Lodi: deraglia frecciarossa Milano-Salerno

Si registrano 2 morti e 31 feriti

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Nella mattinata di ieri, il Frecciarossa Av 9595 della tratta Milano-Salerno, partito alle 5.10 da Milano, è deragliato nella località di Ospedaletto Lodigiano a una velocità di 290 km/h.

Si registrano 2 morti e 31 feriti, tra passeggeri e altri membri del personale Trenitalia.

A perdere la vita sono stati i due macchinisti: Giuseppe Cicciù, 51 annni, originario di Reggio Calabria, e Mario di Cuonzo, 59 anni, di Capua.

Secondo gli inquirenti, il deragliamento sarebbe stato causato dalla matrice del convoglio, che sarebbe uscita dai binari andando a scontrarsi prima con un mezzo situato sul binario parallelo e poi con uno stabile di proprietà delle Ferrovie dello Stato.

L’incidente è avvenuto in un punto di scambio, dove proprio la notte prima sarebbe stato sostituito un deviatoio.

Il prefetto di Lodi, Marcello Cardona, ha dichiarato che in realtà sono stati fatti dei lavori di manutenzione che hanno riguardato solo il sistema di attivazione dello scambio e non hanno in alcun modo toccato pezzi del binario. Per questo gli è sembrato assurdo che dei semplici lavori di manutenzione abbiano potuto essere la causa di un incidente così grave.

Intanto, la Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.

Per la gravità dell’incidente e nel rispetto delle vite umane, è stato indetto per il giorno successivo uno sciopero di due ore su tutta la rete ferroviaria nazionale.

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L’incidente di Lodi ha inevitabilmente rievocato quello di Pioltello, avvenuto il 25 gennaio del 2018 a un convoglio di Trenord della tratta Cremona-Milano, con a bordo 350 persone. In quel caso il treno era deragliato, causando la morte di tre persone e provocando gravi lesioni a decine di persone.

La Procura aveva poi aperto un’inchiesta, accusando di omicidio colposo e lesioni plurime ben 12 dipendenti della Rfi (Rete Ferroviaria Italiana).

Dopo aver appreso la notizia dell’incidente di Lodi, il Comitato pendolari cremaschi ha postato sulla propria pagina Facebook il seguente messaggio: "Diciamolo pure... l’incidente di oggi è un altro colpo al cuore. Abbiamo nitide le immagini del 25/1/2018 dove hanno perso la vita delle nostre compagne di viaggio e dove in tanti sono rimasti feriti. Oggi siamo tornati a quel terribile giorno. Fa male, male pensare che la tanto decantata sicurezza del sistema sembra avere tante, troppe falle. Fa male, male immedesimarsi/ricordarsi in un inferno di lamiere. Fa male e rabbia vedere un sistema politico fermo su posizioni ideologiche senza fare nulla di concreto: livelli inaccettabili di sicurezza, di comfort dei materiali rotabili e di puntualità. Forse è il momento per tutti di scendere dal piedistallo e pensare a delle soluzioni che implichino investimenti importanti! Ricordiamoci bene che sia a Pioltello che a Lodi i binari dell’incidente erano quelli dell’alta velocità, non quelli di una sperduta tratta in campagna (dove sarebbe comunque inaccettabile)! Non vogliamo morire in treno nel 2020 andando al lavoro o a scuola”.

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Sull’incidente di Lodi è intervenuto anche il presidente Sergio Mattarella, ricordando in particolare i due macchinisti deceduti, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, come “due nuove vittime del lavoro”.

Francesco Ambrosio

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