Qarawiyyin: la storia della più antica biblioteca del mondo islamico

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Nel Nord Africa c’è un edificio che ha attraversato secoli di storia e detiene il primato di essere il più antico istituto al mondo della cultura musulmana. Stiamo parlando dell’università di Qarawiyyin, situata a Fes, in Marocco.

Nel 859, Fatima Al-Fihriya, figlia di un ricco mercante, decise di investire l’eredità del padre nella costruzione di una moschea a Fes, chiamata poi di Qarawiyyin, in quanto lei era originaria di Qayrawan, città situata nell’odierna Tunisia.

L’edificio, nato come un luogo di culto per i musulmani, ben presto mutò in una madrassa (scuola), che iniziò ad accogliere studenti desiderosi di studiare la scienza, la filosofia, l’astronomia, la musica e la matematica, diventando così una delle prime università al mondo.

Nel 1349, il sultano Abu Inan Faris fece catalogare all’interno della biblioteca di Qarawiyyin tutti gli antichi manoscritti della cultura araba. Tra essi c’è una copia del Corano risalente al 1600 e un libro originale dell’economista Ibn Khaldun.

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L’università di Qarawiyyin rappresentò sin da subito un ponte di collegamento tra la cultura araba e quella europea. Basti pensare che da essa passarono alcuni dei più grandi pensatori musulmani e non: il filosofo Ibn Bajja, il teologo ebreo Maimonide, il cartografo Muhammad al-Idrisi e il poeta Ibn Arabi.

C’è da dire che nel corso dei secoli la struttura della moschea è mutata notevolmente. Infatti, inizialmente era molto piccola, lunga 30 metri e con un solo cortile. Nel 956, grazie all’intervento del califfo Al Rahaman III di Cordova, essa fu ingrandita e il minareto fu spostato, in modo che, durante la preghiera, anche le altre moschee di Fes richiamassero i fedeli dopo quella di Qarawiyyin.

Nel 1135, il sultano Ali ibn Yusuf affidò i lavori di estensione della moschea a due architetti andalusi.

Anche in seguito l’edificio fu restaurato e furono aggiunte altre componenti.

Qarawiyyin presenta colonne di colore bianco, pavimenti coperti da stuoie di canne, nicchie e pulpiti finemente decorati, un cortile con molti archi, decorazioni in gesso e diversi dipinti.

Negli ultimi anni, durante i lavori di restauro iniziati nel 2012, il destino di questo edificio ha voluto legare simbolicamente due donne, lontane tra loro nel tempo: la sua fondatrice Fatima alla restauratrice Aziza Chaouni.

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I lavori di restauro affidati a quest’ultima terminarono nel 2016, e la stessa dichiarò come alcune aree dell’edificio fossero ridotte piuttosto male, soprattutto a causa dell’umidità, di travi inclinate e decorazioni danneggiate.

Così la stessa Chaouni, durante un periodo di ben 4 anni, fece installare pannelli solari, un nuovo impianto idrico e nuovi canali di scolo. Un’ala della biblioteca fu riaperta al pubblico.

Attualmente Qarawiyyin vanta una collezione di 4000 antichi testi di astronomia, scienze, teologia e matematica.

Francesco Ambrosio

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