in un locale e di risse ne ho viste tante, ma questa aveva un atteggiamento diverso”.

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Ovviamente l’analogia con l’accoltellamento di Reading, cittadina di circa duecentotrentamila abitanti, è inevitabile: a giugno un venticinquenne aveva lasciato dietro di sé tre morti e tre feriti, tutti nel parco di Forbury Gardens. Pochi mesi dopo, nella zona di Selly Oak, un ventisettenne dovrà rispondere delle accuse di omicidio e tentato omicidio plurimo. Poche ore prima dell’arresto la West Midlands Police aveva fatto circolare un video con le immagini del ricercato. La risposta del pubblico, per utilizzare le parole delle forze dell’ordine, “è stata molto forte”: i testimoni, con il loro aiuto, hanno permesso che venisse fatta giustizia. E non solo: Steve Graham ha ripetuto l’invito a tutti coloro che se la sentono di confermare effettivamente il riconoscimento. Arrivano anche buone notizie: due dei feriti sono stati dimessi dall’ospedale. Il rammarico più grande per il sovrintendente, condiviso da praticamente tutti, è che “una serata di spensieratezza si sia trasformata in una tragedia per così tante persone”.

Come accennato sopra non è stata fatta menzione alcuna di moventi, perché forse non ve ne sono. Di validi come di non validi. Secondo la polizia, infatti, gli indizi a cui siè pervenuti non farebbero pensare ad attacchi di stampo terroristico come di odio etnico o religioso: le vittime sarebbero state scelte completamente a caso. “Queste conclusioni sono uno sviluppo cruciale, ma l’indagine continua”.

Data:

8 Settembre 2020