L’industria “Farmaceutica” della Natura

"Quando il mondo era giovane e non ancora inquinato, la natura era per l’essere umano il solo medico. Piante, erbe, radici e foglie erano un tempo cibi e medicina. Al contrario di mia nonna, l’uomo era costretto a sperimentarle di volta in volta, imparando a poco a poco le loro virtù e come usarle."
Con il passare dei secoli, ci furono i medici a curarlo, ma i primi medici di cui si ha notizia, non avevano altre medicine se non quelle estratte da fonti naturali. Non esistevano ne’ farmacisti ne’ chimici: si poteva contare solo sulla chimica della natura.
Ippocrate, Padre della scienza medica, lascio’ ai suoi seguaci, una lista di 400 erbe, che venivano usate come medicinali, nel IV secolo a.C. Gran parte di questi “farmaci” è tuttora in uso in varie parti del mondo.
Nel 1597 fu pubblicato il primo erbario, l’autore era un medico inglese, John Gerard, farmacista di Giacomo I; essendo medico, chirurgo ed erborista, coltivava nel suo giardino oltre mille specie di erbe, che usava per preparare, tisane, infusi, impiastri, tinture madri ecc.
Col passare del tempo, sino ad oggi, ancora nessun luminare ha dichiarato che la prevenzione può basarsi tramite l’uso di farmaci, in quanto i farmaci arrestano e curano i sintomi, non le cause…(che non è poco).
Forse è questa la risposta alla rivalutazione dei rimedi vegetali, dei cibi e dei cosmetici naturali.
Insoddisfatti del presente, oggi c’è il ritorno all’industria farmaceutica della Natura, ma non fidatevi del fai da te su internet, rivolgetevi ai professionisti della Salute Naturale, i Naturopati.
Fra l’altro non dimentichiamo che la “Bibbia” dice: (Ezechiele, 47, 12). Introducete nella vostra dieta il più possibile foglie fresche di erbe e verdure commestibili (come diceva mia nonna), così facendo renderete il vostro corpo più resistente anche al nuovo COVID. Senza dimenticare i semi, i fiori, il miele ricchissimi di proprietà curative.
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