Trump prova a fermare l’uscita del libro di John Bolton
A rischio tante verità scomode per la Casa Bianca

Un libro che rivelerebbe verità scomode per la Casa Bianca fa tremare Trump al punto da provare a bloccarne la pubblicazione per la seconda volta in due giorni, servendosi del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, dato che, a suo dire, le informazioni da esso veicolate rappresenterebbero un rischio per la sicurezza nazionale. La pubblicazione del volume, intitolato The Room Where it Happened: A White House Memoir, è prevista per il prossimo 23 giugno. L’autore è John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale che ha deciso di mettere nero su bianco le sue memorie nove mesi fa, dopo aver abbandonato la Casa Bianca rassegnando le dimissioni.
Tra le scottanti verità svelate compare quella secondo cui nel giugno del 2019, durante il G20 tenutosi in Giappone, Trump avrebbe stipulato un accordo con Xi Jinping per riceverne il supporto in vista della sua rielezione. Inoltre, lo stesso presidente statunitense avrebbe sostenuto quello cinese nella costruzione di campi di concentramento per la reclusione della minoranza musulmana residente nella Terra del Dragone.
Non mancano poi i retroscena circa l’invasione del Venezuela (descrivendo i quali si sottolinea la “sorprendente ignoranza” di Trump in politica estera) e i rapporti con il presidente della Corea del Nord. Pare, infatti, che il capo della Casa Bianca abbia voluto regalare a Kim Jong-un un cd di Elton John, artista che lo stesso Trump ha sempre criticato sui vari media nazionali.
La reazione del presidente e del suo entourage non si è fatta attendere. The Donald ha infatti criticato aspramente Bolton e le dichiarazioni presenti nel suo libro, affermando che si tratta di menzogne e informazioni riservate, additando come traditore l’ex consigliere della sicurezza nazionale. Nonostante ciò, la casa editrice Simon & Schuster, che ha deciso di pubblicare le memorie di Bolton, si è opposta alle richieste dei legali di Trump di negarne l’uscita, defindendolo come “l’ennesimo tentativo di bloccare la pubblicazione di un volume non edificante" per il presidente degli Stati Uniti. Secondo Bradley Moss, membro della sicurezza nazionale, quasi certamente Bolton perderà la causa e sarà costretto a destinare i proventi del libro al dipartimento del Tesoro.
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