Trovati nella Valle dei Re in Egitto, trenta sarcofagi intatti e perfettamente conservati.

Nei pressi della città di Luxor, in Egitto, in uno scavo archeologico, sono stati ritrovati trenta sarcofagi intatti, risalenti a un periodo compreso tra il 945 e il 715 avanti Cristo (22esima dinastia).
Il progetto dei lavori di scavo è di esclusiva matrice egizia, nessun Paese straniero è stato coinvolto nella ricerca, ed è questa la principale ragione per cui il governo egizio non nasconde il suo orgoglio.
La sensazionale scoperta, una delle più importanti degli ultimi anni, è stata compiuta nella Valle dei Re, famosa per le numerose sepolture dei sovrani del Nuovo Regno d’Egitto e rappresenta un’ottima opportunità per il governo egiziano, per riportare interesse verso il suo grande patrimonio storico-artistico e incoraggiare il turismo che, negli ultimi anni ha subìto una riduzione considerevole.
Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità, ha raccontato ai giornalisti che si tratta della più grande scoperta fatta nel Paese negli ultimi 100 anni, mentre il ministro egiziano delle Antichità, Khaled El-Enany, ha fornito le prime indicazioni sulle caratteristiche dei reperti.
I trenta sarcofagi, risalenti a tremila anni fa, erano sepolti nel cimitero di Al-Asasif e, pare siano in perfetto stato di conservazione " ben conservate e colorate", precisa Waziri. Le iscrizioni, hanno perfettamente mantenuto il loro colore originario, con tinte che variano dal verde al rosso e dal bianco al nero.
Al loro interno sono riposti i resti mummificati di uomini, donne e persino due bambini, cosa molto rara.
Dall’analisi storica si è dedotto che i defunti, avvolti in un panno, sono sicuramente appartenuti alla classe media e, risalendo all’antico rituale di sepoltura, si è persino identificato il loro sesso grazie alla forma delle mani incisa sulle bare: mani aperte a identificare le donne, mani strette a pugno a identificare gli uomini.
I sarcofagi erano accatastati l’uno sull’altro, disposti in due file e sepolti sotto la sabbia. Il loro ritrovamento è stato possibile grazie a un sarcofago la cui parte superiore era parzialmente esposta. Una volta che si è iniziato a scavare sono stati individuati prima un lotto con 17 "pezzi" e poi un secondo con altri 12.
Secondo le prime ricostruzioni, i sarcofagi furono raccolti e nascosti molto bene in una stanza della tomba per ridurre il rischio di essere saccheggiati dai predoni, cosa molto ben riuscita se si considera che nei secoli, le tombe della Valle dei Re furono depredate in varie occasioni.
Rispondendo a precisi rituali le decorazioni dei sarcofagi, tutti di legno, riportano molti intagli e disegni delle divinità egizie e scene tratte dai libri dei morti nonché diversi geroglifici volti a evocare formule per permettere all’anima di navigare nell’aldilà.
Com’è noto il sarcofago egizio era la cassa destinata a custodire il corpo imbalsamato del defunto e il suo Ka, e aveva una fondamentale importanza nel rituale della sepoltura dovendo diventare dimora del defunto per l’eternità.
Il coperchio del sarcofago rappresentava il cielo, il fondo era la terra mentre i lati indicavano i quattro punti cardinali e in esso il defunto era inumato con la testa rivolta al nord e il volto rivolto a Oriente verso il sole.
L’affascinante materia di studio sulla quale sono già stati scritti molti libri può, grazie a questo ritrovamento, arricchire la propria conoscenza su come gli antichi egizi consideravano l’aldilà.
La millenaria civiltà egizia è stata da sempre, infatti, materia d’interesse e di studio anche per gli aspetti legati alla morte, alla simbologia, ai rituali.
Sviluppatasi lungo la Valle del Nilo, la civiltà egiziana iniziò nel 3.900 avanti Cristo e proseguì fino al 342 a.C., comprese oltre trenta dinastie regnanti e la Valle dei Re fu utilizzata per la sepoltura dei faraoni tra il 1500 a.C. circa e fino al 1.000 a.C.
La millenaria storia dell’Egitto ha da sempre appassionato archeologi e studiosi di ogni tempo e di ogni luogo. In alcune zone di maggiore interesse si può senz’altro affermare che gli scavi archeologici non finiscono mai. Da alcuni anni, ad esempio, sono stati avviati una serie di scavi nella zona, alla ricerca di sepolture reali ancora non identificate, e che potrebbero portare a rilevare i sarcofagi di alcuni sovrani egizi piuttosto famosi tra cui Amenofi I e Nefertiti.
Oltre ai trenta sarcofagi, nelle settimane scorse il ministero dell’Antichità aveva annunciato di avere scoperto una vecchia zona produttiva, con decine di botteghe in cui si producevano vasi e altre suppellettili, risalenti alla 18esima dinastia e anche questa scoperta potrà offrire nuove informazioni sulle attività produttive della zona, sicuramente legate all’organizzazione delle sepolture.
Le mummie saranno restaurate prima di essere trasferite in uno dei musei più attesi del Paesi: "Saranno trasferiti al Grand EgyptianMuseum, che aprirà alla fine del 2020” fa sapere il segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità.
C’è dunque una nuova ragione che si aggiungerà alle molte altre, per invitare i turisti a visitare un Paese dalla natura così unica e affascinante.
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