REDDITO DI CITTADINANZA, QUOTA 100 E NOVITA’ DELLA MANOVRA

Il testo approvato al Senato è ora atteso alla Camera per l’ok definitivo

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Dopo ore di duri scontri e proteste delle opposizioni, l’Aula del Senato ha approvato la Manovra. Il testo torna alla Camera per la terza lettura: approderà in aula a Montecitorio il 28 dicembre. I voti a favore sono stati 163, 68 i contrari e 3 gli astenuti. Il Cdm ha approvato un Dl recante disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea, che introduce una nuova regolamentazione della disciplina del servizio di noleggio con conducente.

cms_11249/2v.jpgSono state ore concitate, quelle che, nella serata di sabato, hanno visto l’approdo della manovra in senato. Mentre il testo è passato all’Aula di Palazzo Madama per il voto finale della fiducia, sono esplose le proteste contro il governo gialloverde. L’accusa è che siano stati fatti cambiamenti rispetto al testo "bollinato" dalla Ragioneria dello Stato. Ma soprattutto le proteste sorgono perché il governo ha deciso di riservare al Parlamento, per la discussione della manovra, pochissimi minuti. Nessuno spazio per verifiche, correzioni. In ogni caso, tra polemiche e bagarre di ogni tipo, il testo è arrivato in aula, presentato dal ministro per i rapporti col parlamento Riccardo Fraccaro. Ma, quando il governo pone la questione di fiducia, in aula rimbombano grida e insulti. Lo stesso Roberto Fico, considerato da sempre voce critica dentro i cinquestelle ha commentato: “molti si lamentano del fatto che la legge non è stata discussa dal Parlamento e hanno ragione, però non succede solo da oggi. Noi dobbiamo far sì che questa cosa non succeda più perché i presidenti della Camera e del Senato non vogliono che il Parlamento lavori in questo modo. Il Parlamento è e deve rimanere centrale, però è chiaro che spesso c’è un problema da questo punto di vista”. Sono parole che aumentano le tensioni dentro lo stesso Movimento 5 stelle.

Stando alle novità nel nuovo testo, nella manovra c’è il ritorno del condono "saldo e stralcio" ma anche la rivisitazione del sistema previdenziale con l’introduzione di quota 100 e i tagli sugli assegni d’oro.

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Innanzitutto, va sottolineato il taglio alle risorse per Quota 100 e reddito di cittadinanza: il fondo per il reddito minimo sarà ridotto di 1,9 miliardi nel 2019 scendendo a 7,1 miliardi. I fondi per il sussidio grillino scendono di 945 milioni nel 2020 e di 683 milioni nel 2021. Sul fronte delle pensioni, ci sarà un taglio di 2,7 miliardi ai fondi per Quota 100, che scendono così da 6,7 a 4 miliardi. Arrivano poi le nuove calusole di salvaguardia sull’Iva. Se non saranno disinnescate le clausole, l’Iva agevolata salirà dal 10 al 13% dal 2020 mentre quella ordinaria dal 22% al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021.

Previsto inoltre uno sgravo sui contributi Inail a carico delle imprese che partirà da 410 milioni di euro per l’anno 2019, 525 milioni per il 2020 e 600 milioni per il 2021. Salta la stretta per gli Ncc. Il governo ha stralciato la norma che prevedeva una stretta per gli Ncc pur ampliando la deroga per il rientro in rimessa. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Economia. Confermati infine i tagli all’editoria. Resta, a tal proposito, la norma proposta dal M5S che prevede una riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria dal prossimo anno fino all’azzeramento dei finanziamenti nel 2022.

L’esame del testo alla Camera inizierà il 27 dicembre. Anche lì il governo porrà la questione di fiducia per evitare di sforare la scadenza del 31 dicembre e andare così in esercizio provvisorio.

Mary Divella

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