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ARTE E MATERNITA’

Nella Storia dell’Arte la Maternità è sempre stata motivo di rappresentazione pittorica, volendo dare valore ad un avvenimento che racchiude in sé il miracolo della vita. La figura della Donna e della sua prole ha sempre raffigurato il sentimento di amore profondo, di legame indissolubile e quasi divino che lega una madre al suo bambino.

Nel corso dei secoli la Maternità è stata simbolo di amore e vita, dalle Madonne con Bambino dell’arte Medievale e Rinascimentale per arrivare ai secoli più recenti con un’immagine più laica, ma non priva di fascino e sentimento. L’immagine della donna che dona la vita è emblema di valori veri, puri, di sentimenti di protezione ed appartenenza insiti in ogni essere umano, diventando spesso mezzo per sottolineare il legame di amore ed empatia che lega l’umanità tutta.

Per mostrare come l’arte antica, fino al rinascimento, racconti la maternità, non c’è esempio migliore che quello di Leonardo Da Vinci, che della Madonna nelle sue vesti di madre, ha realizzato numerose interpretazioni. Il suo dipinto Madonna con Bambino, conosciuto anche come Madonna del garofano, del 1478, è considerato come uno dei più belli e delicati.

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Nel 1600 con l’arrivo sulla scena artistica della personalità forte, ambigua e dissacrante di Michelangelo Merisi detto Caravaggio che, finalmente, la raffigurazione della maternità comincia a prendere le distanze dalla visione sacra dei secoli precedenti e inizia ad avvicinarsi a quella di una donna comune, con sentimenti e movenze nelle quali ci si può riconoscere. Caravaggio dipinge ancora quadri in cui la madre è incarnata dalla Madonna ma ne modifica l’essenza, trasformandola in una donna forte e pronta a tutto per il figlio. Come per molti suoi dipinti utilizza come fonte di ispirazione diverse modelle, appartenenti a tutti i gruppi sociali, che rappresentano la forza della maternità.

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In un secolo, il ‘700, in cui la gran parte dei ritratti sono commissionati dai sovrani europei e mirano a raccontare lo splendore della società illuminista, anche la maternità lascia definitivamente l’iconografia sacra per avvicinarsi alla vita di corte e viene rappresentata come incarnazione della grazia e dell’eleganza. Ciò accade specialmente in Francia dove la pittrice Elisabeth Vigée Le Brun, amica di Maria Antonietta, ci lascia diversi ritratti, non proprio naturali e veritieri, della sovrana con i suoi figli, commissionati per accrescere il favore del popolo grazie alle sue doti di madre verso una figura ormai non più ben vista.

cms_33600/3.jpgSuperando questa rappresentazione un po’ stereotipata dalla maternità, proseguiamo il nostro viaggio verso la madre dei nostri giorni, reale e viva, e arriviamo al XIX secolo e all’impressionismo che cambia le regole del gioco, anche nel ritratto.

È Renoir l’autore scelto per mostrare la rappresentazione della maternità di quest’epoca e di questo stile così innovativo. I soggetti sono persone reali con sentimenti reali, colti in atteggiamenti reali come Madame Georges Charpentier con i figli, la moglie del celebre editore di letteratura Georges Charpentier raccontata nella sua figura di madre in perfetta adesione alle mode della belle époque.

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Fonte: https://aulalettere.scuola.zanichelli.it

Data:

21 Febbraio 2024